Cico's pov.
Scoppiai nuovamente a piangere, sentendomi davvero uno schifo. Quella mattina mi ero svegliato mezzo stordito, vestito con la maglia e il jeans di quella sera, con un mal di testa che mi faceva malissimo. Mi ero girato dal lato di Strecatto ma lui non c'era; avevo chiuso gli occhi. Volevo solamente sapere che diavolo ci era successo, che cosa era successo a noi due. Perché eravamo finiti a quel punto?
Mi sentivo come se la nostra amicizia fosse stata presa e l'avessima buttata in un cestino.E la cosa mi fa così male.
Perché da mesi ormai mi ero accorto di provare qualcosa per Strecatto che andava oltre alla semplice amicizia; e questa cosa mi uccideva.
Perciò ho provato per settimane a smettere di fare cose che per noi erano naturali; come parlare fino a tardi, scriverci messaggi abbastanza dolci.
Ma ho fatto la cosa più sbagliata che potessi fare. Perché mi ero accorto che senza le carezze le dolci parole di Strecatto io ero vuoto; ero come privo di qualunque tipo di affetto. Perché mille carezze di qualcun altro non ne vale una di Strecatto.Vado pazzo per lui.
Ma lui non lo sa.
E non potrà mai saperlo, perché in fondo, cosa ci potrebbe trovare di bello in me?
Ho delle lentiggini che mi fanno sembrare la faccia piene di macchie, ho gusti orribili, una volta mi ero tinto il ciuffo dei capelli di rosso solamente per il gusto di farlo; sono imprevedibile, faccio cose che non hanno senso perché non ci penso. Non ho le particolaritá che lui dice di amare; non ho gli occhi azzurri o verdi, non ho i capelli biondi. Non sono così bello. Non ho un bel viso, un bel taglio d'occhio, e non so prendere delle decisioni.
E quindi scappo come un codardo da lui e dal mondo, dai miei amici e dai miei sentimenti. Ma alla fine posso scappare dietro qualsiasi cosa, ma rimarró sempre da solo, con me stesso.E io quella sera non volevo fare nulla di male.
Volevo solamente dimenticare per un po', avevo provare a scordarmi di quello che provavo per una sola sera. Perché ero stanco di avere delle occhiaie profonde, ero stanco di essere sempre più brutto, ero stanco di piangere la notte, ero stanco di continuare a farmi male.
Capitava che non riuscissi a dormire e mi chiudessi in bagno... mi accucciavo in un angolo e mi iniziavo a graffiare da solo con le unghie, iniziavo a tirarmi i capelli così forte. Volevo dolore fisico, non quello emotivo. Perché sapevo che non sarebbe mai finito.
L'unico che mi sapeva distrarre era Strecatto, ma avevo completamente sbagliato con lui.E sapevo che non mi voleva più.
Avevo paura trovasse di meglio, ma se l'avesse trovato sarei stato il primo a sorridergli. E questa paura mi tartassava e riempiva la mente; cosa avrei fatto quando un giorno Strecatto mi avrebbe voluto presentare il suo ragazzo? Magari un ragazzo bello e palestrato, con gli occhi chiari e biondi, che sappia stringere Strecatto la notte come io non ho il coraggio di fare. Che sappia baciarlo bene come io non so fare, che sappia dire quelle frasi dolci che io non sono bravo a dire. Che sappia spendere tanti soldi per quei capi che gli piacciono; soldi che io non potrei mai avere. Già, é questo che meritava Strecatto.
Qualcuno che avesse dei genitori dottori o professori, che avesse così tanti soldi per regalargli uno studio tutto suo dove poteva concentrarsi sulla moda, che avesse il denaro per portarlo a fare i viaggi, di tanto in tanto. Io, con una famiglia che a stento si regge da sola, che avrei potuto fare? Io che non avevo niente da dare se non affetto e carezze. Io non potevo dare niente a Strecatto, per questo lui non mi ha mai preso in considerazione.E adesso cosa mi ritrovo?
Niente.
Completamente Niente.
Non ho ormai più soldi, avendoli spesi tutti per quei drink dannati. Non ho ormai più voglia di stare in Sardegna, ma mi chiedo come dovrei tornare a casa adesso. Non ho più soldi per niente. E vorrei solamente tornare a casa mia, sotto le coperte e lasciarmi andare ad un pianto liberatorio, perché mi sento completamente inutile.E a volte ci penso, a me e Strecatto insieme.
Che razza di coppia saremmo...?
Pazza, sicuramente.
Mi viene un sorriso.
Saremmo quei tipi che si urlano contro tutto il tempo, ma senza staccare mai le loro mani.E a volte ci penso, a me e Strecatto insieme su una panchina di pomeriggio. Strecatto appoggiato alla mia spalla e io con un braccio attorno alle sue spalle per stringerlo a me.
O in inverno a stringerci forte quando fa freddo, e a farlo lo stesso quando viene l'estate, perché ci urliamo contro tanto e forse troppo, ma sappiamo che ci amiamo da morire.E a volte ci penso, a me e Strecatto insieme a festeggiare un nostro anniversario.
Fare casini pensando che regalo gli dovrei prendere, fare casini pensando che cosa gli possa piacere davvero.Per lui spenderei un capitale.
Farei uscire i soldi da sotto terra pur di fargli qualcosa di adatto a lui.E a volte ci penso, a me e Strecatto insieme.
Ma poi apro gli occhi, e noto i suoi occhi che non incontrano più i miei. Come sorride parlando con gli altri, e vorrei essere costantemente io la causa di quel sorriso.
Riapro gli occhi. E mi rendo conto che non avrò mai una speranza con lui.E allora richiudo gli occhi perché il mondo reale mi spaventa. E chiudendo gli occhi, non mi accorgevo che il suo sguardo si posava su di me.
STAI LEGGENDO
Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]
RomanceDove Giorgio e Alex sono due semplici amici che di tanto in tanto, si punzecchiano facendo un passo oltre al limite di amicizia senza nemmeno rendersene conto, ma nessuno dei due osa andarci completamente oltre.