Sorry.

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Alex's pov.

Mi guardai le mani. Non mi pentivo assolutamente di tutto quello che io e Giorgio avevamo fatto davanti a loro, e non capivo il perché delle loro facce sconcertate. Insomma, avrei potuto farmelo su quel letto, proprio lí, davanti a loro senza problemi. L'unico motivo per cui non dicevo nulla era per l'altro, perché non volevo fare qualcosa solo di testa mia. In una relazione contano entrambi, e quindi se Giorgio non voleva ancora parlare non lo avremmo fatto. E sinceramente? Questa cosa mi divertiva.

Ma sí, il fatto di nascondersi, di non correre troppi rischi, il fatto di scappare in qualche angolo mentre usciamo solamente perché ci mancano le nostre labbra.
Era una cosa divertente e mi faceva spuntare un sorriso sulle labbra.

E infatti sorridevo lí, mentre gli altri erano indaffarati a bisbigliare qualcosa.

«Alex?»
Io alzai lo sguardo verso colui che mi aveva nominato, ovvero Cico. Lo guardai con fare interrogativo. «Tutto bene...?» Mi domandò, come chissá cosa fosse successo. Andava una favola, una bomba, meravigliosamente ora che avevo baciato Giorgio.

«Certo, va tutto bene. Non capisco perché di quelle facce... Non dovevamo fare una scena romantica, perché ve la prendete così tanto? Abbiamo fatto cosí schifo?»
Ridacchiai divertito, stirandomi il pantalone con le mani, guardagnandomi una risposta da Anna.

«No- assolutamente, ci mancherebbe. Solo... siete sembrati così realistici, poi Giorgio é letteralmente corso via... non ci é sembrata una reazione normale.»
Mi spiegò con tono calmo, al che io feci le spallucce.

«Forse é stato schifato lui da me.»
Esordii con questa frase e forse non é stato intelligente, dato che mi guardarono dispiaciuti. Io battei le mani. «Oh, ragá, riprendetevi!» Urlai, guardandoli. «Non avete mai visti un bacio gay?» Alzai un sopracciglio. «Siamo nel 2020 ormai, datevi una ripigliata.» Sbuffai scocciato, ladciandomi scappare qualche parola in dialetto.

«Ma non é questa la questio-»

«La questione é che ci pensate troppo. Potrei baciare anche adesso Stefano, non mi cambierebbe nulla. É solamente un tocco di labbra, niente di più.»
Feci finta di nulla, nascondendo lo schifo che avevo nel pensare solamente di baciare il mio amico. Non perché quest'ultimo non fosse un bel ragazzo, ma perché il mio cuore apparteneva solamente a Giorgio, e non potevo tradirlo in questa maniera.

«Non sembrava che fosse solamente un tocco di labbra.»
Notò puntiglioso Mario. «Ma perché fare questa sceneggiata? Io vi accetto, noi vi accett-» E con la voglia di far smettere tutti quei commenti mi avvicinai a Stefano, facendo la finta di stare ad un respiro dalle sue labbra.

«Vedi? Niente! Non mi at-»
Non so chi, ma in quel momento lo avrei voluto sbranare. Qualcuno per sbaglio mi spinse, facendomi finire contro le labbra del mio amico. Sentii poco dopo la porta del bagno aprirsi, e io mi allontanai completamente schifato. «M-Ma che-» Immediatamente mi girai verso Giorgio, che aveva visto tutta la scena. I suoi occhi... Dio.
Si avvicinò a noi e si sedette al centro, per separarmi da Stefano, e fece finta di niente, mentre i suoi occhi diventavano lucidi.

Mi sentivo una merda, mentre lui sorrideva e chiedeva se erano passati avanti con gli obblighi. Rideva come se non gli facesse male per reggere quel gioco, ma i suoi occhi si fecero sempre più rossi. Fin quando, ad un tratto, non iniziò davvero a piangere.

Mi si strinse il cuore. Corrugai in automatico la fronte e mi avvicinai a lui, stringendolo a me in un forte abbraccio. Lui mi chiese perché mi stava abbracciando, in fondo lui era felice del gioco che stavamo facendo; gli piaceva obbligo e veritá. Ma sapevo che non era così, stava mentendo. Guardai tutti i presenti intimandogli di stare zitti e di non aggiungere una sola parola, mentre lentamente tirai Giorgio alla fine del letto.
Sedendomi di fronte a lui, come si fa per i bambini più piccoli, gli chiesi se aveva voglia di parlarne con me.

Lui mi disse che andava tutto bene e che non aveva niente da dire.
Al che io gli ricordai che stava piangendo, e lui se ne uscí con "ho la polvere negli occhi." Roteai gli occhi, e accarezzandogli le cosce magre ci chiesi se volesse andare in stanza solo con me. E lui annuì.

Trattando Giorgio come se fosse la cosa più preziosa al mondo, gli spostai i capelli dalla fronte e ci lasciai un bacio a stampo.
Mi alzai di fronte a lui e immediatamente aprí le braccia. Fra di noi ci capivamo subito. Lo presi in braccio, come fosse un bambino, mentre lui continuava a piangermi sulla spalla. Aprii la porta e lasciai la stanza con tutti dentro, ed entrai nella porta della nostra camera.

Mi sedetti sul letto, e lo feci rimanere sulle mie gambe. Gli accarezzai la schiena, chiedendogli scusa pian piano all'orecchio. Lo strinsi quanto più forte potevo a me, mortificato da ciò che avevo fatto. Non era colpa mia, io non avevo fatto niente, ma il pensiero di aver tradito Giorgio mi faceva morire. Lo strinsi. Gli baciai la spalla, chiedendogli di perdonarmi. Inizia a dire qualsiasi cosa, iniziai a chiedergli di scusarmi in tutti i modi che conoscevo, gli dissi che una cosa del genere non sarebbe mai più capitata nemmeno per sbaglio, e che lui era l'unico per me. Che le labbra di un altro non sono minimamente paragonabili alle sue. Che la voce di un altro non ha la stessa valenza della sua. Che per me lui era l'unico.

E pian piano, lui si spostò di poco e mi guardò negli occhi.
«M-mi ami, vero...?»

«Ti amo da morire...»
Sussurrai, chiedendo di nuovo scusa, prima di riunire le nostre labbra.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora