Se si potesse resetterei il cuore

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Capitolo 55

Che poi se si potesse resetterei il cuore

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Che poi se si potesse resetterei il cuore.

Niccolò scriveva macchiando d'inchiostro blu quel foglietto preso totalmente a caso dalla valigia, aveva il mare davanti a sé e prendere una camera sulla spiaggia è stata forse la migliore scelta.
Lo tranquillizzava quell'atmosfera, lo rilassava e in un certo senso gli dava anche ispirazione.
Da poco era sorto il buio, il sole era tramontato e ormai neanche gli ultimi raggi riuscivano ad intravedersi.
C'era solo quella spiaggetta, il mare immenso davanti e un rumore di piccole goccioline che s'infrangevano col piatto doccia.
Piegò il foglio che aveva tra le mani, prese la penna e rientrò in camera, poggiando entrambi sulla scrivania.
Si avvicinò alla porta semi aperta del bagno e guardò in silenzio la sua ragazza.
L'acqua calda scorreva tranquillamente sul suo corpo, i suoi capelli ricadevano più lisci del solito dato che erano bagnati e, anche se a metri di distanza, aveva voglia di assaporare quelle labbra umide per via dell'acqua.

L'acqua calda scorreva tranquillamente sul suo corpo, i suoi capelli ricadevano più lisci del solito dato che erano bagnati e, anche se a metri di distanza, aveva voglia di assaporare quelle labbra umide per via dell'acqua

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Si privò anche lui dei vestiti ed aprì piano lo sportello della doccia, lasciando che Sara sussultasse per lo spavento.

«sei bellissima»

Gli uscì spontaneo dirlo, non se ne accorse nemmeno, lo pensava così tante volte che l'avrebbe riempita di complimenti fino allo sfinimento.
In poco tempo le goccioline d'acqua iniziarono a scorrere anche sul suo corpo, mentre le labbra dei due combaciavano perfettamente.
Sara avvolse le gambe attorno al suo bacino e sentì la schiena aderire alle piastrelle fredde della parete, ma per quanto stava andando a fuoco nemmeno se ne accorse.
Schiuse le labbra e mise la testa nell'incavo del collo di lui appena i loro corpi combaciarono perfettamente come due pezzi di puzzle, non esisteva nient'altro se non loro due in quel momento.

«Sara..» pronunciò lui cercando di regolarizzare il suo respiro.

La ragazza fece un semplice cenno con la testa per farlo continuare a parlare, era totalmente dipendente da lui che nemmeno riusciva a rispondere.

«ti amo» le disse semplicemente, senza nemmeno un motivo preciso, sentiva il bisogno di dirglielo e basta.

Forse a parlare quella volta non fu lui, ma fu il suo cuore, nemmeno c'era una motivazione precisa per cui gli aveva confessato per la millesima volta di amarla.
Lei in risposta unì le loro labbra in un altro bacio, portando una mano tra i suoi capelli bagnati e scompigliati.
Non gli diede una risposta concreta, eppure quel bacio per entrambi significò più del dovuto.
Perché erano così, due anime che vivevano l'una per l'altra, forse perché senza di loro vita non sarebbe stata.

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