Crescere non è facile

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#Isabel POV

Il sole è alto in cielo, mi stiracchio pigramente e poco dopo la porta si apre.

- Ancora così stai? - mi chiede Luca.

- Mi sa che mi sono dimenticata di mettere la sveglia. - e gli sorrido angelicamente.

- Ma che devo fare con te? - e alza gli occhi al cielo, penso che dovrà abituarsi al mio essere donna e dunque in perenne ritardo. 

- Mi preparo al volo promesso. - e recupero velocemente l'intimo pulito, un paio di pantaloni e una maglietta.

Mi dirigo in bagno dove mi concedo una doccia a dir poco veloce, mi metto un po' di mascara e del blush.

Una volta indossati i vestiti lascio i capelli sciolti che, grazie alla treccia di ieri oggi, sono mossi.

- Eccomi. - annuncio raggiungendo Luca in salotto.

- Sei stata velocissima. - e mi sorride.

- Grazie. - replico finendo di infilarmi una scarpa e controllando di aver preso tutto.

Uscendo di casa indosso un paio di occhiali da sole e ci avviamo subito in direzione della facoltà.

- Pensi davvero che io possa farcela? - gli chiedo dal momento che mi sento totalmente spaventata da questa scelta e spero che sia una cosa normale.

- Certo. - e mi sorride. - Ti ho lasciato i libri in camera così se oggi vuoi inizi a dargli un'occhiata. - mi spiega lui con calma.

- Si, tanto non ho altro da fare. - decreto io e penso che volente o nolente devo tornare sui libri.

- Hai pensato a qualcosa per il lavoro? - mi domanda curioso. 

- Voglio provare a cercare magari in qualche piccolo bar, per lavorare la sera ma con orari non troppo proibitivi. - spiego io, e penso che sia la mia unica soluzione se voglio lavorare un po' e al contempo studiare.

- Si, penso sia meglio. - mi dice anche lui deciso. 

- Così al mattino posso frequentare le lezioni e al pomeriggio studio. - sto già programmando tutto pur senza essere iscritta e ammessa.

- Mi sembra perfetto. -

- E per di più non ho intenzione di dipendere da te. - affermo decisa, è proprio una cosa che odio e voglio essere indipendente, non posso piazzarmi a casa di Luca e studiare e basta, non voglio che sia lui a mantenermi come non voglio che siano i miei a farlo, ormai sono cresciuta. 

- A me fa solo che piacere aiutarti. -

- Ho i soldi per l'università. - gli spiego subito.

- Che stai dicendo? -

- Il fondo del nonno. - affermo io. - Ormai ho libero accesso a quei soldi quindi li userò per l'università. - ho fatto un po' di calcoli e penso che sia la cosa migliore, investo sul mio futuro. 

- Ne sei sicura? -

Annuisco mentre entriamo nell'atrio dell'ateneo.

Mi guardo intorno ed è tutto molto strano. - Che ti prende? - mi chiede lui che sicuramente mi ha notata stranita e mi piace il fatto che si accorga di ogni mio minimo cambiamento anche se ci siamo ritrovati da pochissimo tempo, passano gli anni ma abbiamo i ricordi. Siamo solo cresciuti però siamo sempre gli stessi. 

- Fa strano, ho paura di non essere all'altezza. - confesso io, una paura che da ieri ho tenuto per me. 

- Smettila! - mi rimprovera subito. - Sei mia sorella e vorrei che tu credessi in te. La maturità come è andata? -

La felicità  - Fabrizio Moro [Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora