Tutto è bene quel che finisce bene

2.6K 132 92
                                    

Capitolo 78

Tutto andava bene, da quando Adriano e Vanessa si erano promessi amore eterno davanti all'altare e avevano scambiato gli anelli, non c'era nessuno che era scontento o pensieroso in quella giornata, tutti erano felici

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Tutto andava bene, da quando Adriano e Vanessa si erano promessi amore eterno davanti all'altare e avevano scambiato gli anelli, non c'era nessuno che era scontento o pensieroso in quella giornata, tutti erano felici.
O almeno, quasi tutti.
Se solo avesse potuto, Niccolò avrebbe urlato così forte da scaricare tutta l'ansia che aveva in corpo, quell'anello così leggero stava iniziando a pesare nella sua tasca, o forse erano solo le sue paranoie che lo stavano divorando vivo.
Aveva perfino rifiutato diverse portate al ristorante, atteggiamento che non è per nulla da lui.
Nonostante stesse per esplodere a breve però, doveva ugualmente aspettare il momento giusto.
Aveva la paura di un rifiuto, che non si sentisse pronta, perché magari quella sera l'aveva presa solo sul ridere, ma se davanti ad un anello vero e tante persone non se la sentisse?

«amore tutto bene?»

I suoi pensieri vennero interrotti per fortuna dalla voce candida della sua ragazza, che in quel momento era seduta di fianco a lui mentre guardava Adriano e Vanessa scattare le ultime foto vicino alla torta.
Lui le fece segno di sedersi sulle sue gambe e l'abbracciò più forte che poteva, magari era l'unico rimedio per calmarsi.

«è successo qualcosa?» gli chiese Sara accarezzandogli i capelli.

Lui scosse la testa e la poggiò sulla sua spalla, provando a ricordare le parole di Adriano e a darci un peso, non c'era motivazione per dirgli di no.

«Sara» la chiamò lui aumentando la presa attorto alla sua vita.

«si?»

«ti amo..» disse con un fil di voce e gli occhi lucidi.

La bionda gli prese il viso tra le mani e guardò attentamente i suoi occhi che potevano far cascare una marea di lacrime a momenti, le domande nella sua testa stavano aumentando sempre di più.

«ti amo anch'io, ma non capisco perché stai piangendo»

«io non sto piangendo» balbettò lui abbassando la testa e assumendo un espressione imbronciata.

Lei scoppiò a ridere per la sua faccia, poi gli asciugò le lacrime anche contro la sua volontà.

«e queste che sarebbero? Acqua santa?»

«ma smettila..»

«mi dispiace interrompere le vostre smancerie, ma io dovrei cambiare il vestito e tu hai da fare» li interruppe Vanessa riferendosi a Niccolò.

Sara gli lasciò un bacio sulla guancia e poi raggiunse la sua amica, mentre Niccolò venne trascinato nell'altra parte della sala da tutti i suoi amici.

«ricapitolando, anello?»

«c'è..»

«sai cosa dirle?»

«più o meno..»

«e cosa devi fare?»

«devo..devo chiederle di..»

Niccolò si paralizzò a metà della frase guardando il muro davanti a sé, da quando Sara era tornata a casa era ormai lei la sua dottoressa personale, ma adesso che non poteva sapere la motivazione della sua ansia, come avrebbe fatto?

«ao nì sei vivo?» lo chiamò Alessandro dandogli due schiaffetti sulla faccia.

Lui dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre annuì, per poi continuare a sentire le raccomandazioni dei suoi amici.

«regà e se mi blocco con le parole?»

«se ti blocchi t'arriva na birra in testa e te sblocchi subito, nun te preoccupà» scherzò Gianmarco lasciandogli una pacca sulla spalla.

Niccolò non ebbe nemmeno il tempo di replicare, perché vide tutti i presenti alzarsi e recarsi verso la parte della sala vuota.
Il lancio del bouquet, era tutto programmato, non poteva sgarrare le regole proprio in quel momento.
si avvicinarono tutti e solo le ragazze che non erano sposate stavano dietro Vanessa, tra cui anche Sara.

«uno,due..» contò alla rovescia la sposa, ma al terzo si voltò invece di lanciare il bouquet.

Tutte le ragazze, già a conoscenza della sorpresa, si spostarono a destra e sinistra, lasciando spazio libero a Sara.
Vanessa le diede di spontanea volontà il bouquet, al che il cuore di Sara stava per uscire dalla gabbia toracica per quanto era felice.
Lei l'abbracciò e quello fu il momento dove Niccolò dovette inginocchiarsi, ormai non aveva più tempo per le paranoie, doveva mettere da parte l'ansia e parlare.
Subito dopo, Vanessa poggiò le mani sulle spalle di Sara e la fece voltare dal lato opposto.
Appena vide il suo ragazzo inginocchiato davanti a lei, le parole le morirono in gola e quasi non sentiva più le gambe, le buone intenzioni di non piangere erano andate a farsi benedire da un pezzo ormai.
Il moro prese un bel respiro e aprì gli occhi, per poi sfilare la scatolina con l'anello dalla tasca.

«premetto che ci ho pensato giorni interi sulle parole da dirti in un momento del genere, ma non me ne ricordo neanche mezza.
Quando mesi fa ti chiesi di sposarmi ero del tutto serio, ma te lo dissi e basta, senza alcuna parola o qualsiasi altra tradizione che si usa in questi casi..
Io non te lo chiedo perché ho bisogno di vederti vestita di bianco per amarti, per quello mi basterebbe sapere che esisti, senza nessun vincolo del cazzo che crede di tenerci uniti.
Te lo chiedo perché mi sembra il modo migliore per dirti che ti amo, e che non voglio neanche immaginarmi senza di te dove sarei ora.
Se c'è una sola cosa buona che ho fatto in vita mia è stata innamorarmi di te..
Mi ero promesso di dire solo due parole e come al solito parlo troppo, però ormai mi sa che devo chiedertelo davvero.
Mi vuoi sposare?»

Mentre dagli occhi di Sara sembrava che stesse cadendo un intero oceano, tutti aspettavano la sua risposta come Niccolò aspettava il primo posto a Sanremo giovani.
Nessuno fiatava o osava interrompere l'ansia di quel momento, fu solo Sara a dire dopo qualche secondo un "sì" soffocato dalle lacrime.
Subito dopo la sua risposta un grande boato di applausi e urla si sentì nella sala, mentre tutte le ansie di Niccolò svanirono in una sola parola da due lettere.
Si alzò e la baciò davanti a tutta quella gente mentre le fotocamere dei cellulari erano puntate su di loro, non gli interessava che ben presto la notizia si sarebbe divulgata ovunque, non gli interessava di quelle lacrime che continuavano a scendere sul viso di entrambi, in quel momento esistevano solo loro.
Lui le prese la mano e, ancora col cuore in gola, le mise l'anello al dito.

«grazie amore, grazie..» sussurrò vicino al suo viso poggiando la fronte contro la sua.

«sono io quella a doverti ringraziare, non hai idea di quanto tu mi abbia reso felice»

Gli gettò le braccia al collo e lo strinse così forte quasi da far male ad entrambi, mentre sul viso di Niccolò non riusciva ad andarsene quel sorriso che c'era dall'inizio.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma se ci fosse un altra sorpresa?

Sei bella come Roma Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora