KIM
I giorni sembrano trascorrere così velocemente che non ho avuto il tempo neanche di guardare il calendario. In più si sono aggiunte altre due settimane,terminando così il mese di settembre. L'autunno si avvicina e la brezza fredda che porterà il tempo renderà le giornate piovose sensazionali, proprio come piacciono a me.
Il punto è che non sarà una passeggiata per quanto riguarda gli allenamenti, e sto ancora aspettando che lui torni, sano e salvo.
Ammetto di essere preoccupata, anche se in realtà credo che Asher possa cavarsela bene per tutte le buone parole e i sensi di fiducia che girano su di lui, quindi sono sicura che un esperto in questo genere abbia anche tanta fortuna. Peccato che Robin sia diventato più taciturno di quanto non lo sia già, né da lui né da nessun altro ho ricevuto notizia.Fatto sta che al momento poco importa delle chiacchiere passeggere, mi focalizzo sui punteggi che ho totalizzato in queste settimane, terminando il corso con un totale pari al record standard. Ho dato del mio meglio in tutto, pensando di meno e agendo di più; per questo, come premio stabilito, ho avuto l'occasione di fare una chiamata e la prima è stata quella di rintracciare mia madre per sapere come stesse.
Sono rimasta sorpresa per come mi abbia risposto, in lacrime singhiozzava di rivolermi a casa, che le mancassi così tanto facendola piangere perfino nel sonno. Nonostante il momento di gloria colse l'attimo per chiedermi se avessi visto papà. Le dissi la verità, ma non entrai nei dettagli.
Vorrei solo poterle dare notizie buone, così le ho raccontato di come mi stia impegnando tanto negli addestramenti.
Per la prima volta le ho sentito dire che è orgogliosa di me, rallegrandomi finalmente le giornate con queste semplici ma importantissime parole.Mi manca, ma proprio ora non posso tirarmi indietro.
Devo continuare fino alla fine, fino a quando non salirò di grado.
E sono sicura di poterci riuscire.
Me lo sento.
•~•~●~•~•ASHER
Incamminarci lungo le strade del Marocco ha portato le sue difficoltà, molto meno alle persone del posto che ormai vivono da anni tra fucilate e detonazioni. Per noi dovrebbe essere lo stesso, solo che affrontiamo la morte in modo diverso da loro. La definiamo come se lei ci desse il tormento ma in realtà è solo fatale, predestinato per ogni individuo sulla terra.
Distratto ammiro quanto il tempo possa essere cambiato così repentinamente sotto il sole cocente; altro che inverno, si muore di caldo nonostante le temperature siano sui mezzi tempi riuscendoci a salvare con delle lievi raffiche di vento, prevedo che ne arriverà un'altra a momenti, per di più colma di sabbia.
Il sole comincia a tramontare portando così la giornata al termine, un ultimo sguardo lo lancio sulle piccole palazzine in lontananza presenti sulla collinetta, ammirando così la loro luce calda che riflette sulle ennesime abitazioni presenti più in basso. Il colore vivo dell'arancione che si fonde con le mura di un colore altrettanto caldo, giocano così con le ombre delle più basse palazzine.
Distolgo lo sguardo di scatto quando d'un tratto un urlo proveniente giù per la discesa si fa più vicino come per allarmare tutto il paese. La donna, coperta da un velo, inizia a puntare il dito verso una precisa direzione. Urla, si dimena, avverte un uomo che allo stesso tempo imita i suoi atteggiamenti allarmanti. Le persone presenti se la danno a gambe levate fuggendo così in ogni direzione e chi invece nella propria abitazione.
<<Capitano, i cittadini si stanno rifugiando per una tempesta di sabbia in arrivo>> mi avverte Armando trattenendo per un braccio un uomo, poco più grande di me.
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Amami Per Sempre Capitano || Vol.1
Romans•COMPLETA• /in continua revisione/ Atterrati dalla guerra, senza alcuna via di fuga. Lei porta grigiore nella vita degli uomini, di soldati che si inginocchiano innanzi alla morte, con le mani sul cuore. Vuol fuggire quell'uomo, che cerca disperato...