Damon pov.
Accendo il motore e aspetto che Emma si regga a me per partire, come fa sempre, ma ben presto vedo dallo specchietto che ha deciso di fare la bambina offesa e tenersi alle maniglie del sedile. Facendo un sospiro partiamo diretti alla scuola di Alex.
Passano dieci minuti nei quali entrambi restiamo in silenzio; non è possibile che faccia così, questa volta è lei che deve piegare la testa, non le chiederò scusa. Il viaggio continua così....Cinque minuti dopo arriviamo e subito vediamo Alex salutarci con la mano. Emma gli sorride ma è pallida e si vede che ha patito il viaggio.... vorrei poterla aiutare però NO manterrò il punto fino a che non cederà, è troppo pericoloso.
Alex: “Ehi, siete arrivati!” lo dice evidentemente nervoso
Emma: “Si eccoci, è lontano lo stadio?”
Alex: “Non molto, sono circa 20 minuti a piedi”
Emma: “Bene, allora se sei d’accordo andiamo a piedi, preferirei non salire di nuovo sulla moto”
Alex: “Ok, hai patito di nuovo, vero?”
Emma: “E già!” afferma sorridente.
Avrebbe potuto dirmelo che non stava bene, avrei fatto più attenzione alla guida.
Alex: “Damon ma tu oggi non parli? Allora vieni con noi?”
Damon: “Parlo ma non verrò con voi, vado in moto e vi aspetto lì, dimmi solo il nome dello stadio”
Alex: “Ah! ok come ti pare... è il United World Stadium”
Emma: “Ci vediamo all’entrata”
Mi rivolge solo questa frase in un tono distaccato e poi si volta e si incammina tornando sorridente con Alex.
Sono davvero infastidito e poi era diventata tutta sorridente con Alex, pensavo che non fosse più arrabbiata, non che riuscisse a cambiare atteggiamento così drasticamente neanche Dottor Jekyll e Mr. Hyde, è una matta....
Il viaggio in moto dura ben poco ed io non riesco a smettere di pensare, cerco di capire i comportamenti di Emma e ogni volta che penso di aver capito lei si arrabbia, piange o comunque reagisce in modi del tutto imprevedibili.... e adesso io la voglio tenere al sicuro però, se così facendo lei non mi perdonasse? Se la perdessi? No, non importa io sono pronto a questo; vero? ...
Passano pochi minuti e finalmente vedo Alex ed Emma, che ha ripreso colore, sembrano abbastanza infreddoliti; novembre con le sue piogge e i suoi freddi è arrivato e, a quanto pare, questo non ha fatto che peggiorare l’umore di Emma che, con il naso e le guance rosse, non riesco più a prendere sul serio.
Damon: “Allora dov’è l’incontro?”
Alex: “Sono sotto la curva a sinistra dello stadio”
Emma: “Andremo prima io ed Alex, poi tu ci raggiungerai” afferma fredda senza degnarmi di uno sguardo.
Damon: “Andiamo”
Mentre procediamo Alex mi gesticola e mima qualcosa, credo cercando di capire cosa sia successo; deve aver notato gli atteggiamenti di Emma.
Superiamo l’entrata sul retro, percorriamo alcuni corridoi grigi e sporchi illuminati da neon che lampeggiano e si muovono pericolosamente...bel posto si sono scelti!
Più andiamo avanti più ci sentiamo osservati, siamo circondati da rumori e scricchiolii, guardo Emma e la vedo irrigidirsi e stringersi nelle spalle, è davvero carina mentre cerca di mascherare la paura.
D’un tratto sentiamo un rumore come se qualcuno avesse abbassato una grande leva, pochi secondi dopo le luci si spengono e veniamo circondati da lucine rosse e d’emergenza
Damon: “C’è qualcosa che non va... fate attenzione”
Alex: “Ma che cosa è successo alle luci?”
Emma: “R-ragazzi siete stati voi a toccarmi la gamba …?”
Dopo questa frase veniamo circondati da delle figure che ci spintonano e disorientano accendendo e spegnendo le torce dei loro telefoni.
