• 35 - ASHER ~ KIM

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ASHER

Inserisco la chiave nella toppa della porta aprendola con delicatezza per non provocare forti rumori. Sfilo gli stivali e mi affaccio nell'altra stanza per vedere se Rocky ci sia;
per fortuna lo trovo a leggere il suo libro d'azione, seduto a terra appoggiato al letto. Quando mi sente entrare, alza subito il capo verso di me.

<<Ah...sei tu>>

<<Aspettavi qualcun altro?>> dico prontamente sedendomi a bordo del letto.

<<Certo che no, aspettavo solo te>>

<<Beh, allora eccomi qui>>

<<Eccoti qui>> finalmente mi guarda, richiudendo il suo libro e gettarlo sul comodino per raggiungermi. Sono d'accordo sul fatto che ce l'abbia con me, sono cambiato e non lo nego, però vorrei mettere una buona parola su questa situazione prima che partiremo, altrimenti sapere che non spenderà nessuna parola con me, senza neanche degnarmi di uno sguardo, mi farà imbestialire di più. La colpa sarà sempre mia, ma meglio affrontarla che conviverci invece di lasciare che altre persone vengano ferite per causa mia.

<<Ro, sai bene che tra me e te non c'è nessun segreto, però voglio chiederti un parere>> mi osserva confuso, incrociando le mani dietro il capo a mo di cuscino e stendersi sul letto.

<<Ti ascolto Ash, sai che lo farei sempre, specialmente se ti servisse un consiglio>> ammette lui con lo sguardo perso nel vuoto, sospirando pesantemente, come per trattenere qualcosa.

<<Allora perché mi hai detto di essere strano se sai cosa mi è successo?>> silenzio assoluto, nella stanza riecheggiano solo i nostri sospiri.

<<La nostra amicizia si sta sciogliendo pian piano>> mormora a voce bassa, e questa volta si alza in piedi, raggiungendo il comodino di fianco al letto. Apre uno dei tre cassettini, tirando fuori un paio di foto che getta sul letto con disinvoltura, scoprendo poi ciò che raffigura.
Nella prima foto ci siamo noi due da bambini, abbracciati felicemente in una giornata d'estate.
Nella seconda foto invece siamo molto più grandi, appena maggiorenni, e insieme indossiamo l'uniforme imbracciando il proprio fucile.
Nella penultima foto viene ritratta anche Ellie, il quale ancora dovevo conoscere, prima che perdessi la testa per lei. Ci siamo sempre io e Rocky, abbracciati l'uno di fianco all'altro con un sorriso solare.
Nell'ultima foto invece, scattata con spontaneità, ritrae comunque me e Rocky, ma dopo la morte di Ellie. Siamo seduti su una panchina, una di quelle che troviamo nei campi presenti in Caserma, distanti l'uno dall'altro. Rocky piegato sulle sue gambe che mi guarda da lontano con un risolino, ed io, appoggiato al muro con le braccia incrociate che lo guardo con la coda dell'occhio, sorridendo leggermente di lato.

Quattro foto che dimostrano il mio reale cambiamento, il mio percorso da bambino a quello di un uomo adulto, affiancato sempre dal mio migliore amico. Lo osservo, ammirando con poca allegria il suo sorriso.

<<Ora capisci il perché?>> chiede, strappandomi di mano le foto.

<<Avrei evitato di litigare con mio padre se non avessi realmente voluto stare al tuo fianco>> gli faccio nota, raggiungendolo in piedi.
Mi imposto di fronte a lui, permettendogli di guardare solo me.
<<Ho sempre tenuto alla nostra amicizia, e ogni singolo giorno lottavo per stare li insieme a te, anche dopo la morte di Ellie>> gli punto il dito contro, ma quando lui sposta lo sguardo sulle mie mani la sua espressione cambia in peggio.

Amami Per Sempre Capitano || Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora