34. Passione.

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Jillian:

Non so perché, ma ho una fame tremenda. Credo che quell'orgasmo in ascensore, mi abbia prosciugato tutte le forze.

È incredibile come la vita possa regalarti dei momenti così belli.
Ho passato una buona mezz'ora tra la doccia e le sue braccia a piangere, perché la fine della nostra storia mi ha spezzato il cuore, poi invece è cambiato tutto.
In quell'ascensore si è creata una scintilla che ha fatto scoppiare un incendio.
Abbiamo fatto pace nel migliore dei modi e mi ha fatto provare delle emozioni così intense che se ancora ci penso, sento caldo ovunque.

Ha delle mani favolose, capaci di portarmi in un altro pianeta, quindi come ha detto lui, non oso immaginare cosa può fare con il resto del suo corpo, soprattutto con il suo amico in particolare.

Sono consapevole che oggi io ho ricevuto tutte le sue attenzioni, ma lui non può dire la stessa cosa, purtroppo.
Mi sento in colpa di non avergli regalato neanche un minimo di piacere, mentre lui con me, lo fa sempre e così sto annegando i miei pensieri, con lo yogurt alla fragola. Il mio preferito.
In aggiunta poi, ai biscotti al cioccolato è una vera squisitezza.

Jamie sta facendo la doccia e io ne sto approfittando per mangiare.
Odio quando lo stomaco inizia a brontolare così tanto, da fare dei rumori indecenti e imbarazzanti, il che è proprio quello che stava succedendo.

Nonostante questo però, non ho resistito alla tentazione di chiedergli se potevo entrare a casa sua.
Il fatto di aver litigato per qualche giorno, mi ha per un attimo bloccato e avevo sinceramente paura potesse dirmi di no.
Invece non è successo e anzi, mi ha lasciato entrare rendendomi felice come non mai.
Adoro stare con lui dopo il lavoro. Non è solo un'abitudine il fatto di venire a casa sua quando torniamo da qualsiasi posto, quanto più un bisogno.

Quando siamo in altri posti, e non qui, siamo circondati da altre persone, mentre in questo palazzo siamo solo noi.
È come se ogni giorno, sentissi la necessità di averlo tutto per me, senza dividerlo con altre persone.
E questo discorso non vale solo per ora che stiamo insieme, ma da tutta la vita.
Mi sono sempre ritagliata una parte della giornata per stare sola con lui, senza nessun altro intorno.

Forse sono pazza, ma questa cosa mi fa stare bene e finché lui me lo permetterà, lo farò sempre, come per creare una barriera dal mondo esterno che me lo faccia sentire solo mio.

Immergo un biscotto al cioccolato dentro lo yogurt e lo mangio felice come una bambina.
Quando ho aperto il frigo e ho trovato quello yogurt, i miei occhi si sono trasformati a cuoricino, perché so che Jamie lo compra apposta per me, anche se a lui non piace.
È un gesto che ha iniziato a fare da quando siamo venuti a vivere qui, cinque anni fa, e tuttora è una cosa che adoro.
In qualche modo mi fa sentire speciale, il fatto che pensi a me anche quando fa la spesa.

Sono seduta sul tavolo della sua cucina e ora che ci penso, gli ho proposto di mangiare una pizza, ma volendo, possiamo anche fare qualcosa qui.

Passo la lingua tra le labbra e decido di proporglielo, consapevole che potrebbe anche mandarmi a quel paese, dato che non l'ho lasciato in pace neanche per un secondo da quando è entrato in doccia cinque minuti fa.
Io ci provo.

«Jamie, forse non è il caso di prendere la pizza. Possiamo anche fare qualcosa da mangiare, qui. Sto pensando a un bel piatto di pasta con zucchine e pomodorini», mi viene l'acquolina in bocca al solo pensiero.
Non ricevo risposta, ma improvvisamente sento il rumore dei suoi passi, segno che ha finito di fare la doccia.

«Sei stato velociss-», mentre parlo mi giro verso di lui, ma non appena realizzo che non ha alcun vestito addosso, sgrano gli occhi e il mio cuore si ferma.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora