Do you want to be my boyfriend? 3/4

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Continuammo a camminare per una decina di minuti, fin quando poi non arrivammo davanti ad una pizzeria. Dopo che ordinammo, mettemmo tutto in uno stesso ordine, e dopo mille discussioni su chi dovesse pagare, Alex ebbe la vinta. Mi offrí anche la pizza, così ci mettemmo in fila.

«Giorgio se vuoi vatti a sedere.»
Mi disse comprensivo, guardando il mio sguardo annoiato. Poi distolse lo sguardo dal mio per guardarmi alle spalle, e quasi come se volesse ringhiare, mi guardò di nuovo. «Ho cambiato idea, non andare da nessuna parte.» Mi ordinò, guardandomi a tratti, dato che era impegnato di nuovo a fissare quel punto.
Io incuriosito gli chiesi cosa non andasse, e lui di tutta risposta mi mise una mano su un fianco e mi attirò a sè. Io arrossii, tenendo lo sguardo basso per l'imbarazzo, mentre sentivo la presa di Alex farsi più forte, come se ogni secondo che passasse si stesse arrabbiando sempre di più.
«A-Alex... cosa succede?»
Alzai il viso per chiederglielo al suo orecchio, e lui, con un certo rancore nelle parole, rispose.
«C'é un tizio che ti sta guardando da due ore.»

Io arrossii leggermente e feci per girarmi. Incontrai lo sguardo di quel ragazzo, e lui velocemente distolse il suo una volta che l'avevo beccato. Arrossí leggermente, facendo finta di nulla, e guardai Alex.

«Lo conosci?»
Mi domandò.
«No, ma so che mi viene dietro da qualche settimana ormai...»
Gli spiegai, cercando di non far capire al diretto interessato che parlassi di lui.

«Ma che vuole questo...»
E se Alex potesse ringhiare, scommetto che in quel momento l'avrebbe fatto.
«Perchè sei così arrabbiato...? Ti ha fatto qualche gesto?»
«No, se me l'avesse fatto lo avrei già preso a calci... ti fissa solamente, e mi dá fastidio.» Disse arricciando il naso, accorgendosi di come sembrava stupido quel moivo per arrabbiarsi. E poteva sembrare stupido per tutti, ma non per me, perché il mio cuore a quelle parole, perse un battito. Lui pian piano, allacciò le mani dietro alla mia schiena per stringermi forte a lui, e io chiusi gli occhi.

«M-ma... ma quindi... sei geloso?»
Domandai al suo orecchio, un po' titubante. Insomma... non volevo che se la prendesse per quello che avevo detto, non doveva interpretarlo come qualcosa che mi faceva piacere.
Cioè- cavolo se mi faceva piacere, insomma- a chi non piace sentirsi desiderato dal proprio uomo? Non- non che Alex fosse il mio uomo!

«Merda se solo geloso...»
Sussurrò al mio orecchio, e gli volevo chiedermi di stringermi di più, perché avevo l'impressione che da lí a poco avrei avuto un mancamento. «Come ti guarda, come ti fissa... scommetto che stia cercando il tuo profilo instagram adesso...» Sussurrò. «Scommetto che gli piacerebbe essere al mio posto adesso...» Strinsi la presa che avevo sul suo corpo.

«I-Io... non voglio lui, Alex...»
Sussurrai, abbassando la testa.

«Ah, no...?»
Chiese, facendo il finto tonto. Voleva sentirselo dire? E io gliel'avrei detto. «E chi vuoi, fammi sentire un po'.»

«Voglio solo te.»
Sussurrai al suo orecchio, mentre disegnai dei cerchietti immaginari sulla sua spalla. «Non voglio  nessun altro se non il nio Alex...»

«Il tuo Alex?»
Domandò.

«Sí... solo il mio.»
Sussurrai di nuovo e lui mi strinse più forte.

«Numero 86?»

«Io!»
Si affrettò a rispondere Alex, dando il biglietto alla ragazza e dicendo le fette di pizza che desideravamo. Io le indicai con il dito sul vetro e mi sentii un bambino accompagnato dal padre in quel momento.

Alex prese i vassoi e ci andammo a sedere sorridendo, e notai che lo stesso tipo di prima, mi guardò un po' più del dovuto, mentre andavo ad occupare posto. La porta che dava ai tavoli era vicina a lui in quel momento. Ma cercando di non farci troppo caso, entrai dentro. E mi accorsi che quel ragazzo iniziava a fissarmi... da dietro.

«Ma che cazzo vuoi? Smettila di fissarlo.»
Disse infuriato, e se non avesse avuto i vassoi in mano probabilmente gli avrebbe messo le mani addosso. Lo presi per la manica del giubbino, guardandolo.

«Alex... ti prego... andiamoci solo a sedere.»
Lui mi fissò per qualche secondo, e fece un respiro per calmarsi, seguendomi. Ci sedemmo uno di fronte all'altro, e guardai le pizza. «Aah! Sembra così buona, mi viene l'acquolina in bocca. Non é ver....»
Poi mi accorsi che lui aveva già addentato la sua pizza, iniziandola a divorare.

«...Porco
Borbottai, per poi ridere.

Dopo un po' di tempo, uscimmo dal ristorante, accorgendoci che non era ancora così tardi. Erano le undici e trenta; avevamo mangiato piuttosto tardi e ci eravamo fermati a parlare un po' di tutto. Del film che avevamo visto, degli altri, sulle novitá. Diciamo che parlammo molto.

E vorrei dire che Alex mi prese per mano... ma no, fece molto di più.

Ci alzammo per andare via. Non era una pizzeria di lusso, era solo una pizzeria per i ragazzi, quindi non c'era chissà quale servizio. Infatti i vassoi avremmo dovuto riportarli indietro e le carte le buttammo noi. Una volta finito questo, ci alzammo insieme, pronti per uscire. Alla nostra sinistra, ovvero il lato dove camminavo io, c'era quel ragazzo che ad Alex dava tanto fastidio.
Sinceramente non lo guardai nemmeno, quindi non sapevo se mi stesse fissando.

Ma deduco di sí, perché prima che insieme ce ne potemmo andare, Alex mi tirò una pacca sul sedere proprio davanti a quel tipo, per poi avvicinarmi a sè.
Mi feci rosso.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora