• 93 - ASHER ~ KIM

2.5K 74 15
                                    

Giorno Seguente

ASHER

È da questa mattina che siamo seduti ad un tavolo in Caserma, che più precisamente si trova in Sala Pranzo, mentre discutiamo e aspettiamo i Superiori delle altre Nazioni.
Raggiungono in tempo l'ufficio, perché se prima delle 13, niente sarà risolto, faremo fuori questi bastardi, e se servirà, aprendogli le porte della morte.

Li uccideremo, e sarà la prima cosa che faremo, appena metteremo piede sul campo.

<<Generale Johnson, se vogliamo dare una tregua a questa battaglia, ci sarà una condizione>> si rivolge a me un Tenente Generale.

<<Dipende Generale Smirnov. Tutto ha un prezzo>>

<<E' per questo che noi siamo qui. Vogliamo la vostra resa>>

<<Se ricordo bene, siete stati voi a dichiararci guerra>> appoggia le mani sul tavolo, tirando fuori il petto. Lo imito, facendo indurire tutti i muscoli facciali, serrando poi la mascella.

<<E va bene Generale Johnson, ma questo non sarà l'unica cosa che vi chiederemo>> continua lui, ma un altro uomo si fa avanti.

<<Noi alzeremo la bandiera rossa, ma voi dovrete chiederci scusa per quello che è successo 4 mesi fa. Pagherete in lavoro, aiutando lo Stato Russo, proteggendolo per un po' finché i loro uomini non aumenteranno nelle forze armate>> spiega questa volta il Tedesco.

<<Ahh...e va bene, ma vi do solo cinque mesi per procurarvi gli uomini che vi servono. Niente di più. Prendere...o lasciare? A voi la scelta Signori>> incrocio le braccia al petto e aspetto una loro risposta. Si guardano e bisbigliano qualcosa.

<<Va bene Generale Johnson, accettiamo>> ci stringiamo la mano, ma rimangono comunque distanti. Alzano i tacchi e vanno via alla velocità della luce. <<Avete visto, non ci voleva tanto. Ora...possiamo ufficialmente tornare a casa>> ora possiamo veramente tornare a casa. Ma non cambieranno le cose. Devo ancora dire alla mamma che papà è morto, e a Kim...a Kim aspetterò ancora un po'.

Quello che ora mi sembra strano, è che io sia un Generale. Mi hanno subito cambiato le stelle, porgendomi tutti i documenti da firmare e di giurare fedeltà alla mia Nazione, alla mia Caserma.

La MIA Caserma.

MIA.

E chi ci poteva credere che sarei diventato Generale da un momento all'altro? Ma non ci voleva questa situazione per farmi arrivare così in alto.

E poi, è tutto grazie al Generale Thompson. Ma la sua morte, rimarrà stampata nelle mia mente, come quella poesia che ha riportato nella lettera.

Le sue parole...mi hanno colpito come un proiettile nel cuore, ma questa volta hanno fatto meno male.

E' il viaggio che ha preso, quello senza ritorno...quello si, che mi distruggerà, ma forse non sarò l'unico.

Come facciamo a dimenticare il passato, se quella ferita si aprirà sempre?

Lui parlava di lasciare il passato alle spalle e pensare al futuro. Ma senza un passato, come si avrà un futuro?

~

Mattino Seguente

Sarò un bravo Generale e le mie parole, varranno più di mille proiettili.

Amami Per Sempre Capitano || Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora