Weakness

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POV Yoongi

Il mio Jiminie... poverino, mi dispiace davvero tanto.
Ci siamo passati tutti, c'è stato chi l'ha presa meglio e chi peggio, ma quando fai l'agente federale queste cose capitano spesso.
Io non mi sono mai impressionato più di tanto, il che è plausibile poiché ho visto di peggio.

Però per lui era la prima volta e non era per niente preparato.
Mi si è stretto il cuore quando l'ho visto così pallido, mentre le sue piccole manine tremavano vicino al petto. Voleva sembrare forte e lo è, ma è giusto non nascondersi.

Mi sono fiondato su di lui, fregandomene degli altri e del cadavere.
Voglio fargli capire che ci sarò sempre per lui, qualsiasi cosa accada.

Beve l'ultimo sorso di acqua e poi posa il bicchiere sul tavolino.
«Meglio?»
Chiedo, mentre la mia mano si poggia sulla sua guancia. È fredda e liscia, non posso fare a meno di accarezzarla.
L'ho quasi dovuto prendere di peso per farlo allontanare dalla scena del crimine, non voleva lasciare i suoi compagni.

«Lo odio... essere debole, non mi piace.»
sussurra e io mi siedo accanto a lui. Mi guarda per qualche secondo e poi nasconde il capo nell'incavo del mio collo.
Sorrido e poso una mani sul suo capo, accarezzandolo dolcemente.

«Gli altri sono di là a lavorare e io sono qui a tremare perché mi terrorizza un fottuto cadavere.» dice ancora mentre stringe i pugni sul mio corpo. È certamente il gesto che lo ha traumatizzato, non il cadavere.

Gli accarezzo la nuca lentamente, inspirando un po' del suo profumo.
Lo amo accidenti, non posso vederlo mentre si da' una colpa che non ha.

«Jimin, tu sei splendido anche nella tua sensibilità. Ti amo per questo, sei diverso da me, ma sei perfetto.» Gli dico in tutta sincerità.

Cavolo, non sono stato così tanto smielato in vita mia.
Sembra che io mi sia preparato un copione da leggere, ma a dire il vero non so neanche io cosa mi è appena uscito dalla bocca.

Lui alza il capo, guardandomi stupito.
Ha la bocca socchiusa, sembra non sapere cosa dire. Eppure quegli occhi... sembra che vogliano scavarmi l'anima, sono così intensi.
Io arrossisco distogliendo lo sguardo, sentendomi a disagio perché non ho mai parlato in quel modo e mi fa uno strano effetto.

Sorride e si sporge verso di me per smezzare la poca distanza che c'è tra noi.
La sua manina si arrampica verso la mia nuca e mi avvicina a sé. Mi imprimo nella mente la sensazione che mi provoca vederlo avvicinare così tanto a me.

Unisce le nostre labbra con facilità, muovendole leggermente.
Io ricambio immediatamente, incastrando la mia bocca perfettamente alla sua.
Quanto mi era mancato il sapore delle sue labbra.
Lentamente inizio a succhiargli il labbro inferiore, mentre faccio scivolare la mano alla sua vita. Lo tiro più vicino a me di quanto non fosse già.
Lui continua a fare pressione con la bocca in modo un po' più frenetico.

Ci stacchiamo a corto di fiato, avendo paura che possa sentirci qualcuno.

Lui mi guarda con le guance rosse e il respiro affannato e sussurra un dolcissimo.
«Grazie amore.»

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