L'inizio di una svolta

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Emma pov’

Sono immersa in una stana oscurità, vedo e mi rendo conto di essere a scuola ma è tutto buio mi sento diciamo come un gatto…
In fondo al corridoio vedo una luce bianca molto forte: che sia la porta del paradiso…

Mi avvicino e riesco a distinguere due figure, due sagome nere.
Mi avvicino ancora, sembrano due ragazzi che discutono.
Non sembrano arrabbiati ma più che altro tristi, ognuno cerca di provocare l’altro ma poi non lo colpisce in modo violento…

Loro devono essere molto legati, non riescono a provare odio ma sono solo molto feriti e questa cosa deve distruggerli…

Mi volto e vedo Roxy e Sacha anche loro sono tristi…
Sacha guarda una foto di noi tre di 2 anni fa mentre eravamo alla festa di Halloween.
Sacha era sempre stata sola e alla festa di Halloween aveva sempre avuto paura perché da piccola in questa notte dei ladri erano entrati in casa sua mentre lei dormiva e quando la sua cagnolina provò a difendere la casa venne ferita davanti ai suoi occhi…

Da quel giorno ogni rumore improvviso la spaventava a morte e da quell’anno noi le promettemmo che avremmo passato la notte di Halloween insieme.
A ripensarci mi vengono le lacrime agli occhi lei ogni anno si è sempre sentita in colpa pensando di obbligarci a stare con lei invece di divertirci… noi abbiamo sempre cercato di farle capire che non era affatto così ma so che quel pensiero non l’ha mai abbandonata.

Ormai in lacrime mi inginocchi davanti a lei e le chiedo scusa, mi scuso per tutto per non averle ascoltate per non essermi confidata per averle tenute all’oscuro di tutto e per averle ignorate a causa di Damon e David…
Sacha quando finisco di parlare alza il mio viso in modo che la guardi negli occhi, mi sorride e mi abbraccia insieme a Roxy e tutte e tre scoppiamo a piangere.
Dopo qualche minuto sento una voce chiamarmi… sembra mio padre e poi anche un'altra voce, femminile, molto dolce che mi chiede di svegliarmi…

Emma: “Mamma non piangere sono qui, sono sveglia, Mamma”

Arriva un'altra voce…

????: “L’orario di visita è finito se volete potete restare ma solo uno dei due può stare dentro”

Papa E.: “Sta tu cara io sarò qua fuori”

Cosa vogliono dire, io sono qui perché non mi vedono e non mi sentono, perché attorno a me non c’è niente?! Mi rannicchio in un angolo e scoppio a piangere…

Emma: “NON VOGLIO RESTARE DA SOLA!!”

Resto un po’ lì a singhiozzare fino a quando non mi addormento…

Damon pov’

Sono andato all’incontro dopo gli allenamenti e ho ridotto il mio avversario in un ammasso di carne inerme. Ero così arrabbiato…
Non l’avevo aiutata, lei mi ha aiutato più volte entrando in problemi più grandi di lei e nonostante questo mi ha comunque prestato soccorso e mi è stata vicina anche quando mia madre è stata male senza poi chiedere nulla in cambio e continuando a subire solo i problemi altrui… con questi pensieri per la testa mi addormento seduto sul mio letto.

Quando mi sveglio non è ancora suonata la sveglia… oggi voglio andare da Emma voglio provare a starle vicino come meglio posso…
Mi preparo ed esco di casa un ora e mezza prima delle 8:00.
Vago un po’ e mi vado a prendere qualcosa ad un bar… poi me ne vado al parco, al mio parco dove c’è il mio albero dove mi arrampico e resto per il restante tempo.

Alla fine vado a scuola e seguo in modo scazzato le lezioni che precedono il primo intervallo troppo impegnato a pensare ad Emma….
Cosa mi sta facendo questa ragazza non mi è mai interessato di nessuno e ora sembra non riesca a stare senza di lei: tzh… sono ridicolo!

LA LUCE DELLE LUCCIOLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora