Oh God, you're really stupid.

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Strecatto's pov.

Fissai Alex e Giorgio andare via, mentre steso a terra vi era ancora Cico. Non si muoveva più, come se non trovasse una vera e propria ragione per alzarsi. Come se fosse stanco di quella situazione.

Mi alzai dal divanetto bianco perla, avvicinandomi al corpo steso per terra.

Mi chinai leggermente, avvicinandomi al suo viso. Lui mi guardò come se volesse dirmi qualcosa, ma niente usciva dalle sue labbra. Il sangue dal suo naso iniziava a colare sempre di meno, ma pensai che fosse il caso di pulirlo.

«Alzati, Cico...»
Sussurrai con il tono più dolce che potessi avere, porgendogli la mano. Lui la strinse e si alzò. Barcollava, non ce la faceva a reggersi in piedi, così gli offrii un punto d'appoggio su di me. Mi avvicinai al bancone, chiedendo dei fazzoletti ed un bicchiere d'acqua, che vennero immediatamente serviti. Tornai da Cico che era ormai seduto su uno dei tanti divanetti e mi avvicinai. Mi sedetti accanto a lui, prendendo dei fazzoletti e appallottolandoli. «Stai fermo, ti tolgo il sangue...» Gli dissi, iniziando a tamponare sul suo naso, cercando di levargli tutto il sangue. Lui stava fermo, così mi permisi di poggiare l'altra mano sul suo viso per guidare i suoi movimenti. «Cico...» Sussurrai, guardando le sue labbra. «Perchè hai baciato Giorgio?»

Lui mi guardò con uno sguardo indecifrabile, come se non percepisse emozioni, come se le mie parole non potessero scalfirlo. Ma nonostante quello sguardo strafottente, era così vulnerabile. E io lo sapevo; lo leggevo dai suoi occhi, lo leggevo da come si faceva toccare.
«Perchè l-lui... lui mi ha cercato.»
Sussurrò lentamente, abbassando lo sguardo. E io feci lo stesso, ferito. Perché sapevo che Giorgio aveva un cuore più grande del mio, che fosse capace di mettere da parte i litigi per il bene di una persona. E io volevo bene a Cico, volevo andarlo a cercare, ma era come se le mie gambe fossero legate al suolo. Quando l'ho visto ballare con una ragazza il cuore mi si é completamente distrutto, sentivo come se avessi un peso nel petto che non potevo sopportare.

Gli presi lentamente la mano, conducendolo fuori da quel locale. Iniziammo a camminare verso l'hotel; forse era decisamente la cosa migliore. Avvertii i miei amici con un messaggio, per poi riporre tutta la mia attenzione su Cico, che proprio mentre una macchina passava, attraversò la strada.

Sgranai gli occhi e mi fiondai su di lui, spingendolo velocemente via e facendo lo stesso. Atterrammo sull'altro lato del marciapiede, per terra. Alzai velocemente la testa verso di lui.

«Ma che cazzo fai?!»
Urlai, quando poi mi accorsi che aveva iniziato a piangere. Corrugando la fronte, lo guardai. «Cico... non... non piangere.» Sussurrai lentamente.

Lo strinsi a me e finalmente tornammo in hotel. Chiusi in stanza, guardai Cico per qualche istante. Parlarne con lui oggi non sarebbe servito a niente. Mi levai e gli levai le scarpe, per poi infilarci sotto le coperte.

Ci guardavamo e lo sapevamo, nonostante la luce fosse spenta. Poggiai lentamente una mano sul suo viso, e mi accorsi che era bagnata.
Cico stava piangendo, di nuovo.
E chiusi gli occhi, chiedendomi per un secondo che cosa avesse dentro. Che dolore poteva provare per scoppiare a piangere, per arrivare ad ubriacarsi fino a quel punto quella sera? Che dolore poteva provare nel cercare l'affetto nelle labbra di qualcun altro? Che dolore poteva provare per guardarmi con quegli occhi?
«Ti é piaciuto...?»
Domandai, d'improvviso, mentre una strana paura e senso di disagio si inoltrò dentro di me. «Intendo... baciare Giorgio.» Gli accarezzai la guancia con il pollice.

Lui fece lentamente un "no" con la testa, mentre si accucciava sotto le mie carezze.
Tirò su con il naso cercando di frenare il suo pianto, ed aprí bocca per parlare. «V-Volevo solamente sentirmi amato per un attimo...» Sussurrò tremante, mentre cercò di farsi coraggio. Era troppo ubriaco per rendersi conto della gravitá di quelle parole; Giorgio era fidanzato. «E-e sentire quella cosa che dice di provare Ettore, o Alex... V-volevo sapere cosa si provasse quando tocchi il cielo con un dito, volevo... volevo solamente che qualcuno mi accarezzasse, e mi toccasse...» Mi guardò. «I-Io non sono cattivo... voglio solo essere amato.»

A quelle parole, gli portai una mano fra i capelli, accarezzandoglieli. «I-Io non volevo far arrabbiare Alex... é-é mio amico, e non volevo rubare Giorgio... V-volevo solamente... quello che adesso mi stai dando tu...» Sussurrò lentamente, e lí mi accorsi di una cosa. Che Cico aveva un disperato bisogno, che io potevo colmare. Perché a quelle parole il mio cuore perse un battito. Perché a quelle parole mi resi conto di che cosa avevo fatto: lasciare Cico da solo, in balia dei suoi sentimenti e pensieri negativi. Era la tipica persona che aveva bisogno di sentirsi amato, e alla fine non é poi così anomalo.

Chi non ama?
Chi non vuole essere amato?
Chi ha un bisogno struggente di questo sentimento?
Chi non vorrebbe sentire una mano passarti per i capelli, chi non vorrebbe sapere che al tuo pensiero qualcuno sorride? Chi non vorrebbe sapere che qualcuno ha in testa solamente te? E Cico non era fuori dal comune.

Guardai il suo labbro inferiore tremare, e lentamente, iniziò a singhiozzare. Chiusi gli occhi, palpando il suo dolore. Lo spinsi verso di me, facendolo appoggiare al mio petto. Gli infilai una mano fra i capelli, accarezzandoglieli.

«Stanotte ci sono io ad amarti.»

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora