Admit

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POV Yoongi

Alla fine era come avevo ipotizzato: è davvero coinvolto in questo falso rapimento.

Ci siamo divisi da una ventina di minuti ed io e Jimin stiamo vagando senza meta in questo piccolo villaggio, pensando però che poteva anche andarci peggio.

Più precisamente, nel posto in cui ci troviamo, ci sono solamente casette di campagna basse e a due piani, diversi alberi e insediamenti di sentieri in piccoli vicoli. Più in la vediamo una sporgenza delimitata da un piccolo muretto che dà vista su delle colline molto estese.

Credo di essere già passato da questa parte, infatti Jimin cambia strada, prendendo delle scalette di pietra in mezzo a due case che probabilmente porteranno ad un altro sentiero ancora.

«Comunque grazie per stamattina...» dico per spezzare un silenzio imbarazzante che amdava avanti da troppo.

Lui si ferma girandosi verso di me e mi guarda con aria interrogativa, sembra non aver capito a cosa mi riferisco.
Ne approfitto per fare qualche passo avanti e raggiungerlo.

«Con mio fratello... per aver detto quelle cose.» dico, senza entrare nei dettagli.

Riprendiamo il passo e noto che le sue guance sono abbastanza colorite. Mi ricordano tanto quando non stavamo ancora insieme e lui arrossiva molto spesso, non smetterò mai di intenerirmi.

«Beh, non te lo meritavi quell'appellativo» mi dice tenendo lo sguardo basso sui piedi, non riesce però a trattenere un timido sorriso. Un altro silenzio.

«Quindi le pensi davvero quelle robe che mi detto?» chiedo parecchio insicuro, mentre mi gratto nervosamente la nuca. Jimin ridacchia alla mia goffaggine.

«Si chiamano complimenti, Yoongi.» inizia divertito, per poi tornare un po' più serio.

«Dovresti saperlo che le penso davvero...»

Sentirglielo dire mi rincuora parecchio, facendomi pensare che forse non sono così perfido come molti dicono. Non so bene chi sono, quindi mi affido a lui, l'unico di cui mi possa fidare veramente.

«Io-» iniziamo tutti e due, finiamo per sorridere imbarazzati. Forse... forse tornerà da me...

Alla fine nessuno dei due dice nulla, siamo interrotti da un rumore metallico all'orecchio: qualcuno sta per parlare.

Dopo poco sentiamo la voce ferma di Seokjin:

«Li abbiamo individuati. Yoongi, Jimin sono armati e vicini a voi. Non aprite il fuoco e seguiteli.»

Jimin mi guarda serissimo e io non posso far altro che ricambiare, mentre il nostro medico continua a parlare.

«Riferite la loro posizione e raggiungete la squadra più vicina.»

E la conversazione finisce lì.

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