Estintore

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Capitolo 30

Il sole era sorto da ore ormai, dalla finestra entravano infatti pochi raggi di sole, il giusto che permetteva ai ragazzi di non stare completamente al buio

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Il sole era sorto da ore ormai, dalla finestra entravano infatti pochi raggi di sole, il giusto che permetteva ai ragazzi di non stare completamente al buio.
Sara era sveglia da più di dieci minuti, la sera precedente è stata forse una delle migliori che avesse mai vissuto, voleva ricordare ogni momento per tenerlo nella sua mente senza mai lasciarlo andare.
Niccolò era steso più o meno di fianco a lei, era a pancia un giù ma aveva una gamba intrecciata alla sua e un braccio che le circondava la vita.
Lui dormiva ancora, era molto più dormiglione della sua ragazza e di questo ne era ben cosciente.
Quando Sara avava accettato di dormire con Niccolò per quella sera, non pensava che potesse succedere così tanto.
Si fidava di Niccolò, sapeva che lui non l'aveva fatto solo per il piacere di farlo, ma si sentì lo stesso fuori luogo.
Era stato con moltissime ragazze, tutte con esperienza e si sentiva quindi imbarazzata in un certo senso.
Spostò lo sguardo dal soffitto quando vide che Niccolò si mosse nel sonno e spostò la testa dal cuscino per poggiarla sul petto di lei.
D'istinto prese ad accarezzare quei capelli morbidi e sottili che si ritrovava il suo ragazzo, amava stare anche ore a farlo dato che lo rilassava molto.
Niccolò si svegliò pochissimi minuti dopo, ma non aprì gli occhi per farle capire che era sveglio.
Voleva godersi ogni secondo, non avevano la possibilità di stare ogni volta insieme e avrebbe inciso quella notte nella sua mente come se fosse inchiostro indelebile.
Passarono diversi minuti, e finalmente si decise ad aprire gli occhi.
Si mise sopra di lei reggendosi con le mani, per poi appropriarsi delle sue labbra.
Sara sorrise e ricambiò il bacio poggiando le mani sul suo viso, non poteva ricevere un risveglio migliore.

«buongiorno» gli disse appena i loro visi si separarono.

«giorno piccola, come stai?»

«io.. bene, credo»

Stava mentendo, ma non voleva farlo preoccupare.
Aveva un dolore assurdo al basso ventre ancora dalla notte precedente, non immaginava come sarebbe stato appena avrebbe messo un piede a terra.
Niccolò però se ne accorse, quando Sara gli mentiva teneva sempre lo sguardo basso e in più questa volta era arrossita.

«guarda che puoi dirmi se ti fa male, è normale» le disse infatti mettendosi seduto.

La bionda si coprì col lenzuolo fin sopra il seno appena Niccolò si alzò, poi decise se risponderlo o no per la sua affermazione.

«non mi parlerai, vero?» chiese Niccolò avvicinandosi al suo viso e strofinando il naso contro quello di Sara.

«allora non ti è permesso alzarti» aggiunse con un sorrisino sulle labbra.

«dai, alzati»

«mh, okay»

La prese di peso e si alzò con lei ancora tra le braccia, raggiungendo poi il bagno.

«nicco, non così..»

Aveva ancora vergogna a stare completamente spoglia da tutto davanti a lui, anche perché Niccolò, al suo contrario, aveva già indossato i boxer precedentemente.

«guardarmi e smettila di diventare un estintore» le disse prendendole il viso tra le mani.

Lei lo fece e si ritrovò due labbra sulle sue all'istante.
Per un momento tutte le sue ansie e le sue paranoie svanirono in quel bacio, rimasero solo loro e due cuori che battevano l'uno per l'altro.

«perché fai così?» chiese lui mentre le accarezzava delicatamente il viso.

Sara sembrò ragionarci su, ma avere il viso di Niccolò a pochi centimetri dal suo viso non l'aiutava a tenere la mente lucida.

«se è perché io sono stato con altre prima di te, puoi stare tranquilla, okay?
Non le amavo nemmeno lontanamente, neanche me le ricordo più quelle scopate e non hanno avuto alcun valore per me»

Lei annuì frettolosamente, per poi nascondere il volto nell'incavo del suo collo.

«non te ne andare, ti prego..» disse a bassa voce cercando di contenere le lacrime.

Quella mattina si svegliò felice, maledettamente felice e temeva che tutto potesse scomparire da un momento all'altro.
Niccolò sentì la sua spalla inumidirsi, capì quindi che la voce spezzata di Sara era provocata dalle lacrime.

«ehi, non piangere, se me ne volessi andare, l'avrei fatto moltissimo tempo fa.
Mi fa male vederti così però»

Sara gli prese il viso tra le mani e lo baciò con tanto di quel bisogno che anche Niccolò rimase colpito.
Non aveva mai fatto un primo passo del genere, ma in quel momento voleva sentirsi sicura, e in che modo se non quello?

[...]

Sara diede un ultima guardata allo specchio per vedere il suo riflesso, ma vide una figura con la cosa dell'occhio.
Dopo essersi svegliati bene, niccolò e Sara erano quindi tornati a scuola normalmente, anche se sono entrati alla terza ora.
Lei aveva fatto una bella doccia calda in tutta tranquillità, aveva passato il resto della mattina insieme a Niccolò e si era preparata con dei vestiti che aveva lì.
Attualmente si trovava nel bagno della scuola, ma la figura che aveva davanti la fece rimanere di sasso.

«Andrea..» disse voltandosi verso la sua vecchia amica.

Non aveva un bella cera, sembrava aver appena rimesso anche l'anima.

«oh, ciao..» rispose la mora poggiandosi alla porta.

«come.. come stai?»

Andrea sembrò fare la sostenuta inizialmente, ma poi si lasciò andare.

«di merda, se non peggio» disse sbuffando.

«tu?» aggiunse cercando di mettere da parte l'orgoglio.

«bene, credo... mi manchi andrè, non voglio fare tanti giri di parole» rispose la bionda sospirando.

Andrea continuò a guardare la punta delle sue scarpe, non sapeva cosa dirle.
Niccolò sembrava davvero cambiato da quando stava con lei, ma le faceva ancora strano vederli insieme.

«anche tu..»

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