🛡 Bulletproof 🛡 stagione 2

Guy

POV Jungkook

La donna difronte a noi sembra pensarci dubbiosa, mentre porta l'indice sotto al mento.

Questa cittadina è davvero piccola: c'è un solo parco, tre o quattro negozi, una sola scuola, una banca e una clinica medica e tutte le case danno su una piazza.
Ora spiegatemi come si fa a non notare nulla di strano.

«No credo di no, ma mio figlio ultimamente mi racconta di alcuni tizi vestiti in nero che sostano vicino alla scuola.» dice, girandosi a vedere un ragazzo sui 15 anni che si dondola svogliato su un'altalena.

Io guardo il mio collega che punta gli occhi su di me: beh, non costa nulla provare e fortunatamente non è neanche troppo piccolo...

Ci avviciniamo con cautela, non vogliamo spaventarlo con un atteggiamento eccessivo.

Lui alza gli occhi poco dopo e per poco non perde l'equilibrio, non si aspettava di vedere delle uniformi.
Sorridiamo comprensivi mentre lui si da una sistemata e si schiarisce la voce.

«Tranquillo, non vogliamo arrestarti solo farti qualche domanda su quello che hai visto.»

[...]

La gentile donna ci ha fatti entrare e ci ha detto di sistemarci in salotto.
Il marito è fuori per lavoro e il fratello più piccolo è a scuola.

«Questi 4 uomini non li ho mai visti prima, sono qui da un paio di giorni.» ci dice il ragazzino mentre abbassa il capo sui suoi piedi.

Io annuisco e con la coda dell'occhio vedo chiaramente che Taehyung sta allungando una mano verso i biscotti che sono posati sul comodino.
Sono più veloce di lui e gli tiro uno schiaffo sulla mano.

«Hai notato se sono andati in qualche altro posto?» gli chiede Taehyung una volta che ha finito di guardarmi male.

Il ragazzo sembra pensarci un po' e poi sposta lo sguardo sulla madre.
«sSi credo, al bar vicino alla chiesa.»

Questo ci aiuta parecchio, se tutto va bene Namjoon dovrebbe consegnarci le registrazioni delle telecamere di sicurezza di quel posto.

Noi ci alziamo facendo un breve inchino, e la donna difronte a noi fa lo stesso.
Yoongi sarebbe stato molto più utile di noi in queste situazioni: a quest'ora avrebbe interrogato quasi tutto il paese, è sbrigativo, incute un certo timore e sa leggere il linguaggio del corpo... noi in confronto sembriamo dei bidelli che interrogano degli studenti.

«Un attimo...» ci sussurra il ragazzo, mentre noi siamo in procinto di uscire.

«Non mi sono sembrate delle cattive persone... le metterete in prigione?»
ci chiede timidamente quasi con timore che possa essere arrestato anche lui.

Ah povero, se solo lui sapesse cosa hanno combinato quelle "buone persone".

Mancano una decina capitoli alla fine e spero riuscirete ad avere tutto quello che vi aspettate.

Io farò del mio meglio