Do you want to be my boyfriend? 2/4

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Sorrisi nascondendo il rossore che non aveva mai abbandonato le mie guance e ritornai a guardare di fronte a me. La curiosità, mi permise di guardare il volto di Alex, beccandolo a guardarmi. Lui subito distolse lo sguardo dal mio come se così io non potessi aver capito che invece mi guardava eccome.
Ero così dannatamente felice.

«Dove andiamo?»
Chiesi, stringendo la sua mano. Alex aveva le mani gelide, e mi dispiaceva per lui. Così avvicinai le nostre mani alla mia mano sinistra, che si occupò di strofinarsi contro quella di Alex, così da trasmettergli calore.
Lo sentii in un primo momento confuso, ma poi sorrise.
«Non lo so, andiamo già a mangiare o vuoi aspettare un po'?»
«Uhm... che ore sono?»
Alla mia domanda, si avvicinò il polso agli occhi.
«Le sette e trenta.»
«Andiamo prima a farci un giretto.»
Gli sorrisi e lo guardai per vedere cosa ne pensasse. Lui mi rispose con un "va bene", così iniziammo a camminare. Purtroppo il paese dove abitavo non era chissà quanto grande, e per andare al cinema siamo dovuti andare in un altro paese, attaccato al nostro. Quindi questo, era un paese che non conoscevamo affatto; ma io facevo finta di sapere dove andassimo. Per carità, ci ero uscito un paio di volte, ma i miei ricordi erano davvero pochi, e non ricordavo quasi niente. Così iniziammo a camminare per vicoli e vicoletti, al buio, con lampioni spenti e mi sentii in colpa per averci fatto perdere.

«...Ci siamo persi?»
Chiese Alex.
«...Penso di sí...»
Borbottai dispiaciuto, abbassando la testa.
«...Non sei per nulla affidabile...»
Ridacchiò, per poi guardarsi attorno. «Se riesco a portarti nella piazza, sai poi indicarmi la strada per una pizzeria?»
«Se arriviamo in piazza sì...»
E Alex quindi iniziò a chiedere ai passanti dove potevamo andare, così arrivammo finalmente sulla piazza. Esausto, chiesi ad Alex se potevamo prima sederci, e lui rispose positivamente.
Ci sedemmo sulla panchina, e mi accorsi che per tutto il viaggio le nostre mani erano state unite.
Lui me la lasciò in quel momento, per spaparanzarsi sulla panchina, aprendo le braccia e mettendole sullo schienale di essa. Io lo guardai storto e lui ridacchiò. Mi prese una mano, e mi tirò verso di lui, facendomi appoggiare la testa sul suo petto. Arrossii, stringendo forte la sua maglia fra le mani.

Il mio cuore stava dando i numeri, Alex era qualcosa di troppo per lui.

Poi... mi appoggiai meglio al suo petto, e lí mi accorsi di una cosa... non era solo il mio cuore che batteva forte.

Schiusi le labbra, non aspettandomi minimamente che... io potessi provocare ad Alex, la metà dei sentimenti che lui provoca a me.

Misi una mano sul suo petto, facendola lentamente salire. La fermai dietro alla sua testa e feci fare lo stesso all'altra. Mi avvicinai lentamente, volevo così tanto baciarlo, mi mancavano da morire le sue labbra, ma tuttavia... sapevo che ora forse non era il momento. Così lentamente il mio viso si spostò di lato, e mi accucciai nell'incavo del suo collo, abbracciandolo.
Lui ricambiò lentamente il mio abbraccio.
Per quanto lo volessimo, sapevamo entrambi cosa non era il momento di fare.
Lo strinsi forte a me, mentre piccoli brividi venivano provocati dal suo respiro caldo sul mio collo. Gli accarezzai i capelli, affondandoci la mano dentro. Li attorcigliavo intorno alle dita per poi lasciarli andare, disegnavo cerchietti immaginari, insomma, ci giocavo.

Ma a rovinare quel bellissimo momento, ovviamente, fu la sua pancia, che iniziò a brontolare. Lo guardai per qualche secondo.
«...Hai fame?»

«Cazzo, lo chiedi pure...»
Mi guardò, probabilmente dispiaciuto per aver rovinato il momento e io ridacchiai, staccandomi da lui.

«Va bene, allora andiamo, dovremmo girare a destra.»
Sorrisi ed iniziai ad incamminarmi. Ma ad una certa mi fermai per guardarlo, e gli porsi la mia mano. Lui sorrise insieme a me, afferrandola.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora