Perché stavate litigando?

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Capitolo 4

«ehi, tutto okay?» chiese Sara poggiando la mano sulla spalla di Andrea

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«ehi, tutto okay?» chiese Sara poggiando la mano sulla spalla di Andrea.

Le due ragazze se ne stavano sedute su due divanetti nel grande salone, dove attualmente numerosi ragazzi anche brilli stavano ballando per la musica a palla.
Non che Sara volesse starsene ferma in un angolo a non fare nulla, ma Andrea non sembrava più quella di prima.
Era sempre dolce e solare, parlava di continuo e la sua presenza era molto piacevole, in pratica il contrario della situazione attuale.
D'altro canto, Niccolò se ne stava con una birra in mano vicino ai suoi amici, senza levare occhio di dosso dalla bionda.
Per quella sera sarebbe stato il suo obiettivo fisso, e dopo aver avuto ciò che voleva, sarebbe tornato al solito ragazzo che neanche ti saluta per strada.
Eppure, non sapeva che da ora in poi, sarebbe successo tutto ma non proprio quello che immaginava.

«senti non è che potresti occupare un po' Andrea?» chiese il moro avvicinandosi Gabriele.

«fratè ma sempre a me chiedi?» rispose quest'ultimo alzando gli occhi al cielo.

«dai Gabriè, Andrea je sta appiccicata come na cozza a Sara»

«ma lasciala semplicemente in pace, hai invitato tutte le ragazze belle della scuola e adesso ti accolli a lei»

«senti zì ma c'hai qualche problema?» disse Niccolò alterato.

Si mise di fronte a lui, mentre Gabriele lo guardava con tono di sfida.

«si, ho qualche problema»

«ah quindi famme capì, te fai mezzo istituto 'nsieme a me e il resto poi vuoi proteggere la biondina?»

«il deficiente qua sei te, non rigirare le frittata»

«senti se te devo menà perché stai scazzato dimmelo»

Niccolò gli diede una leggera spinta dalle spalle, il che fece scoppiare il battibecco.
Tutti i ragazzi sapevano che se Niccolò puntava occhio su una ragazza, non dovevano mettersi in mezzo e farsi i fatti propri, quindi perché Gabriele adesso lo stava facendo?

«oh regà ma che cazzo fate?» disse Adriano tirando Niccolò per un braccio.

«No adrià lascialo stare, voglio vedere se è buono solo a parole o no» lo interruppe Gabriele incrociando le braccia al petto.

Forse avrebbe dovuto non dirlo, perché pochi secondi dopo si ritrovò con la faccia girata verso il lato destro per il pugno appena ricevuto dal moro.

«ma si può sapere che cazzo avete in testa!»

Andrea che aveva sentito delle urla, si precipitò all istante dai due ragazzi, e dato che avrebbe preferito darsi un colpo in testa pur di non aiutare Niccolò, si mise davanti a Gabriele.

«andrè levati»

Ormai non c'era più l'anima della festa, la musica era stata spenta e tutti stavano guardando la scena con occhi sbalorditi.
Nessuno dei ragazzi del gruppo aveva mai litigato fino a prendersi a botte, figuriamoci al compleanno di uno dei membri.
Sara che era rimasta in disparte a guardare la scena, come di scatto poggiò una mano sul braccio di Niccolò per fermare quel pugno diretto a Gabriele.
Nel preciso istante in cui lui si voltò per guardarla in viso, ricevette un calcio in pieno stomaco.

«ti calmi cazzo! vattene là fuori e fumati un pacco di sigarette ma calma sti ormoni!» sbottò Andrea contro Gabriele.

Niccolò, nonostante sentisse un forte dolore allo stomaco e volesse avere lui l'ultima mossa, se ne salì di fretta in terrazza.
Sara si sentiva in colpa, se magari non gli avesse bloccato il braccio non si sarebbe ritrovato con un calcio nello stomaco.

«Niccolò!» lo chiamò la ragazza vedendolo di spalle vicino alla ringhiera.

Il ragazzo si voltò leggermente verso la bionda, e con una sigaretta tra le labbra aspettò che lei parlasse.

«mi dispiace se ti ho bloccato il braccio, volevo solo che la rissa non continuasse..» disse Sara con un fil di voce.

Lui annuì distratto, poi con la testa le fece segno di raggiungerlo, gesto a cui la bionda sospirò e fece come quanto detto, infondo glielo doveva.

«perché stavate litigando?» gli chiese dopo vari attimi di silenzio.

A quelle parole Niccolò scoppiò a ridere, infondo stavano litigando proprio per lei, per una ragazza che con lui non aveva nulla a che fare.

«nessuno di importante, almeno ci ho guadagnato una chiacchierata con te» disse squadrandola da capo a piedi sotto lo sguardo attento di Sara.

Lei si sentì rabbrividire, era come se quello sguardo le fosse penetrato nelle ossa.
Non era solita ad essere un soggetto guardato dai ragazzi, ma lo sguardo di Niccolò era stato più coinvolgente del solito.

«e perché vorresti parlare con me..?»

Sara si accorse solo poco dopo della loro vicinanza, forse quando aveva raggiunto Niccolò avrebbe dovuto badare a posizionarsi un po' più lontano da lui, dato che i loro petti erano quasi attaccati.
Il moro con delicatezza poggiò una mano sulla sua guancia, avvicinandola ancora al suo viso.
La bionda rimase come imbambolata, ma quando ad un centimetrò dalle sue labbra si riprese da quello stato di trans, si staccò bruscamente dalle sue braccia.

«si può sapere che fai? » chiese inarcando un sopracciglio.

«nulla che sembrava non andarti bene fino a pochi secondi fa» rispose lui ridacchiando.

«senti, non so che intenzioni tu abbia e non so neanche il perché mi hai invitato a questa festa, ma se mi hai preso per quella ragazza che se ne va col primo che passa solo perché ha una bella faccia, allora vedi di rifarti un idea su di me» disse incrociando le braccia al petto.

Niccolò si limitò a ridere sotto i baffi e a guardarla dritto in quegli occhi chiari che si ritrovava lei.
Era la prima ragazza che si rifiutava di stare con lui, il che iniziò ad incuriosirlo.

«va bene, miss non sono come le altre, adesso me lo concedi un bacio prima che te ne vai o no?»

«puoi scordartelo.»

Dopo quelle parole, scese di fretta le scale che portavano al piano inferiore, ancora scossa da quello che aveva appena vissuto con un ragazzo conosciuto la sera stessa.

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