Presa nell'istante giusto

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Capitolo 14

La mattina successiva, Sara era entrata in classe un'ora dopo

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La mattina successiva, Sara era entrata in classe un'ora dopo.
L'unica cosa che ricordava al suo risveglio, era essersi addormentata sulla spalla di Niccolò, il resto l'aveva dimenticato, almeno per i primi minuti ovviamente.
Si era risvegliata ancora con i vestiti della sera prima, fortunatamente i segni dalle braccia non c'erano più, almeno a scuola non avrebbero fatto domande.
Stava accumulano bugie su bugie con Andrea, se le avesse detto di quella sera avrebbe dovuto farlo anche con il resto, quindi avrebbe aspettato solo il momento adatto per dirle tutto.
Era in fila per la macchinetta del caffè con una sua compagna di classe, Giorgia, quando sentì bisbigliare le ragazze di fronte a loro.

«hai sentito che Moriconi ha fatto a botte con un tipo? Stamattina è venuto a scuola col labbro spaccato e qualche graffio sotto l'occhio»

«capirai, è bono lo stesso, ma sai con chi si è preso a botte?»

«sinceramente no, non è di questa scuola e penso sia più grande, in genere quando si mette in una rissa è l'unico ad uscirne intero, al contrario di ora»

Non sapeva se incazzarsi con la persona con cui si era preso a botte o con quelle due ragazze che gli facevano complimenti su complimenti.
Appena finirono di prendere il loro caffè, Sara sentì Giorgia chiamarla.

«tu lo conosci Niccolò?» le chiese la sua amica portando la cialda del caffè nella macchinetta.

«io.. si, una specie, mi ha invitato al suo compleanno» rispose Sara sospirando, non avrebbe mai rivelato agli altri di tutti i momenti che hanno passato insieme.

«davvero? Quasi nessuno viene invitato alle feste che organizza, hai per caso qualche rapporto speciale con lui?»

«oh.. no, l'ho visto solo lì» tagliò corto la bionda prendendo il suo caffè ormai pronto.

Non aspettò neanche Giorgia, si avviò verso la classe.
Prese il corridoio più lungo, avevano l'ora buca e poteva perdere quanto tempo voleva.
Appena stava per salire le scale verso la sua classe, sentì dei passi nell'aula di fianco, e si bloccò nel vedere una figura che conosceva perfettamente.

«Niccolò! Che ci fai qui?» gli chiese entrando nella stanza vuota.

«fumo, non vedi?» rispose lui apaticamente.

Se ne stava seduto su un banco vicino alla finestra, aspirando e cacciando il fumo dalla sigaretta.
Sara controllò prima che non ci fosse nessuno nel corridoio, poi chiuse la porta dietro di sè e si avvicinò.

«mi dici con chi ti sei fatto a botte?»

Gli prese una mano e guardò attentamente le nocche rovinate, ci era andato davvero giù pesante.
Niccolò scosse la testa e continuò a tenere lo sguardo basso, non gli avrebbe mai amesso che aveva preso a pugni quello stronzo che l'aveva baciata contro la sua volontà.

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