Concerto

295 15 15
                                    


#Isabel POV

- Esci? - mi chiede Luca.

- Si, con Nicole. - dico io.

- Dove andate? -

- Al cinema penso oppure a mangiare qualcosa, ancora non abbiamo deciso. -

- Isabel non tornare tardissimo come ieri però. - si lamenta lui.

- Vuoi mettermi il coprifuoco? - gli chiedo divertita.

- Forse. - e ride. - Ma forse è il caso che io ti dia delle regole per quando sarò fuori città. -

- Prometto che non farò dei rave party a casa, non farò le ore piccole e troverai tutto al suo posto, sai di poterti fidare di me. -

- Si lo so. - e mi sorride. - Scusa se a volte sono paranoico. - e mi abbraccia.

- Va beh ormai mi tocca tenerti così. - e rido.

Anche lui scoppia a ridere e poi scuote la testa - Fate le brave. - mi dice prima di uscire di casa e avviarsi al Palalottomatica.

Recupero la borsetta e la giacca ed esco dato che Nicole mi ha avvisato che sta per arrivare. - Ehi. - e mi sorride. - Sei tesa? -

- Un sacco, non vorrei mai che Luca mi scoprisse, non so se prenderebbe bene la cosa. - affermo io.

- Mmm studiamo qualcosa nel caso dovessimo incontrarlo. - e si mette a pensare.

- Sei proprio entrata nel ruolo. - le dico divertita.

- Ovvio. - e ride. - Comunque in caso posso dire a tuo fratello che avevo i biglietti da un po' e ti ho chiesto di venire con me stasera perchè mi hanno dato buca all'ultimo? -

- Ci sta. - affermo io. - Anche se prima mi ha chiesto dove saremmo andate. -

- E tu che gli hai detto? -

- Al cinema o a mangiare qualcosa ma che ancora non avevamo deciso. -

- Perfetto! -

- Cosa? -

- Puoi dirgli che non ti avevo detto del concerto altrimenti lui si sarebbe offerto di invitarci nel backstage e simili e non era il caso e dunque ti ho fatto una sorpresa. -

- Sei incredibile. -

- Sono un genio più che altro. -

- Sei una grande amica. - le dico decisa.

- Come lo sei tu. -

Siamo giunte a destinazione nel frattempo e ci mettiamo in coda.

- Ho evitato il parterre e ho scelto i posti seduti. - mi dice.

- Penso sia meglio. -

- Anche se è un sacrilegio. - e ride.

- Scusa. -

- Tranquilla. -

Dopo i soliti controlli di sicurezza ci sediamo ai nostri posti e sono veramente molto agitata, continuo a guardarmi intorno come se qualcuno potesse riconoscermi, quando le luci si spengono mi rilasso un po' ma dura proprio pochissimo perchè le note dell'intro iniziano a diffondersi e io sono tesa come la corda di una chitarra, non conosco tutte le canzoni ancora, non so quale sia la scaletta, voglio solamente godermi ogni cosa.

Il pubblico è in visibilio, cantano ogni singola parola con forza e io invece mi perdo a guardare quell'uomo che è appena corso sul palcoscenico come se niente fosse.

La felicità  - Fabrizio Moro [Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora