Gineris. Fra tutti, proprio Gineris.
Perché non glielo aveva detto? Forse, per lo stesso motivo per cui non gli aveva consegnato il libro.
Era dura da ammettere, ma Arthis sentiva di conoscere la verità. Gineris non stava facendo gli interessi di Forterra. Stava facendo gli interessi... di qualcun altro. Ed Arthis non sapeva chi potesse essere quel qualcuno.
Therar e Dazira erano scomparsi e la ragazza celava il fatto facendo sì, in questo modo, che le ricerche procedessero alla lenta. Stava coprendo qualcuno. Ma chi poteva essere? Chi poteva avere interesse a rapire Dazira?
Troppi. Troppe persone, per riuscire ad avere un'idea chiara. In primis, i sovrani degli altri regni... Ma, allora, se così fosse stato, perché nascondere il libro? Qual era il nesso? Cosa cavolo stava succedendo?
Soprattutto: com'era possibile che un demone si facesse catturare? Da chi, poi? Chi avrebbe avuto una simile forza? Forse, la ragazza aveva voltato loro le spalle per conto di un altro regno!
No, non poteva essere. Arthis dubitava fortemente che quell'ingenua di Dazira avrebbe potuto cambiare sponda di punto in bianco. Forse, avrebbe seguito Therar... ma il re si rifiutava di credere che il suo più fidato collaboratore lavorasse, in realtà, per un altro re. Oltretutto, egli non aveva mai fatto gli interessi di nessun regno, tranne il suo.
E... se non fossero stati gli altri regni, il problema? Se Gineris avesse saputo qualcosa di più – motivo per cui avrebbe potuto celare un libro contenente informazioni in merito a ciò che ospitava il corpo di Dazira – e non avesse voluto farlo sapere ad Arthis perché, in realtà, qualcun altro le aveva ordinato di mascherare la verità? Qual era la verità? E, prima di ogni altra cosa, chi era stato?
Ad Arthis veniva in mente un'unica soluzione. Un'unica risposta che avrebbe voluto dire qualcosa di molto grave: la Setta delle Quattro Lame si era infiltrata a corte!
Al solo pensiero, una fitta allo stomaco lo costrinse a sedersi. Si era fatto ingannare come un idiota.
Per diversi minuti, rimase in silenzio, rimuginando sui propri pensieri. Poi, dopo un tempo che parve interminabile, lentamente, si alzò e si diresse verso l'uscita del suo studio.
«Possiamo aiutarvi?» domandò la guardia, con un'espressione perplessa nell'osservare il suo volto assorto e scuro.
Il re annuì. «Sì, potete» disse glaciale. «Portate Gineris in questa stanza e legatela alla sedia!»
«Gi-Gineris?»
«Fate come ho detto!» ripeté Arthis, alzando di poco il tono di voce. «Ah, convocate anche mia sorella!»
La guardia si passò una mano fra i capelli, con fare incerto. «Dobbiamo legare anche lei, mio signore?» domandò cercando una qualche risposta sul volto del re.
Arthis, in altre circostanze, avrebbe riso di gusto al pensiero di Pheanie legata alla sedia, con il viso rosso dalla rabbia. Ma il suo umore non glielo permise. La delusione era troppo grande.
«No» asserì meramente.
Poi si incamminò lungo il corridoio, nel tentativo di sbollire la rabbia e la frustrazione. Sperava solo di sbagliarsi, ma, qualcosa, dentro di sé, gli diceva che, forse, mai come ora aveva visto giusto.
Tutto assumeva, adesso, dei contorni più definiti, dando piccole risposte a domande che lo assillavano da mesi.
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LA QUINTA LAMA (III) - I supplizi del potere
Fantasy[COMPLETO] La guerra è finita e i regni sono, oramai, in pace. Ma qualcos'altro minaccia la corona di re Gohr... qualcosa di molto più infido e pericoloso; un nemico invisibile pronto a tutto per ottenere ciò che vuole. Terzo ed ultimo capitolo del...