Giorno Seguente
*Mercoledì, 12 novembre. La mattinata sembra essersi svolta nei migliori dei modi, ma questa volta gli allenamenti erano formati da ostacoli, una sorta di percorso da completare entro un certo limite di tempo, servendosi di forza e agilità. Avremmo voluto rimanere sugli attenti e prestare attenzione a tutto, ma a quanto pare l'intero raggruppamento femminile è stato obbligato a stabilirsi sul campo per le 5:30 precise del mattino. Il sole era già alto ma le temperature sono scese a 5°C, mettendoci in difficoltà con tutto il resto, ma non abbiamo potuto fare altro che eseguire gli ordini nonostante ci stessimo congelando. Ci siamo salvate con i 100 giri di campo, con le 200 flessioni, e i 300 modi che hanno provato a farci strisciare sotto la rete e attraversarla con la testa infilata nel terreno molle. Hanno specificato più e più volte che questo fosse un allenamento di guerra, ma da come se la ridevano di noi posso solo immaginare che tutto ciò fosse solo una presa per i fondelli. E poi, è arrivato il Capitano Johnson, prendendo le redini della situazione e portando avanti da solo il momento comico che si stava creando, trasformandolo in un inferno, peggiore di quello che stavamo già sopportando. Il suo modo di fare ha qualcosa che nessuno riuscirebbe ad imitare perfettamente, come riesce a mantenere la calma e trovare una soluzione pari alla velocità di un battito di ciglia, fulmineo. Nessuno è come lui!
La durata del suo tempo con noi si è svolta fino al termine degli allenamenti delle 12:30. Abbiamo completato il percorso, come era stato stabilito, e il Capitano ha seguito passo per passo le nostre movenze, dividendoci non solo in squadre, ma segnalando i punteggi che prendevamo attraverso la velocità con cui avremmo dovuto superare l'ostacolo, e l'intero percorso. Ma questo non è affatto il nulla per quello che abbiamo svolto dopo l'ora di pranzo e anche quella di cena. Alle 13 abbiamo pranzato e solo dopo qualche ora, verso le 4 del pomeriggio, abbiamo ricominciato con gli allenamenti, ripercorrendo per almeno dieci volte lo stesso percorso, ansanti e senza forze abbiamo come al solito eseguito gli ordini. Abbiamo staccato alle 7, cenando alle 8, e dopo solo due ore siamo ritornate sul campo, costringendoci a fare il doppio degli allenamenti come punizione, quella di cui si doveva svolgere tre mesi fa per colpa di quell'incidente in camera, proprio quello del primo giorno di me e di Meghan. I giri di campo sono 60, ci ha costretto a farne il doppio con 120. Le flessioni sono sempre sulle 200, ma anche questa ce 'ha fatta sudare, diventandone 400.
Johnson, il Capitano spietato dalla presentazione angelica e approvata da tutti, ci ha portate allo sfinimento e gli unici momenti di pausa sono stati quelli del pranzo e della cena, e adesso, scattata la mezzanotte. Abbiamo terminato il tutto un'ora fa, verso le 11 di sera, con la lingua secca sul pavimento e il sudore che ci cola dritto dai capelli fino alle mutande. Basta una doccia per completare la giornata, ma per tutti i dolori che abbiamo sarà difficile persino dormire.*Eppure mi chiedo come abbia fatto a mantenere quel suo sguardo gelido altrove, lontano da me. Ho cercato in tutti i modi di attirare la sua attenzione, ma l'unica volta in cui si è degnato di guardarmi è stato quando sono arrivata per prima al traguardo, terminando il percorso con una sola caduta fatta alla fine, dove le gambe non mi reggevano neanche più in piedi.
Nei suoi occhi non è passato neanche un filo di preoccupazione, mi osservava da lontano con irrilevanza e solo per qualche secondo ha annuito e scritto qualcosa sui fascicoli che aveva tra le mani, passando poi alle successive ragazze, come se quello fosse il suo lavoro da svolgere con naturalezza, ed io, ne sto facendo un dramma.<<Questa giornata è completamente da dimenticare!>> piagnucola Meghan allontanandosi dal mio fianco e specchiarsi allo specchio sul lavandino, mentre la osservo spazzolarsi i capelli con le mani e aggiustarsi il trucco.
<<Hai un appuntamento?>> le dico con noia portandomi a sorridere per quanto sia egocentrica e perfettina del suo aspetto.
<<Certo che no, ma non sarebbe una brutta idea uscire con qualcuno. Qui dentro sembra di essere in prigione, ho bisogno di cambiare aria e mettere in mostra la mia bellezza>> come non detto, sapevo che avrebbe ripetuto la stessa cantilena. E per pura informazione, quando dice di voler cambiare aria vuole mettersi in mostra per accalappiare qualche uomo, addentrarsi nelle sue mutande e scaricarlo come fa con tutti gli altri.
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Amami Per Sempre Capitano || Vol.1
Romance•COMPLETA• /in continua revisione/ Atterrati dalla guerra, senza alcuna via di fuga. Lei porta grigiore nella vita degli uomini, di soldati che si inginocchiano innanzi alla morte, con le mani sul cuore. Vuol fuggire quell'uomo, che cerca disperato...