I'm here.

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Ero arrivato la sera prima a casa di Alex; non so come, ma i miei mi diedero il permesso di andare. E quindi adesso mi ritrovavo a casa sua, ad aiutare la madre a cucinare, mentre lui discuteva con il padre su non so che cosa.

Ero sul treno ormai da qualche ora; non mi sentivo per niente stanco, anzi, ero pieno d'eccitazione e volevo solamente incontrare il mio ragazzo il prima possibile.
Ci stavamo scrivendo, e gli dissi che mancavano solamente cinque minuti.
Cinque minuti.
Solamente cinque.
Cinque minuti, e tutto sarebbe stato di nuovo mio. Già, perché giorni senza Alex mi hanno portato ad un senso di vuoto incredibile; avevo iniziato a pensare che io non fossi abbastanza da meritarmi qualcosa, tantomeno Alex. Non mi sentivo parte di nulla; mi sentivo come se il mondo mi fosse stato tolto dalle mani e fossi rimasto da solo. Mi sentivo spaesato in mezzo al nulla.
Come se qualcuno mi avesse accompagnato fino ad un deserto e mi avesse lasciato da solo. Sospirai, quando il treno d'improvviso si fermò. Non saprei spiegare che emozioni avevo provato; so solo che le gambe mi tremavano mentre scendevo dal treno.

Scesi lentamente e mi guardai intorno, deglutendo a fatica. Mi allontanai dalla linea gialla, e da lontano, lo vidi. Lasciai la mia valigia lí, con il cuore a mille. Scoppiai a piangere, correndogli contro e saltandogli in braccio. Lui mi strinse forte a sè, come se ne dipendesse la sua vita, come se contassi solo io in quel momento.
Scoppiai a piangere di nuovo, mentre cercavo le sue labbra. Una, due, tre volte. Fin quando lui non mi guardò, sorridendo.
«Ma ciao, principessa.»

«Sai cucinare bene.»
Mi sorrise sua madre. Era una madre gentile, solamente che nel suo carattere non c'era molta dolcezza. Beh, in tutta la famiglia di Alex, dopotutto. «A casa cucini spesso tu?»

«Sí, mamma e papà sono sempre via per lavoro.. quindi diciamo-»

«Che é la donnina di casa...»
Continuò la frase Alex. Io mi girai e lo vidi con un sorriso compiaciuto mentre si dondolava sulla sedia. Io roteai gli occhi, cercando di nascondere un sorriso.
Sí, mi piaceva che mi venissero fatti certi complimenti, soprattutto se davanti ad Alex.
Perchè magari... insomma, avrebbe pensato che io saprei mantenere una casa in ordine e pulita, quindi se magari Alex voles-
Okay, viaggio troppo con la fantasia.
«Okay, ma adesso andiamo di sopra.» Disse Alex, senza farmi rispondere mi portò al piano di sopra, dove c'era la sua camera. Il letto, il computer, sul quale probabilmente ci passava la maggior parte del tempo, un armadio. Mi sembrava tutto così nuovo per me, che in casa di Alex ci avevo messo piede poche volte. Chiudemmo la porta, e lentamente ci avvicinammo.
Sbaglio, o Alex diventa sempre più bello ogni secondo che passa?
Sarà questo l'effetto di cui tutti parlano?

Lui mi accarezzò dolcemente la schiena, ed io sorrisi. Lentamente ci sedemmo a letto, e mi staccai di poco. Gli sorrisi.

«Facciamo una foto...? Ti prego!»
Sorrisi ed Alex a quel mio piagnucolio acconsentí; cosí presi il telefono e lo posizionai. Mi misi sulle sue gambe ed allacciai le braccia attorno al suo collo, baciandogli la guancia, sentendo che il telefono fece uno scatto. Poi lo presi, unendo le nostre labbra e scattando un'altra foto. Era tutto così bello; ogni nostro gesto era contornato da un grosso sorriso e un'immensa voglia di stare insieme.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora