Non sono un trofeo

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#Isabel POV

Sono uscita dal lavoro e mi sto dirigendo verso il campetto per assistere all'allenamento di Marco, visto che ci tiene.

Mentre sono in auto ho la musica a tutto volume e canto come una pazza, mi diverto ed è anche un modo per staccare la testa.

Parcheggio fuori dal campetto recupero la borsa mentre scendo e mi avvio verso le tribune per assistere al loro allenamento.

Poco dopo i ragazzi entrano in campo e vedo fin troppi sguardi puntati nella mia direzione, e penso che Marco abbia già informato tutti, mi domando perchè debba mettere i manifesti.

- Isabel! - mi chiama sorridendo mentre si avvicina alla rete che delimita il campo dagli spalti, per cui mi alzo dalle tribune su cui ero seduta e lo raggiungo. - Come stai piccola? -

Storco un po' il naso a questo nomignolo. - Tutto apposto e tu? - gli chiedo.

- Molto carico, soprattutto avendoti qui. -

- Capisco. -

- C'è qualcosa che non va, vero? -

- Ne parliamo dopo. - dico io visto che l'allenatore lo stava richiamando.

Lui annuisce e iniziano a correre per qualche minuto, un po' di riscaldamento ed esercizi vari prima di iniziare una partitella vera e propria con due piccole squadre.

Controllo il telefono e nessuna notizia da parte di Nicole, so che è impegnata a fare la baby sitter ma fa strano non sentirci.

Alzo lo sguardo perchè sento delle urla e vedo Marco segnare un goal e si volta verso di me facendo un cuore, ecco penso che in questo momento vorrei sparire per la vergogna, già sono l'unica persona ad assistere alla partita così è anche peggio, ma mi sentirà poi.

Sorrido ma non so con che risultati, finito una parte Marco sta bevendo mentre chiacchiera con i compagni e io torno a fissare il telefono, sono parecchio a disagio a stare qui.

L'allenamento è terminato e sono appoggiata alla mia auto.

- Piccola! - mi volto subito e con Marco ci sono anche i suoi compagni quindi decido di trattenermi per non essere giudicata maleducata.

- Ciao! - e mi avvicino, lui mi abbraccia.

- Ti presento i miei compagni. -

Annuisco solamente mentre inizia il giro delle presentazioni, stringo le mani dei suoi compagni di squadra anche se temo che a breve nemmeno me li ricorderò.

- Venite a cena con noi? - domandano loro curiosi.

- No, penso che sia meglio di no. - afferma Marco subito. - Vorrei stare un po' da solo con lei. -

Loro ridacchiano prima di salutarci. - Sei senza auto? - gli chiedo.

- Già, ero venuto con Lorenzo. Ti scoccia darmi un passaggio? -

- Tranquillo. - e lui sistema la sua sacca nel bagagliaio. - Guidi tu? - mi chiede.

- Perchè non ti fidi? - gli domando io.

- Certo che mi fido. -

- Sali allora. - e mi metto al volante.

- Sei brava a guidare. -

- Non citare Ligabue. - replico io.

- Isabel che succede? -

- Marco io non sono il tuo trofeo. - sputo fuori arrabbiata. - Non voglio le dediche dei gol e sinceramente non pensavo che avresti messo i manifesti riguardo la nostra storia. - ecco direi che ho detto tutto.

La felicità  - Fabrizio Moro [Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora