三十四; choice

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𝒸𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝓉𝓇𝑒𝓃𝓉𝒶𝓆𝓊𝒶𝓉𝓉𝓇𝑜, 𝓈𝒸𝑒𝓁𝓉𝒶

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𝒸𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝓉𝓇𝑒𝓃𝓉𝒶𝓆𝓊𝒶𝓉𝓉𝓇𝑜, 𝓈𝒸𝑒𝓁𝓉𝒶

In quel momento Jisung era travolto da un turbine di emozioni. Non sapeva cosa fare, cosa provare. Erano troppe cose insieme, si sentiva in colpa nei confronti della madre per averla messa per la prima volta in secondo piano e si sentiva in colpa nei confronti di Minho, che non era la prima volta che lo lasciava in sospeso in quel modo. Minho. Cos'è successo esattamente, siamo sicuri che si trattava di lui? Pensò Jisung. Ma scacciò via il pensiero all'istante con una scrollata di testa, i dottori stavano facendo un via vai tra la sua stanza e della madre. Avrebbero dovuto spostarla in quella maledetta stanza e Jisung già tremava al pensiero. Perché ha preso una ricaduta se stava andando tutto bene? Perché non posso essere felice per due cose? Jisung si passò una mano tra i capelli e si appoggiò sul suo letto, mentre le infermiere preparavano l'occorrente per spostare la donna dall'altra parte. Andava a finire sempre in quel modo: quasi fosse destinato ad aiutare sempre gli altri ma mai se stesso, non poteva mai essere felice per un lungo periodo. Da tutta la vita Jisung si era accontentato di essere per un po' felice e per un triste, era un equilibrio che andava bene; però in quel preciso momento non gli stava più bene. Per una volta era avaro e voleva tenere con sé entrambe le persone più importanti della sua vita, in quel presente. Non poteva scegliere, questa volta... non ci riusciva. Strinse con forza i capelli, disperato. Era confuso, sembrava totalmente un'altra persona. Quando mai ho messo in primo piano un'altra persona che non fosse mia madre? Cosa mi sta succedendo? Pensò, tremante. La donna era ormai stata spostata su un altro letto, che si stava per dirigere nella stanza dove venivano messi sotto osservazione pazienti urgenti. Jisung stava per seguirla quando, una volta varcato la soglia della porta, si fermò di scatto. Minho era seduto su una delle sedie blu che offrivano i corridoi per gli ospiti, aveva lo sguardo basso; sembrava pensieroso. Jisung lo guardò con un piccolo sorriso dipingersi sul viso, era davvero cambiato. Invece lui? Si ritrovò Minho da una parte e la mamma che veniva trasferita dall'altra, quasi come se il destino li avesse messi vicini di proposito per forzare Jisung a scegliere.  

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