Scappi via con me

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Capitolo 52

Niccolò portò una mano in fronte e sbarrò gli occhi, Sara gli aveva appena fatto vedere il piercing e per un momento aveva creduto che fosse finto

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Niccolò portò una mano in fronte e sbarrò gli occhi, Sara gli aveva appena fatto vedere il piercing e per un momento aveva creduto che fosse finto.

«ma hai sbattuto con la testa a terra Sà?» disse senza staccare gli occhi da quel affare che la sua ragazza aveva sulla lingua.

«no, volevo farlo e basta, non ti piace?»

«non è che non mi piace, ma non ti fa male adesso?»

«un pochino, però ho un brutta notizia per te..» gli disse lei ridacchiando.

«sarebbe?»

«per almeno una settimana puoi baciarmi solo a stampo» lo informò facendo una faccia da finto angelo.

«dai Sara ma che palle, nun se leva sto coso?
Cioè te proprio mo te dovevi fa, che io dopo na giornata qua nun te posso manco dà n'bacio, perfetto»

Niccolò sbuffò rumorosamente e alzò gli occhi al cielo, non ci aveva neanche pensato.

«e quando dovevo farlo..? Cioè, ci vediamo sempre, l'ho fatto prima possibile» rispose la ragazza sulla difensiva.

«e allora te lo facevi da n'altra parte, che ne so, l'ombelico, lo smile, quello al sopracciglio»

«ma a me piace questo qua, non l'avrei fatto altrimenti»

«eh t'ho capito, io mo però me limono 'rbagno?»

«ma non è che in una relazione esistono solo i baci, ne stai facendo una tragedia..»

«ma che vor dì, che discorsi so? Allora io e te stiamo 'nsieme pe abbracciarci? Bah»

Sospirò nervosamente e portò lo sguardo altrove, aveva forse avuto una reazione esagerata, ma non poterla neanche baciare per un secondo l'aveva fatto uscire quasi fuori di testa, stava già male quando non passavano la notte insieme, adesso che dovrà passare una settimana come sarà?
Poi però gli cadde l'occhio sul viso triste della sua ragazza, di certo non era arrabbiato perché ha fatto un piercing senza dirglielo, ma solo perché ha fatto l'unico che avrebbe dato fastidio per alcuni giorni anche a lui.
Si ricordò di tutte le volte che Sara era stata male perché suo padre non gli permetteva di fare nulla, tutte le volte che se la prendeva sempre con lei e le urlava contro, in un certo senso si sentiva come lui.
Si morse il labbro inferiore e l'abbracciò, per oggi aveva urlato fin troppo.

«scusa amore, me la sono presa troppo, se a te piace va bene» le disse lasciandole un bacio fra i capelli.

Lei sorrise in risposta e lo abbracciò più forte, finalmente qualcuno che la capiva.

«in tua assenza mi limono un limone»

Niccolò prese lo spicchio di limone che c'era nel suo tè freddo e ci passò la lingua sopra, Sara scoppiò a ridere in risposta.
Non riuscì a trattenere le risate quando vide la sua faccia schifata dal limone acido, poi gli prese il viso tra le mani.
Iniziò a lasciargli tanti baci a stampo sulle labbra e Niccolò, sapendo che non poteva andare oltre, si godè semplicemente quelle piccole attenzioni.

«comunque, ho deciso di anticiparti il regalo di compleanno» la interruppe poggiando le mani sui suoi fianchi.

La ragazza inarcò un sopracciglio, poi tornò con un espressione normale quando riuscì a ricordare che quello stesso week end ci sarebbe stato il suo diciottesimo.
Non se n'era importata più di tanto, non avrebbe nemmeno fatto la festa e lo vedeva solo come un passaggio alla maturità, nulla di più.

«ma io non voglio un regalo, io voglio stare con te»

«ci stai lo stesso con me, è il tuo compleanno e di certo non ti regalo un bacio in fronte»

Allungò il braccio e dal cassetto prese una busta bianca, porgendola poi a lei.
Sara l'aprì e come prima cosa trovò una fotografia, eppure non capiva il luogo che c'era in foto.

Sara l'aprì e come prima cosa trovò una fotografia, eppure non capiva il luogo che c'era in foto

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Poggiò la foto sulla scrivania, poi lesse la piccola lettera.

"Due giorni, solo io e te, nessuna regola del cazzo o responsabilità.
So che magari al tuo compleanno ti aspettavi una collana o tutte quelle robe che mettono le ragazze, ma io non desidero altro che averti tutta per me per un po', senza doverti dividere con nessuno.
Scappi via con me da questo mondo 'nfame?

-nic"

Due biglietti aerei, andata il due febbraio e ritorno il quattro per tenerife, solo loro due.
Continuava a rigirarsi tra le mani quei biglietti come se fossero d'argento, come se non fossero veri.
Poggiò anch'essi di tutta fretta sulla scrivania e lo abbracciò forte, nascondendo il viso sul suo petto.

«qua quello che ha battuto la testa a terra sei tu, regalo più bello non me lo potevi fare..»

«contenta?» le chiese lui sorridendo.

«se non sono contenta così come dovrei? Anche io vorrei solo del tempo per noi due, grazie, grazie, grazie»

Continuò a ringraziarlo lasciandogli diversi baci sul viso, nemmeno si ricordava del suo compleanno e adesso si ritrovava con un regalo del genere tra le mani.
Ad interrompere quella catena di baci, fu il telefono fisso che c'era sulla scrivania.

«pronto?» disse Niccolò staccandosi dal viso della sua ragazza.

«Niccolò, dovevi scendere dieci minuti fa per un appuntamento con due clienti, posso sapere cosa stai facendo?» urlò Giulia dall'altra parte del telefono.

«si, ora scendo»

«amò devo andare nell'ufficio al primo piano, ti spiace se passo a prenderti dopo?»

«tranquillo, ci vediamo dopo»

Sara uscì da quel palazzo con un sorriso che le arrivava agli occhi, ancora non riusciva a crederci.

Angolo autrice:
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