A computer game. 2/2

4.5K 224 33
                                    

E ancora, mentre giocavamo nel server di questo gioco che stava facendo dare i numeri agli altri, venimmo interrotti.
L'improvvisa suoneria di una chiamata ormai diventata a noi famigliare, ci riportò alla realtà. Mi girai lentamente con il volto in fiamme, accorgendomi di una chiamata: era dei WGF.
Corrugai la fronte.
Quando avevo staccato?

POCO PRIMA.

«Cazzo!!»
Urlò arrabbiato Alex, dando dei pugni sulla scrivania.
«Eeeh! Si dà il caso che la scrivania sia ancora mia, e mi serve!»
Lo rimproverai. Aveva appena perso alla partita, e tutti quanti sentendo il nostro scambio di battute incominciò a ridere senza sosta. Per non parlare di Cico; la sua risata mi faceva morir dal ridere. Era super contagiosa.
«Finalmente é morto!»
Disse Lyon, ridendo.
«Sto iniziando a credere che lo faccia a posta a dare punti agli altri avversari. Altrimenti non si spiega.»
Disse Mario a sua volta.
«Non sono così scarso! Ho ucciso sette di loro!»
Provò Alex a difendersi, stringendo la presa sui miei fianchi. Io nel frattempo mi ero girato di poco accarezzandogli il viso nel tentativo di farlo calmare, mentre stampavo piccoli baci all'angolo delle sue labbra. Lui poggiò il viso nell'incavo del mio collo e io risi, rabbrividendo, a sentire il suo respiro caldo sul mio collo.
«EH!»
Urlò Lyon, come se avesse appena scoperto qualcosa. «Perchè ridi, Giorgio Catorgio?» Chiese ridendo. Sí, aveva da poco iniziato a registrare un video, per questo mi chiamava così ed urlava in questa maniera. Io ridacchiai imbarazzato in risposta, arrossendo leggermente. Non potevo fare passi falsi, soprattutto in un video. «Quel gattaccio ti ha detto qualcosa contro di noi, vero? Sputa il rospo!» Disse filosoficamente l'altro.
«Non potrei mai!»
Intervenne Alex per liberare lo youtuber da qualsiasi dubbio, e iniziarono a parlare ridendo di come Lyon non si fidasse molto dell'altro.
Geloso del fatto che stesse dedicando più attenzioni ad Ettore piuttosto che a me, lo guardai. Misi un piccolo broncio, guardandolo con fare offeso. E mi avvicinai, baciandolo. Lui sembrò in un primo momento sorpreso, e forse lo era davvero, ma subito dopo iniziò a ricambiare. Iniziò ad accarezzare lentamente i miei fianchi, e pian piano, quel bacio si accese sempre di più. Io avevo le cuffie, e diciamo che ogni nostro movimento era contornato dalle urla poco romantiche degli altri, ma ero completamente su un altro mondo; per me adesso esistevamo solamente io ed Alex. E forse era lo stesso per lui.
Mi mise una mano dietro alla schiena e l'altra  sul mio viso, dopo avermi fatto girare verso di lui. Mi guardò per qualche istante, per poi unire le nostre labbra. Ma non riuscivamo più a limitarci: no, non ci bastavano più quei semplici baci a stampo che erano stati il nostro inizio. Ragion per cui le nostre lingue si incontrarono più volte e iniziarono a giocare insieme. Purtroppo questi rumori erano difficili da nascondere, ma non ce ne curavamo. Non ci riuscivamo più a trattenerci, ma eravamo quasi sicuri che loro con i rumori accesi del gioco stesso e le loro urla, non ci avrebbero mai sentito. Ci baciammo di nuovo, e lui pian piano si spingeva sempre di più verso di me. Fin quando non allacciò un braccio attorno alla mia vita per farmi incollare a lui e una mano sotto la mia coscia, prendendomi in braccio. Si alzò lentamente con me in braccio, mentre entrambi eravamo trascinati da una scia di passione. Mi poggiò sulla scrivania, e forse avevo schiacciato qualche tasto per sbaglio sulla tastiera, non lo sapevo, ma sapevo che lo volevo; cavolo se lo volevo.

Inclinai il viso di lato per attaccarci meglio e mi chiesi se anche a lui facesse piacere, ricevere un tipo di attenzione particolare. Così facendomi coraggio, mi staccai di poco da lui, e facendomi più rosso di quanto già non fossi, iniziai a baciare il suo collo. Lui non disse niente e non si lasciò scappare nessun gemito; al contrario di me, sembrava quasi abituato, e questa cosa mi fece stare un po' male. Mi mise una mano fra i capelli e strinse forse, come se si stesse trattenendo, o come se si stesse rilassando sotto al mio tocco. Pian piano iniziai a far vagare le mani sul suo corpo; iniziavo a desiderarlo. Cavolo, un piccolo assaggio di lui mi aveva mandato in tilt.

Iniziai ad accarezzargli il busto, e pian piano alzai la sua maglietta, facendo vagare le mie mani sul suo busto. E iniziai ad avere un po' paura di star sbagliando tutto, di star andando un po' troppo oltre (non che volessi andare chissà quanto lontano), ma forse questo messaggio lui non l'avrebbe colto, e la paura di sbagliare si impadroní di me.
Ma in fondo, stiamo parlando pur sempre di Alex. E se tu fai qualcosa, stanne certo: Alex farà sempre il doppio di te, se vuole. Ed evidentemente lo voleva, dato che sentii le sue mani scendere velocemente e senza alcun timore dietro alla mia schiena, fino a fermarsi al mio sedere, che strinse forte fra le sue mani.
Mi lasciai scappare un gemito misto alla sorpresa e al piacere e mi feci rosso, e abbassai la testa, mentre il suo sorriso divertito incorniciava quel momento.

«Devi proprio rispondere...?»
Chiese Alex, vedendo che la suoneria proveniva dal computer e segnalava l'arrivo di una chiamata.
«Sì, Alex, sembra brutto...»
Risposi velocemente e appena mi sentii saltare addosso dagli insulti da parte di Lyon, mi scusai, dando di nuovo colpa alla mia debole connessione.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora