1. Non mi saluti, Jilly?

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Jillian:

Forse sto davvero sognando, altrimenti è impossibile che sia davvero qui, appoggiato con la spalla allo stipite della porta, un sorrisetto divertito sulle labbra e le braccia incrociate al petto muscoloso e possente.

Deglutisco, mentre lo guardo incapace di dire qualsiasi cosa.
Forse ho le allucinazioni perché capisco che mi manchi il mio migliore amico, ma immaginarlo così forse è troppo.

I suoi capelli sono ancora biondi come li ricordavo, però più scuri di prima con un taglio più lungo davanti e corto ai lati.
Mi scruta da sotto le lunghe ciglia facendomi andare a fuoco con il suo sguardo intenso e quel fisico da divinità greca.

Sei stato in palestra, Jamie Brown?
La mia bava alla bocca lo conferma.

Improvvisamente si muove.
Si sposta dalla porta e fa un passo avanti verso di me.
Si morde l'angolo delle labbra e inarca leggermente un sopracciglio, lasciando andare le braccia muscolose lungo i fianchi e, inclinando la testa di lato, mormora: «Non mi saluti, Jilly?»

Sentire il mio nome, in quel modo, mi fa battere il cuore fortissimo.
Solo lui mi ha sempre chiamata così.
Solo lui può farlo.

«Sei davvero tu?»
Non dirmi che è un sogno.
Sei reale, vero?

«Sono io. Sono davvero io», fa un altro passo avanti e io mi alzo lentamente, sentendo la terra tremare sotto i piedi.

«Vieni qui». Apre le braccia e le sue labbra si distendono in un dolce sorriso.
Poi corro. Corro verso di lui saltandogli addosso e mi rifugio tra le sue braccia che subito mi regalano una sensazione di pura felicità e lo stringo fortissimo come per accertarmi che sia davvero qui. Una lacrima mi cola lungo la guancia senza riuscire a bloccarla. Le sensazioni che sento sono moltiplicate all'infinito.

Mi accarezza i capelli e posa un bacio sulla mia testa.
«Sei cambiata, Jillian Smith» mormora con voce roca al mio orecchio.

Sentendo il suo respiro, il mio corpo si riempie di brividi e non capisco davvero cosa mi stia succedendo.
Sono accaldata.

«Anche tu, Jamie Brown». Sollevo il viso verso il suo incontrando i suoi meravigliosi occhi verdi che mi scrutano dall'alto. Mi asciuga la lacrima, passandoci lentamente il suo dito indice e la sua espressione si addolcisce ancora di più.

«Ti è piaciuta la sorpresa?»

«Oh... Vi siete già conosciuti a quanto vedo». Una voce ci interrompe all'improvviso ed entrambi sciogliamo l'abbraccio, girandoci di scatto.

Carly ci sta guardando con le guance color porpora, leggermente imbarazzata.
Jamie ride smorzando la tensione, mentre invece io sgrano gli occhi accorgendomi solo ora di ciò che ha appena detto.
Come sapeva di trovarmi qui se non per un motivo?

«Sei tu il ragazzo che stavamo aspettando?» Senza accorgermene, il mio tono di voce si alza leggermente e così lui si gira verso di me ammiccando un occhiolino.

«Doppia sorpresa!» sorride e io schiudo le labbra sconvolta, guardandolo per qualche istante e cercando di metabolizzare la cosa.

È tornato.
Il mio migliore amico è tornato sul serio e lavoreremo fianco a fianco.

Più lo fisso in questo modo, più il suo sorriso si affievolisce, lasciando spazio a un'espressione seria e delusa.
«Magari non mostrare così tanto entusiasmo».

«Sei tornato qui per sempre?!» Chiedo euforica, sperando sia davvero così.

«Si», sospira. «Ma forse non ti sono mancato così tanto come credevo». Distoglie lo sguardo cercando di non far vedere quanto ci sia rimasto male.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora