Do you want to be my boyfriend? 1/4

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Io e Alex usciamo dalla sala, avviandoci dunque verso l'uscita. Quel giorno era qualcosa di speciale per entrambi. Una volta arrivati davanti alla porta, Alex la apre ma non ci passa, anzi, mi guarda. Io arrossisco leggermente, capendo che l'avesse aperta per me e ci passo. Abbasso lo sguardo ai miei piedi, mentre penso a quanto vorrei sciogliermi per una cosa del genere.
Eravamo usciti da poco. Quando eravamo usciti, era già abbastanza tardi.

Se avessi saputo che il giorno dopo sarebbe stato cosí, non avrei fatto nulla con Alex. Perché adesso ci evitavamo da tutta una mattinata, a pranzo, a tavola, la tensione era palpabile. Io non parlavo e lui non osava fare lo stesso, e il mio cuore si distruggeva ancora di più. Non ero un tipo piagnucolone, ma quando si trattava di Alex, ero il doppio sensibile. E proprio per questo mi chiusi più volte nel bagno, lasciandomi scappare le lacrime che scendevano velocemente.
Non odiavo Alex, ma odiavo come non mi guardava.
Come i suoi occhi non incontravano i miei.
Come le sue labbra non cercassero le mie.
Volevo fare il passo avanti, ma sapevo che sarei stato rifiutato.
Perché Alex pensava ad altro.
E raccolsi quella poca forza che avevo, pregando solamente che il giorno dopo sarebbe cambiato tutto, e aprii la porta.
E fuori di essa, ad aspettarmi, c'era proprio lui.
«A-Alex...?»

E fu così che lui colse la palla in balzo per invitarmi ad uscire fuori. Avevo una paura; pensavo stesse per dirmi che la mattina del giorno seguente se ne sarebbe andato, e questo mi avrebbe davvero ucciso. Ma poi, pensandoci, sorrisi. Alex non é il tipo che lascia le cose a metà.

«Quindi dove andiamo?»
Domandai alzando la testa verso il più alto, mentre uscivamo di casa. Ero felice, dannatamente felice, e tutto per cosa? Perché Alex mi aveva invitato ad uscire.
Dio, chi mi capisce é bravo.
«Al cinema!»
Rispose contento.
«Al cinema?»
Ripetei sorpreso. «Non ci vado da tanto!» Sorrisi, mentre lo vidi mettersi le mani in tasca ed iniziare a camminare velocemente.
«Beh, ora non sarà più così.»
Sorrise e io ritornai a guardare davanti a me, con le guance il fiamme.
Fermiamoci qualche secondo per parlare di quanto sia bello il sorriso di Alex, vi prego.
Arrivammo davanti all'entrata del cinema, dove potemmo vedere che film proiettavano. Ne scegliemmo uno ed entrammo dentro per prendere i biglietti, e mentre stavo aspettando che Alex finisse di pagare per farlo io, mi accorsi che pagò anche per me. Lo guardai, una volta che iniziammo a camminare per raggiungere la sala, e lo rimproverai.
«Alex, perché mi hai pagato il biglietto...? Non era necessario...»
E lui provò a zittirmi, mettendomi un dito sulla bocca e facendomi un "shh."
«Sta zitto e guarda come posso essere un cavaliere.»
Io lo guardai e mi feci rosso
Stava- tentando di essere romantico...?

E da allora feci più caso a tutti i suoi movimenti, perché era davvero un messaggio in codice difficile da capire. E mi accorsi che sí, Alex stava cercando di essere romantico... con me.
Come quando nel film uscí una scena abbastanza paurosa.

Guardavo incuriosito lo schermo. Non era un film horror perché nè io, nè Alex volevamo vederlo; ma diciamo che un paio di scene creepy apparivano di tanto in tanto. Io cercai di accucciarmi di più nella sedia, e strizzai forte gli occhi quando sentii dei colpi di pistola. Di sicuro avrebbero inquadrato i colpiti, e io non volevo vederli: sarebbe stato orribile.
E lentamente, mi accorsi di un braccio che si faceva spazio lungo le mie spalle. Arrossii, ed alzai lo sguardo, accorgendomi che era di Alex. Il mio cuore prese a battere più forte, mentre abbassai lo sguardo verso di lui.
Volendo mandargli un chiaro messaggio che gli ero grato, finii per appoggiarmi sulla sua scapola.
Poi mi domandai... ma Alex non era un fifone?
Cosí alzai lentamente la testa, e mi accorsi di una cosa.

Che lui, per tutta la durata del film, stava guardando solo me.

Al ripensarci il mio cuore iniziava a battere più forte. Ero pazzo di Alex? Decisamente. Ormai per me era chiaro sclerare sul più alto, perché avevo accettato che il mio amico, per me, non era solamente tale.
Mi piaceva, mi piaceva da morire.
Ma, riprendendo da dove ero rimasto... uscimmo dal cinema, iniziando a camminare. Faceva molto freddo e nonostante il vento non tirasse molto spesso, stavo gelando sul posto. Infatti cercai di riscaldarmi le mani nelle tasche del giubbino, ma non mi trovavo a camminare in quel modo. Poi non so come, né quando precisamente successe, ma... le nostre braccia erano a penzoloni, lungo i nostri fianchi.
E la cosa mi sembrò strano, perché per Alex é una comoditá metterle nelle tasche. Allora lentamente abbassai lo sguardo sulle nostre mani, che lentamente, per il gesto di uno, o dell'altro, si toccavano. E provai a procedere a passi lenti; gli presi lentamente le dita fra le mani per fargli capire di dover aprire la sua, e ci prendemmo la mano, intrecciando le nostre dita.

Oh, you're so sweet. [TheBadNauts/WGF.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora