Non sembrava nemmeno lei in quell'abito tanto semplice quanto elegante. Nessun fronzolo o nastro eccessivo, soltanto un lungo strascico rosso cucito tra le pieghe della vita sottile.
Pheanie sfilava composta e sicura, il capo ben sollevato era ornato da gioielli d'oro forgiati dai migliori artigiani del regno. Sarebbe stato un evento senza precedenti e, nonostante la stessa Pheanie si fosse opposta allo spreco, tutti avevano voluto contribuire a quella che si sapeva sarebbe stata la cerimonia più chiacchierata del secolo. Dopotutto, Forterra avrebbe avuto la sua prima regina da oltre settant'anni. Una regina sola, oltretutto, e senza l'intenzione apparente di prendere marito. Una regina sola che poteva risultare l'ultimo sovrano di una dinastia che da secoli governava il regno di Forterra.
Le malelingue, inoltre, asserivano che l'assassinio di re Arthis non fosse avvenuto per una mera coincidenza o per errore. Dopotutto, erano morti tre membri della famiglia reale in breve tempo...
Così, alcuni con gioia, molti per curiosità, altri per l'orgoglio di poter dichiarare di aver assistito ad un evento storico, all'incoronazione, quel giorno, pareva essere presente tutto il regno.
Le locande e le taverne erano al completo e molti dei viaggiatori avevano dovuto accontentarsi di stalle e fienili. Per strada, in città, era difficile camminare, tanto era gremita di gente e, in ogni angolo della capitale era possibile assaporare l'aria di una sorta di patriottismo contagioso; forse a causa delle bandiere disseminate in tutta Forterra, forse in seguito ai cori diffusi da coloro che, con tutta probabilità, coglievano ogni occasione di festa con estrema enfasi, senza, in realtà, apprezzarne il vero significato, che essa fosse un'incoronazione, un matrimonio o la sagra della zucca.
Dazira aveva atteso la fine della cerimonia prima di defilarsi e sedersi lì, sui resti di un muro che dava sullo strapiombo. Un luogo isolato e carico di ricordi che la ragazza mai avrebbe cancellato dalla sua mente. C'erano impresse le sue emozioni, fra quelle pietre rovinate, testimoni silenziose di un paesaggio mozzafiato.
Il mare era agitato, quel giorno. Forse, anch'esso percepiva spaventosamente l'incognita del futuro.
La ragazza si liberò delle scomode scarpe rosse che l'avevano costretta ad indossare e si sollevò leggermente la gonna per potersi accomodare. Dazira non ricordava l'ultima volta che ne aveva indossata una, prima di allora, ma, aveva scoperto, sfoggiare la propria femminilità le piaceva, nonostante si sentisse goffa sotto a tutti quegli strati di tessuto pesante.
Non seppe quanto tempo passò ad inspirare a pieni polmoni il profumo salmastro delle onde che s'infrangevano sugli scogli sotto di lei, ma, ad un tratto, di fianco alla ragazza, si sedette la figura alta e robusta di Kaspiro. Era così diverso, così cresciuto. Era un uomo, ora. Nulla, di lui, lasciava più intendere il ragazzino scapestrato e impertinente che Dazira conosceva, eppure, mai avrebbe potuto dimenticare lo scheletrico corpicino coronato da un ammasso ribelle di capelli rossi e ricci.
«Non te l'ho mai detto» incominciò, con un sorriso a fior di labbra, senza però distogliere lo sguardo dalle onde del mare in tumulto. «Ma sono fiero e onorato di lavorare al tuo fianco».
Per qualche istante, Dazira rimase senza parole. Kaspiro non le avrebbe mai riferito di sua volontà nulla del genere, ma sul suo volto non c'era traccia d'ironia.
Dal centro del suo corpo, la ragazza sentì partire un calore che si dilagò in fretta, toccando ogni terminazione nervosa. «Anche io, Kas» asserì con un sorriso grato. Poi, il silenzio coprì di nuovo l'aria fra di loro per qualche momento.
«Ci pensi ancora? Ad Amila, intendo» domandò la ragazza a bruciapelo, dondolando i piedi scalzi nel vuoto.
In tutta risposta, il cavaliere si voltò verso di lei con uno sguardo eloquente ed una smorfia di amarezza. «Ci vorrà un po'» ammise, mordendosi l'interno della guancia.
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LA QUINTA LAMA (III) - I supplizi del potere
Fantasy[COMPLETO] La guerra è finita e i regni sono, oramai, in pace. Ma qualcos'altro minaccia la corona di re Gohr... qualcosa di molto più infido e pericoloso; un nemico invisibile pronto a tutto per ottenere ciò che vuole. Terzo ed ultimo capitolo del...