Do you want to be my boyfriend? 4/4.

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«Madonna, che soddisfazione.»
Esordí Alex appena uscimmo.

«Di cosa parli?»
Risi insieme a lui.

«Della faccia di quel tipo! Ci era rimasto malissimo, ne sono convinto.»
Ridacchiò, poi lentamente s'incollò a me ghignando. «E anche per questo...» Disse per poi stringermi una natica. Arrossii.

«C-Cretino, non davanti a tutti!»
Cercai di dire, e provai ad allontanarlo da me.

«Mh... dai solo un po'.»
Rise, avvicinandomisi. Io ridacchiai imbarazzato, e gli feci "no" ripetutamente con la testa.

«Daii!!»
Rise, e io iniziai a correre via. Lui rimase per qualche secondo immobile.

«Se mi prendi potrai fare quello che vuoi!»
Gli urlai, e lo vidi immediatamente sbloccarsi e correre da me.

Inizia ad urlare ridendo, correndo quanto più velocemente potessi. Arrivai al parco e ci entrai dentro: in alcune parti c'era buio e di sicuro, se mi fossi nascosto bene, Alex non mi avrebbe mai visto. Mi avvicinai a quelle parti e mi appiatii vicino ad un muro, mentre Alex mi passò a fianco.

Non mi avrebbe visto, se non mi fossi lasciato andare, facendomi scappare una risata.
«AAAH!»
Urlai e cercai di scappare via, ma Alex riuscí a prendermi per la mano e mi sbattè contro il muro.

«Beh, ti ho preso...»
Sussurrò al mio orecchio con tono sensuale. «Quindi.... ora posso fare quello che voglio...?» Sussurrò sorridendo e io annuii. Lo guardai, deglutendo appena, sentendo che pian piano le sue mani scesero verso la mia schiena. Lo fissai per qualche secondo, ed Alex, alla fioca luce di un lampione distante, era ancora più bello. «E dimmi un po'....» Sussurrò sul mio collo. «Quest'opportunitá posso conservarmela?»

Io lo guardai, annuendo e sorridendo. A quel punto lui lentamente si staccò e mi prese per mano. Lui si sedette su una panchina, mentre io mi sedetti di fronte a lui, sul muretto di una fontana.

«Oggi sembra tutto così tranquillo....»
Borbottai, mentre le mie gambe, a penzoloni, facevano avanti e indietro. Lui mi diede ragione. Lo guardai per qualche secondo, e lui fece lo stesso. «Abbiamo entrambi qualcosa da dirci, vero?»

«Decisamente.»

«Okay...»
Presi un grosso respiro, ed iniziai a parlare. Lui fece lo stesso al mio stesso momento, e al che io gli dissi che potrva iniziare lui, e lui viceversa nello stesso momento. Ridacchiammi leggermente, abbassando la testa.
«Okay... inizio io...»
Deglutii. «Okay... Alex, io sinceramente... ho poco da dire, nonostante ti vorrei dire così tanto. Ma- per me non é facile, insomma... dire tante cose e- non annoiare non é facile. Cercherò di essere più breve possibile.» Lo guardai. «Quando... quando fummo su quel letto... con- te sopra di me... ti chiesi di baciarmi. E tu lo facesti. Ti giuro che- che io non sono una persona così- non so quale termine usare, ma non sono una persona che si lascia andare tanto facilmente, non sono quel tipo. Non... non sono un tipo facile. Ma con te- é tutto così diverso. Il cuore inizia a battermi forte, e se siamo in pubblico diventa tutto oscurato, ci siamo solo io e te. Io e te e i nostri baci. Sento la pelle bruciare dove mi tocchi tu, adoro quando incrocio il tuo sguardo, adoro il tuo modo di fare, adoro quando fai piccole ma preziose gesta romantiche. E se ti ho baciato per tutto questo tempo...» Iniziai a sentire i miei occhi inumidirsi. «É perché sono follemente innamorato di te, Alex. Perché quando mi parli ho un nodo alla gola, se mi abbracci mi si attorciglia lo stomaco. Ma ho così paura. Ho paura di rovinare tutto quello che si instaurato fra noi. Io... non sono un tipo facile. Ma se ho avuto così tanto tempo un semplice appellativo di amici, con un rapporto da fidanzati, é perché ho così paura che tu- tu possa dirmi- che... non lo so, magari é stato tutto uno sbaglio. E questa cosa mi ucciderebbe.»
Parlai, e solo in quel momento mi accorsi che stavo piangendo. Cercai di asciugarmi le lacrime come meglio potevo con il dorso della mano, per poi guardarlo iniziare a parlare.

«Giorgio...»
Lo sentii sospirare come sollevato da qualcosa, per poi tornare a guardarmi. «Giorgio... siamo due cagasotto. Io per primo.» Fece un piccolo sorriso. «Avevamo così paura di essere solamente un errore dell'altro che non ci siamo occupati di pensare al perché l'altro lo stesse facendo...» Sorrise. «Se tu fossi un mio errore, perché ti avrei continuato a baciare per tutto questo periodo? Se tu fossi un qualcosa dovuto al momento... noi ora non staremmo qui.» Si battè le mani sulle cosce. «Non ti starei a parlare gli con un nodo alla gola perché ho il terrore di sbagliare qualcosa. Parola, gesto. É questo che mi fai. Mi fai dimenticare tutto quando sono con te, mi fai andare con la testa fra le nuvole. Quando sono con te, esisti solo tu. Non più le mie paure, non più la gente, ma solamente te. E finisco a ripensare ai momenti che passiamo insieme la notte, su uno stupido letto freddo che vorrei condividere con te. Come tutto. Perché ormai, fai parte di me, Giorgio. Ti penso se non ci sei e non faccio altro che sperare che torni, e io non sono un tipo normale. Io non mi innamoro in una settimana, in un mese, mi ci vuole di più. Io mi sono innamorato di te da quando ci siamo visti per la prima volta, da quando imbarazzato stringevi tutti ma non sapevi se stringere me, da quando ti prendevo in giro per la tua altezza, da quando mi hai sorriso per la prima volta. E adesso vorrei solamente sotterrarmi perché- cazzo, questi discorsi io non li so fare, e tu lo sai bene. Ma so che ti amo, e mi basta solamente immaginarti per parlare. Amo il tuo sorriso, i tuoi occhi, i tuoi capelli morbidi, il modo in ti poni, con cui mi tocchi, con cui guardi le cose che ti stanno attorno. Amo come ti muovi, come cerchi di... di prendere posizione e di fare l'arrogante, amo quando fai lo stupido cambiando la voce per imitarmi. Ti amo, Giorgio, ti amo da morire. E odio tutti quelli che ti guardano per più di due secondi, provo una gelosia ingiustificata addirittura per quelli del WGF. Ho iniziato ad essere geloso dei nostri stessi amici, perché tu mi fai andare completamente fuori strada, mi fai perdere la testa. Pendo completamente dalle tue labbra. Quando sono arrabbiato perdo le staffe, e gli altri lo stanno; niente mi calma, ma poi- arrivi tu e con un bacio mi dimentico di qualunque cosa... mi sento così ridicolo... ma ti amo.» Mi ripetè ancora una volta, e lentamente, si avvicinò a passi lenti a me. «Perciò...» Deglutí, e lo vidi arrossire leggermente. «Vuoi essere il mio ragazzo?» Chiese, una volta che mi arrivò vicino.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora