Capitolo 23
«dai Sara, la finisci di stare incazzata con me?» disse Niccolò cercando di trattenere le risate, per poi abbracciarla da dietro.
«no, come lo copro questo succhiotto che non ho i trucchi con me? Dico a mia madre che un vampiro mi ha squartato il collo?» chiese ironica lei.
«non è poi così enorme..»
«Niccolò, è grande quanto il pugno della tua mano, non è piccolo!»
«dai mi dispiace, però non ignorarmi»
La ragazza si rigirò tra le sue braccia e lo abbracciò, non durava più di molto la sua incazzatura verso Niccolò, il che era un punto a favore suo.
Decise di finirla lì quella discussione, sapeva che le cose infondo si facevano in due e non era solo colpa di Niccolò se adesso aveva sul collo un succhiotto enorme provocato dal suo ragazzo.
Non gli avrebbe mai ammesso che le labbra di lui sul suo collo gli provocava una sensazione mai privata prima, una bella sensazione soprattutto, forse l'avrebbe definita perfino piacere, ma non si sarebbe mai staccata da quel contatto.
Niccolò d'altro canto non intendeva andare oltre, avrebbe voluto con tutto sé stesso baciare ogni piccolo angolo del corpo della ragazza di cui era innamorato, ma rispettava le sue scelte, avrebbe aspettato lei.
Marcare il territorio però, non gli sembrava una cosa così spregevole, quindi non usò quel solito freno che in genere è sempre con sé.«almeno adesso chiunque ti vede sa che sei fidanzata» commentò Niccolò passando uno sguardo veloce su Sara, la quale alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
«potrebbe anche essere la scottatura di una piastra»
«dubito che la piastra faccia segni così grandi, la prossima volta ti scrivo proprietà Moriconi, mh?»
I ragazzi scoppiarono a ridere e unirono le loro labbra in un bacio, mentre lui stringeva ancor di più la sua ragazza tra le braccia.
Ritornarono a sdraiarsi sul letto e non fecero nulla, se non stare abbracciati per così tanto che persero la condizione del tempo.[...]
Appena Niccolò riaccompagnò Sara a casa, quest'ultima si sentì sollevata nel vedere che a casa non c'era nessuno, almeno sua madre non avrebbe da subito notato quell'enorme macchia violacea sul suo collo.
Prese il correttore ed iniziò a tamponare sul suo collo, non era qualcosa di accettabile e sarebbe stato meglio coprirlo in ogni caso.
Appena ebbe finito, mandò la foto a Niccolò con un sorriso beffardo sul volto, anche se sapeva che l'aveva solo coperto.Niccolò:
Ei ma dov è finita la mia opera
d'arte..:(Sara:
Scomparsa nel nullaNiccolò:
Guarda che sono serio, dovrebbe passare almeno una settimana per toglierloSara:
Infatti l'ho solo coperto col correttore,
in ogni caso mamma non c'era a casaNiccolò:
Sono sicuro che avrebbe voluto anche lei assistere alla visuale del mio dipintoSara:
Stai insinuando che il
mio collo è una tela?Niccolò:
Ehi ehi non incazzarti,
chiedo umilmente perdonoSara:
Bravo bambinoNiccolò:
Mi sto annoiando e tu volevi andare a casa, ti odioSara:
Ah mi odi? :(Niccolò:
Forse no, però potresti farti perdonare..Sara:
🤨?Niccolò:
Sara:
Ma smettila..Niccolò:
Altrimenti?Sara:
Altrimenti la vedi tra un annoNiccolò:
Ehi ma sono io quello che fa queste battute, non rubarmi il ruoloSara:
In ogni caso potrei farlo lo tesso;)Niccolò:
Okay faccio il bravo..Videochiamata in arrivo da Niccolò
«sai che sei bellissimo in quella foto?» disse la ragazza senza pensarci troppo, era davvero bello ai suoi occhi in qualsiasi maniera.
«lo so, sono da custodire come patrimonio dell'unesco» si vantò lui facendo leva su tutta la sua modestia.
«magari no, ma da mettere come sfondo del cellulare si»
Mentre Sara disse quelle parole, aprì la galleria e selezionò la foto proprio per metterla come blocco schermo, almeno l'avrebbe visto ogni volta che voleva, anche se attraverso una foto.
«anche io voglio una tua foto allora» disse senza pensarci Niccolò, se lei aveva una sua immagine come sfondo, anche lui voleva fare lo stesso.
Sara iniziò a vedere se nella galleria aveva qualche foto decente da mandargli, ma poi si fermò su un immagine che la fece sorridere istintivamente.
«questa ce l'ha fatta mamma più o meno qualche giorno fa»
«va bene, è bella»
Restarono altro tempo a parlare per occupare il tempo, entrambi non avevano chissà cosa da fare e anche se in videochiamata, stare insieme sarebbe sempre stato meglio di niente.
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Sei bella come Roma
Fanfiction"mezza pariolina, mezza bora", Era il modo in cui Sara era più frequentemente soprannominata. Abituata nelle migliori maniere, da sempre cresciuta in una famiglia dal cognome conosciuto e con un futuro preciso davanti a sé, Sara Ferrara si ritrover...