Sono serissimo, non vedi?

2.7K 128 99
                                    

Capitolo 76

«Niccolò? Andrea dov'è Niccolò?»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Niccolò? Andrea dov'è Niccolò?»

«ehi calmati dottoressa, sta arrivando, mancano ancora dieci minuti» disse la mora sfiorando con le dita l'enorme copricapo che si trovava Sara sulla testa.

«quasi dottoressa» puntualizzò quest'ultima mordendosi il labbro inferiore, il giorno della sua laurea le sembrava così lontano, invece era lì vestita con un completo elegante bianco e l'ansia che era a mille.

Abbassò lo sguardo e fissò l'anello che c'era ancora sulla sua mano, stava a significare il tempo che avrebbero dovuto ancora aspettare prima di stare definitivamente insieme, questa volta senza alcun viaggio che non sia in due, o magari.. in tre.
Negli ultimi mesi ci aveva davvero pensato, lei e magari anche Niccolò avevano bisogno di un pilastro fondamentale nella loro vita, sapeva che non sarebbe mai stato facile, ma da lì e almeno un anno avrebbe voluto almeno provarci.
Temeva la delusione di un altra perdita, aveva già paura del dolore che sicuro avrebbe dovuto sopportare, ma sapeva che con lui qualsiasi cosa sarebbe stato più facile.
I suoi sogni ad occhi aperti vennero interrotti da una figura che entrò scortato forse meglio di un re dalla porta, suo padre era vestito di tutto punto e probabilmente era lì solo ad assistere all'unico evento che gli importasse e che riguardava sua figlia.

«papà..» disse lei quando suo padre si avvicinò.

«finalmente, temevo che questo giorno non arrivasse più» pensò lui ad alta voce portando le mani nelle tasche.

La bionda abbassò la testa e sospirò, non si aspettava alcun complimento o incoraggiamento come la sera prima da sua madre, ma ogni volta la verità faceva sempre un po' più male.
Come se non avesse chiesto mentalmente aiuto per esser salvata da quella situazione, subito dopo suo padre entrò l'unica persona di cui le interessava davvero.
Eccolo là, bello come al solito anche dopo mesi, coi capelli sempre in disordine e una camicia bianca con le maniche arrotolate sulle braccia.
Si guardava intorno cercando di capire dove fosse lei, ma non lo fece per molto, dato che Sarà gli corse subito incontro rischiando anche di cadere.

«sei qui..» balbettò nell'incavo del suo collo mentre Niccolò portava le braccia a circondarle la vita.

«come potevo non assistere alla laurea della mia nana?» rispose lui sorridendo incoscientemente, quelle dodici ore di aereo erano come al solito terrorizzanti, ma ne era valsa la pena.

Niccolò notò con la coda dell'occhio il padre di Sara che parlava scontrosamente al telefono, immaginava che quindi che i due si fossero già visti.
Quando l'uomo alzò di poco la voce e uscì di fretta dalla porta per concludere la telefonata, lei strinse di più la presa, non voleva che quel giorno fosse rovinato dall'arroganza di suo padre, eppure non riusciva a farne a meno.
Niccolò le prese il viso tra le mani e la guardò dritto negli occhi, comunque vada avrebbe sempre avuto lui.

Sei bella come Roma Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora