Who are you?

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POV Jimin

Okay.
Ho conosciuto la madre del mio fidanzato.
Che probabilmente non vorrà più essere il mio fidanzato e mi scaricherà difronte alla sua famiglia definendomi un suo "collega".
Fa ancora male crederlo, ma mi sto piano piano arrendendo all'evidenza.
Attendo con la morte nel cuore il giorno in cui dovremmo dirci le cose come stanno.

La donna ci fa entrare e Yoongi sorride felice, mentre inspira leggermente quell'odore di casa che lo avvolge.
Quanto mi manca anche la mia...

«Cavolo, non è cambiato nulla.» esclama, poggiando il suo giubbotto all'appendiabiti. La casa è moderna, i mobili hanno dei richiami di rosso e argento, molto eleganti. È una casa molto all'occidentale.

La donna sorride e ci squadra dall'alto al basso, notando che abbiamo ancora le uniformi della Bulletproof.

«Oh, dovete cambiarvi per la notte. Yoongi il tuo pigiama è sempre nella tua stanza, vado a prenderne uno per te!» sorride la donna, mentre fa fatica a pronunciare le ultime parole.
Si è già scordata il mio nome, comprensibile.

Ora nessuno dei due osa fiatare. Dovrei fargli anche troppe domande, ma ho paura che poi possiamo metterci a litigare si nuovo.

Yoongi si gratta la nuca e si gira nella mia direzione. Io faccio lo stesso.
È sempre bellissimo accidenti. Ha gli occhi bassi e sta per dire qualcosa.
Ma proprio quando si decide, ecco che viene interrotto.

«Chi è?» chiede qualcuno con voce assonata.

È un bambino di 12 anni, ed assomiglia terribilmente a Yoongi.
Bianco pallido, ma con i capelli marroni e un viso più paffutello. Indossa un pigiamino bianco con la faccia di Iron-man e improvvisamente mi viene in mente Jungkook.

Ci guarda con gli occhi in due fessure mentre si avvicina minaccioso.

«Smettila Jaeki, sono io.» Dice Yoongi non troppo emozionato, non l'ha neanche salutato.
Lui sbuffa e si avvicina trotterellando.

«Che hai fatto hai capelli?» chiede subito, guardando i capelli platino di suo fratello.
Mi aspettavo almeno un saluto.

«Sono belli, no?» dice passando una mano tra si essi. No, è lui ad essere bello, non i capelli.

Il bambino annuisce con fare poco convito e guarda ancora il fratello.
Probabilmente non lo vede da tanto, per questo non hanno un rapporto affettuoso.

Poi sposta i suoi occhi attenti su di me... sono talmente penetranti che comincio a sentirmi a disagio.
Questo ragazzino potrebbe fare l'interrogatore come suo fratello.

Mi guarda dal basso con i suoi occhi curiosi ed io sorrido.
Poi con la sua manina mi dice di abbassarmi ed io ovviamente obbedisco in silenzio.
Non appena mi metto in ginocchio, riesco ad arrivare alla sua altezza.

Lui mi guarda a lungo e poi finalmente parla.
«Come ti chiami?» mi chiede.
Io sorrido divertito a tutta quella scena e rispondo tranquillamente.
«Park Jimin.»

Lui mi scruta ancora, ma non si presenta perché sa che già conosco il suo nome.
È sveglio il ragazzino.
«Sei bello.» afferma tranquillo. Io comincio a ridacchiare, ma poco dopo mi fermo.

Yoongi ha appena posato la sua mano sulla mia spalla. Mi irrigidisco. Erano giorni che non avevo un contatto con lui e il cuore comincia a martellarmi nel petto.
«Perché non te ne torni a dormire?»

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