festa di compleanno

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Capitolo 3

«non ci credo che mi hai davvero convinto

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«non ci credo che mi hai davvero convinto..» balbettò Andrea sbuffando.

Sabato aveva bussato presto alla porta delle due ragazze, che avevano deciso di prender parte alla festa di compleanno di Niccolò.
Il moro mancò a scuola quella mattina, così come i suoi amici, avevano preferito fare un giro in onore del festeggiato che quel giorno compiva diciannove anni.
Sara, del tutto indecisa su cosa mettere, chiese ad Andrea di raggiungerla a casa, così da aiutarla nella scelta del vestito.
Sua madre aveva subito accolto calorosamente la nuova amica di sua figlia, era una donna molto comprensiva e socievole.

«un giorno mi dirai il perché odi così tanto questo Niccolò?» chiese Sara guardandosi allo specchio.

«può darsi, ma lascia che ti dia un piccolo ritocco adesso..»

Prese dalla scarpiera un paio di tacchi neri e alti, che Sara non indossava probabilmente dalla cresima di sua cugina dell'anno scorso.
Appena la sua amica le chiese di indossarli, gli sembrò di essere alta due metri in più.
Insomma, non era un male, dato che arrivava appena ad un metro e sessantadue, ma non era chissà quanto abituata.
Riguardo al vestito, con l'aiuto di Andrea, ne aveva scelto uno rosso che arrivava poco più su della coscia, che copriva bene il petto e le spalle, ma lasciava scoperta la schiena.
I suoi capelli erano semplicemente mossi e ricadevano morbidi sulle sue spalle, non aveva intenzione di fare chissà quale acconciatura per un compleanno.

«sei perfetta!» disse Andrea sorridente.

«anche tu stai molto bene»

«la prossima volta che mi vedrai con un vestitino sarà al ballo di fine anno, che è tra sei mesi per tua informazione!»

Sara rise e scosse la testa, per poi guardare l'orario dal suo cellulare.
Erano già le nove meno dieci, quindi abbastanza in tempo per arrivare in orario alla festa.
Le due si diressero in macchina, dove l'autista del papà di Sara le attendeva.
Suo padre voleva essere informato dei luoghi che frequentava sua figlia, e voleva quindi essere sicuro di non mandarla in posti pericolosi.
Il viaggio fu nettamente noioso, ci misero almeno venti minuti buoni per arrivare, e appena scesero dalla macchina, a Sara parvero familiari quelle ville che la circondavano.

«ma Niccolò abita qui?» chiese la bionda guardando la grande villa davanti a loro.

«certo che no, niccolò abita da solo, i genitori gli permettono di usare la loro villa una volta l'anno»

«quindi mi stai dicendo che Niccolò proviene da una delle migliori famiglie dei quartieri in cui abitavo, e se ne sta a San basilio?» chiese ancora inarcando un sopracciglio.

Andrea annuì e fece spallucce, infondo Niccolò poteva fare ciò che voleva della sua vita, di certo non gliene sarebbe fregato granché.
Dalla porta si sentiva già la musica a palla, mentre le due aspettavano che qualcuno aprisse.

«buonasera bellissime, allora avete accettato l'invito» disse Adriano sorridendo.

«cassio spostati e dimmi dove possiamo posare le borse invece di fare il deficiente»

«non così in fretta»

Dalle spalle di Adriano spuntò un'altra figura.
Camicia bianca sbottonata per metà, un pantalone strappato, capelli mori e una birra tra le mani.

«Andrea, ti vedo bene, non mi fai gli auguri?» chiese Niccolò ridacchiando.

La mora lo fulminò con lo sguardo e lo sorpassò bruscamente, in quel momento voleva solo levarselo davanti, non ricordando neanche della sua amica che rimase sull'uscio della porta con Adriano e Niccolò.

«ehm.. Ciao» disse tenendo un tono di voce non troppo alto, si stava vergognano da morire e sperava che le sue guance non fossero diventate di già rosse.

«finalmente ci incontriamo, Sara, io sono Niccolò» si presentò il ragazzo avvicinandosi.

Poggiò una mano sulla vita della bionda e le lasciò due baci in guancia, che ovviamente lei ricambiò per non fare una brutta figura.

«'a stronzi, ma venite o no? Ste casse di birra pesano eh» li interruppero due ragazzi.

Niccolò fece un occhiolino veloce a Sara, poi insieme ad Adriano raggiunse i suoi amici.
Sara iniziò ad inoltrarsi nella festa, doveva trovare Andrea o sarebbe rimasta da sola, e conosceva si e no una o due persone lì in mezzo.
Guardava tra la gente, eppure di Andrea neanche una traccia.
Quando sbuffò spazientita, si decise a salire al piano di sopra per cercare il bagno, sperando che non fosse occupato.
Quella festa era piena di gente che beveva e fumava chissà cosa, quindi non si sarebbe sorpresa nel vedere il bagno occupato, anche perché la motivazione principale per cui erano lì oltre il compleanno, era che tutti volevano divertirsi.

«è occupato?» chiese bussando alla porta.

Nessuna risposta, la serratura non era bloccata, quindi ci entrò.
Quando si voltò dopo aver chiuso la porta, cacciò un piccolo urlo nel vedere chi aveva davanti.

«avevo detto occupato, a dire il vero» disse Niccolò ridacchiando.

«io.. scusami, non ho sentito..»

«tranquilla, ma direi che in altri casi avresti dovuto sentire»

A quelle parole si bloccò completamente, aveva sentito dire che Niccolò Moriconi era il ragazzo decisamente più stronzo e poco alla mano di tutta la scuola, ma averne la conferma era del tutto diverso.

«allora, sei nuova?» chiese il moro poggiandosi al lavandino.

Sara annuì solamente, si sentiva molto a disagio in quella situazione, e sentiva lo sguardo di Niccolò bruciare su ogni sua parte del corpo.

«ho capito, ti va di andare giù? Stanno ballando»

«ecco.. in realtà stavo cercando Andrea»

«dovrebbe stare in terrazza, in ogni caso, ti aspetto giù»

«e perché dovresti aspettarmi?» chiese Sara incrociando le braccia al petto.

«perché so che verrai»

Niccolò uscì dal bagno con un sorriso beffardo in volto, mentre Sara lo guardava allibita.

«ma guarda a questo..» disse fra sé e sé guardandolo male.

Sospirò e si decise finalmente a cercare Andrea, ma prima avrebbe dovuto trovare la terrazza.

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