Starbucks

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POV Jungkook

«A che pensi?»
Mi chiede Taehyung, seduto di fronte a me.

Siamo andati a fare colazione fuori questa mattina, ci siamo dati appuntamento davanti a Starbucks alle 7:00 per essere in ufficio in orario.
Siamo a pochi giorni a Natale e in questa zona sono quasi tutti partiti.
Abbiamo pochissime occasioni per celebrare le feste e quando lo facciamo, spesso siamo in ritardo: le nostre famiglie hanno già celebrato, quindi ci troviamo tutti insieme. Ormai sono abituato a passare più tempo con la squadra che da solo.

Lo scenario è meraviglioso:
L'alba arancione che tinge il cielo, nessuna macchina o passante, l'odore del caffè caldo e poi lui, che è la cosa migliore di tutti.
Il suo viso è mezzo illuminato dai colori caldi del mattino, i suoi occhi brillano ed è semplicemente perfetto.
Nonostante sia passato parecchio dal nostro fidanzamento, il mio cuore continua a battere più forte ogni volta che incontro il suo sguardo.

«A te.» dico tranquillo guardando fuori dalla finestra.
Lui poco dopo rischia di strozzarsi, cominciando a tossire leggermente.

Sorrido e lo guardo.
I miei occhi si posano sul suo livido, è piccolo ma il suo colore violaceo è ben visibile.
Questo non lo rende meno affascinante naturalmente. Anche se massacrato di botte, Kim Taehyung rimarrà sempre uno degli uomini più belli del pianeta.

«Come stai?» chiedo.

Mi guarda di nuovo e si intenerisce, posa il suo caffè lungo sul tavolo e poggia la testa sul palmo di una mano.
«Non sento quasi più niente...» mi tranquillizza sorridendo.

Continuiamo a mangiare per un po', mentre ci godiamo il panorama.
Le nostre mani piano piano si avvicinano fino ad intrecciarsi sul tavolo. C'è quel dolce scambio di calore di cui non mi stancherò mai.
C'è silenzio, ma non è uno di quelli imbarazzanti o quelli quando si litiga, è uno di quelli di pace e che ti fanno pensare.

«Anche il giorno prima della notizia del caso di Doyun ti sei fatto male.» dico a testa bassa, più a me stesso che a lui, che comunque inizia a guardarmi.

«Nello stesso modo.» finisce lui, concludendo la mia frase.
Si tocca il livido con fare pensieroso. Mi sono preoccupato per qualche millesimo di secondo, pensando a come abbiamo completato la frase.

[...]

Adoro le sue labbra.
Sono accoglienti e morbide... e mi viziano ogni giorno, sono come i dolci: soffici e invitanti, una sensazione bellissima.
Si muovono sulle mie, provando a derubarmi del mio sapore, gustandone ogni parte di pelle.
Ogni volta che ci baciamo ho le farfalle nello stomaco come la prima volta, ogni giorno mi chiedo come mai mi faccia quest'effetto.
Lui è tutto per me, lo è sempre stato.

La suoneria fastidiosa del telefono di Taehyung comincia a squillare e lui si stacca da me.
Mi sussurra un dolce "scusa cucciolo" che mi fa sorridere e poi risponde.

Riconosco la voce ferma del nostro capo, ma non appena lo faccio, gli occhi di Taehyung si sgranano nella mia direzione.
A labbra schiuse e con sguardo lo sguardo attento, ascolta rapito quello che Namjoon ha da dire al telefono.

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