Li respingo con facilità e percepisco dall’altezza dei colpi che non siano molto alti, ora che ci penso abbiamo fatto parecchio rumore entrando e Alex aveva dato appuntamento agli altri senza mai nominare la nostra presenza, e se ….
Emma: “Ahhaaa...!” Dopo il suo urlo si sente un tonfo.
Alex: “EMMA”
Mi inizio davvero a preoccupare, non la sento più dire niente né muoversi, adesso basta ho bisogno di sapere se sta bene e far finire questa pagliacciata!
Un altro colpo mi arriva alle spalle ma questa volta non gli do il tempo di allontanarsi e gli afferro il polso; in una mossa veloce estraggo il telefono dalla sua mano e con la luce cerco Emma e la vedo a terra, vedo Alex cercare di raggiungerla e diversi ragazzi muoversi intorno a me. Il ragazzo che ho afferrato cerca di divincolarsi ma io lo anticipo e gli giro il braccio.
Damon: “Non ti muovere o ti spezzo il braccio” lui rimane immobile e allora io gli sussurro: “Adesso io ti lascerò andare e tu riaccenderai le luci se no ti prenderò e, credimi, pregherai che ti rompa solo il braolo il braccio...” il ragazzo deglutisce mentre lentamente lo lascio.
Alex: “Damon, Damon cosa succede?”
Damon: “Cerca di restare calmo ancora un po’”
Alex: “Come faccio a stare calmo!” dopo questa affermazione sentiamo lo stesso rumore di prima e come se n’è andata la luce torna.
Ci metto qualche secondo per riabituarmi alla luce, inizio a vedere diverse sagome rimanere vicine da una parte della stanza.
Emma: “Alex? Damon?” afferma e finalmente riesco ad accertarmi delle sue condizioni.
Alex: “Emma!” anche Alex si affretta verso Emma
E’ seduta in angolo della stanza con un tubo di metallo vicino.
Damon: “Cosa è successo? Come stai? Dove ti hanno colpita?”
Emma: “Eh? Beh vedi era buio e c’erano molti rumori, è una cosa disorientante non trovi?"
Io continuo a esaminarla in cerca di ferite, perché si perde sempre in chiacchiere!
Damon: “Quindi cosa è successo?”
Emma: “....sono inciampata....”
Alex: “Hai fatto tutto da sola!” dice iniziando a ridere
Tiro un sospiro di sollievo restando allibito, solo lei in una situazione simile poteva inciampare
Damon: “Che stupida non ci credo....”
Emma: “Non è stata colpa mia, era buio e quel tubo non ce l’ho mica messo io lì”
…..
Emma : “Ma loro sono.....” improvvisamente mi ricordo dei ragazzi che erano rimasti fermi a guardare la scena
Alex: “I nuovi reclutati, ragazzi che vi ha preso?”
Ragazzo 1: ”Chi sono loro? Perché li hai portati?"
Ragazzo 2: “Sei un traditore!”
Emma: “No, no vi vogliamo aiutare tutti”
Ragazzo 3: ”Quello mi ha detto che se non facevo come voleva mi avrebbe pestato”
Damon: “Voi ci avete aggredito!” grugnisco incavolato
Emma: “Damon!”
Appena Emma pronuncia il mio nome i ragazzi iniziano a guardarsi e a bisbigliare tra loro, io ed Emma rimaniamo confusi dalla reazione mentre ora è Alex che sicuro prende la parola.
Alex: “Sì avete capito bene lui è Damon, Damon Flaidstone”
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LA LUCE DELLE LUCCIOLE
Random𝑆𝑜𝑛𝑜 𝐸𝑚𝑚𝑎 𝐶𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟, 𝒉𝑜 17 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑒 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑙𝑖𝑐𝑒𝑜 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑜, 𝒉𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑐𝒉𝑒 𝑚𝑖 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑎𝑚𝑖𝑐𝒉𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑒; 𝑣𝑖𝑣𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑖𝑡...