CD

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POV Namjoon

Oggi stranamente non sono stato il primo ad arrivare. Avrei voluto fermarmi al nuovo bar, ma non ho avuto abbastanza tempo.

Siamo tutti pronti per andare. Salutiamo i Hoseok e Seokjin che ci raccomandano di tenerli informati.

Stiamo scendendo per avviarci al parcheggio, non siamo ne tanto ansiosi ne di fretta.
Adoro tutto ciò.

Un po' meno la tensione che stranamente si respira tra Yoongi e Jimin. Non si guardano nemmeno. Il più grande ha uno sguardo stranamente offeso, Jimin guarda per terra.
In queste situazioni mi sento un pesce fuor d'acqua: sono in mezzo a due coppie di fidanzati e mi manca il mio...
Però anche Hoseok non se la passa benissimo dai...

Quando ci avviciniamo al veicolo, io mi metto al posto del guidatore.

Yoongi, stranamente, rifiuta il posto posteriore vicino a Jimin.

Si mette davanti, proprio al posto accanto al mio. Lo guardo un po' confuso, ma lui ha uno strano broncio che non ha intenzione di andare via.

Deve essere successo qualcosa, glielo chiederò dopo le nostre ricerche.

[...]

Jungkook e Taehyung canticchiano diverse canzoni da più di 45 minuti ormai, sono diventati la nostra radio personale. Devo ammettere che sono anche bravi.

Le strade sono praticamente vuote e io prendo una via secondaria per andare alla centrale del casello stradale.
Entro nel parcheggio.

Faccio retromarcia fino a che non sono perfettamente in linea.
Scendono tutti stiracchiandosi per bene e ringraziando la fine di quell'eterno viaggio in macchina.

Seguiamo diverse indicazioni fino ad arrivare in una piccola saletta.
Qualche divanetto ed una reception parecchio piccola.
Ad essa c'è una ragazza sui vent'anni che assomiglia tanto una prostituta: rossetto rosso, occhi neri e gomma in bocca... si vede che qui non sono professionali.

Faccio un sospiro e mi faccio avanti.
«Bulletproof, agenti speciali.»
Dico facendo vedere il distintivo, insieme a tutti gli altri.
Lei ci guarda con la bocca aperta stupita, deglutisce e poi si alza. Si mette apposto i capelli, come se a noi potesse fregarcene qualcosa.

«Che cosa posso fare per voi, cari?» si, troia.

Alzo gli occhi al cielo per trovare un po' di calma.
«I video delle telecamere di sorveglianza.»

Lei annuisce squadrandoci tutto dalla testa ai piedi. Non ripeto.
Ci guida attraverso questa piccola saletta. C'è solamente un altro ufficio, vuoto. L'arredamento è moderno ma disordinato, i fogli sono sparsi un po' ovunque.
Prendiamo qualche scala fino ad una sala altrettanto stretta.
Taehyung e Yoongi restano fuori per questioni di spazio.

La ragazza apre un cassetto e sposta alcune cose fino a tirare fuori due scatole.
Le indica e ci dice:
«Queste sono le registrazioni di circa due settimane.»

Sono tante, ma in uno di quei cd si nasconde il rapitore di Kang Songmin.
Prevedo un altra giornata stressante di lavoro.

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