Cico's pov.
Deglutii a fatica, quando Strecatto andò ad aprire la porta. Si stava... per dichiarare?
Il mio cuore iniziò a battere più forte di quanto già non battesse, al pensiero di essere ricambiato. Ma mi affacciai e mi accorsi che alla porta erano tutti i WGF. Ettore entrò dentro la stanza e mi mise le mani sulle spalle, pronto a farmi la predica.«Perchè hai bevuto cosí tanto, se non sapevi di reggerlo?»
Io cercai di dare una risposta, ma dalle mie labbra non uscí niente. Strecatto mi prese la mano e mi avvicinò a sè, strappandomi dalla presa di Ettore.«Ettore, per favor-»
Provò a dire Strecatto. Probabilmente voleva mandarlo via solamente per rimanere da soli, io e lui. E avrei voluto anch'io ascoltare che cos'aveva da dirmi.«Prenderai dell'aria fresca, andiamo!»
Mi prese per mano Anna, correndo fuori dalla stanza.
Io camminai cercando di stare al suo passo, mentre ridacchiavo, ma in realtà ero così curioso di sapere cosa volesse dirmi Strecatto.Passò del tempo, e alla fine ci ritrovammo a camminare per le strade buie di quella città. C'erano pochi lampioni accesi e la cosa faceva un po' paura, ma in fondo eravamo in gruppo. O almeno, si faceva per dire.
Ormai Giorgio ed Alex ci avevano abbandonato da un po' di metri, mentre pomiciavano fra di loro sorridendo. Alex aveva spinto dolcemente sul muro Giorgio che ridacchiava sulle sue labbra. Alex aveva un braccio imputato sul muro e un altro attorno alla vita di Giorgio, mentre quest'ultimo giocava con il colletto della sua maglia. Si guardavano con occhi talmente innamorati, che provai un po' di invidia in quel momento.
Lentamente presi la mano di Strecatto.
Perché in fondo non importava come avessi intenzione di fare qualcosa, l'importante era semplicemente farla. E al suo rossore accennai un sorriso, guardandolo.
«Sei davvero bello, Stre.»
Sussurrai, mentre pian piano anche noi ci allontanavamo dal nostro gruppo di amici. «Mi piaci sotto la luce di questo lampione, sai? Sembri ancora più piccolo...» Ridacchiai e gli sentii fare lo stesso, ma poi iniziai a prendere seriamente la cosa. «Ma in fondo quello piccolo sono io... Sono davvero un bambino, non trovi? Frigno di tanto in tanto e mi lamento... E faccio cose che non si dovrebbero fare. Ma il problema é che le rifaccio più volte non capendo il mio errore... e questa cosa ferisce le persone che mi stanno accanto. E ho ferito te.» Lo bloccai prima che iniziasse a parlare e a mettere in dubbio quello che dicevo.«No, Cico... tu non-»
«No, Stre, tu non sai che cosa-»
«Io lo so!»
«Cosa dovresti sapere?»
«Che... che ti piaccio...»
Il mio cuore perse un battito. Che cosa? «I-Io... ho ascoltato tutto quello che hai detto ad Alex e Giorgio. E ho un peso da troppo tempo, che devo levarmi di dosso. Ti ho fatto credere una cosa sbagliata, fi ho fatto credere che io non ti volessi, ti ho fatto credere che io ti considerassi niente. Ma non é così, perché io... ricambio.» Mi guardò negli occhi. «Io amo ogni aspetto di te. Amo i tuoi capelli soffici e setosi, e mi piace la stravaganza con cui li tingi ti tanto in tanto. Amo il tuo viso, ha dei tratti che ti fanno sembrare ora un bambino e ora un uomo. Amo i tuoi occhi, amo il loro taglio all'insu. Amo le tue lentiggini che ti contornano gli zigomi. Amo le tue labbra che si assottigliano quando sorridi, e amo il tuo sorriso. Rimarrei ore a guardarlo, perché lo amo da impazzire. E vorrei fermarti solamente per stamparti un sorriso su quelle labbra. Amo il tuo modo di vestire anche se non é alla moda, anche se non vesti firmato, ma che m'importa? Che m'importa di qualcuno che mi potrà dare milioni e milioni di pantaloni e scarpe nuove, ma che non sa provocarmi niente qui?» Indicò con un dito il lato sinistro del suo petto. «Che me ne faccio di qualcuno che non sia tu? Di qualcuno che non ha condiviso con me niente, che non ha fatto una storia con me, che non mi ha consolato mentre piangevo? Che me ne faccio di uno che non sarebbe disposto a perdonarmi una, due o tre volte? Che me ne faccio di qualcuno che non sia tu, Cico? Perchè a me piaci tu, solamente tu. E se stessi con qualcun altro, ti penserei in continuazione. E so che sembra così- strano quello che ti sto dicendo, ma avevo così paura. Che avessi confuso, che avessi sbagliato, che... non lo so, ho perso tutto. Ma non voglio perdere anche te, non posso. Perché due giorni senza te mi hanno distrutto più di quanto farebbe qualsiasi altra cosa.»
Si avvicinò a me, abbassando lo sguardo sulle mie labbra. «Ti rendi conto di quanto io sia vile...? Ti sto parlando solo perché ho la certezza che tu ricambi...» Mormorò con un velo di tristezza nella sua voce. «In fondo... é anche del tuo coraggio che mi sono innamorato.»
E lentamente poggiò le mani sui miei fianchi, lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.
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Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]
RomansaDove Giorgio e Alex sono due semplici amici che di tanto in tanto, si punzecchiano facendo un passo oltre al limite di amicizia senza nemmeno rendersene conto, ma nessuno dei due osa andarci completamente oltre.