29. Ci mancava solo l'orgia di gruppo in piscina.

5.2K 241 261
                                    

Jamie:

Sono salvo. Bryan Smith non sembrava intenzionato ad uccidermi, nonostante gli abbia risposto in modo chiaro e coinciso. Il fatto è che mi dà fastidio che tratti la figlia ancora come una bambina, come se da sola non si sapesse difendere. Poi da chi? Dal sottoscritto?                      Capisco se fossi stato qualcuno che non conosceva, ma in questo caso, sa benissimo che ci tengo a lei.                                                                                                                                                                      Come è giusto che sia, è un genitore protettivo, quindi lo accetto. Alla fine infatti, si è scusato rendendosi conto di avermi minacciato senza motivo.

Lo so. Non sono un santo e mai lo sarò, ma lei è davvero l'unica ragazza a cui tengo e quello che più mi interessa è che lo sappia la diretta interessata.
Bryan Smith è un brav'uomo, ma anche molto autoritario e intransigente e purtroppo i nostri caratteri sono simili.
Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, quindi rispondo sempre in base a ciò che penso.

Lui invece è abituato a dire la sua, senza ricevere replica in cambio, tranne che dalla moglie, che in quanto a parlantina, si sa difendere esattamente come la figlia. Infatti si assomigliano molto. Sa perfettamente che con me, questo gioco non funziona e che se dovesse dirmi qualcosa di cui non sono d'accordo, gli risponderò senza esitare, così come è avvenuto oggi.

Nonostante sappia benissimo che se dovesse mettermi le mani addosso, sarei capace di difendermi, a volte Bryan Smith fa paura anche a me, ma comunque so per certo che non sono il tipo che si lascia sopraffare.
In Italia, oltre ad aver fatto tantissima palestra per rafforzare il mio fisico, ho anche fatto un corso di combattimento, arrivando ad essere uno dei migliori.
Questo mi ha aiutato ad avere più fiducia in me stesso e nelle mie capacità.
Ovviamente, non arriveremo mai a tanto, ma comunque è bello sapere di avere un'arma segreta a mio vantaggio.

Jillian non sa nulla neanche di questo corso. Le ho nascosto tante cose, forse troppe.
Mi sentivo in colpa, perciò non mi sono fatto sentire molto spesso mentre ero lì, anzi, quasi niente. E me ne pento ogni giorno, quindi sono tornato con l'intenzione di recuperare tutto il tempo perso.

Questo però, non include Liam e la sua festa di compleanno.
Quel ragazzo è troppo strano. Ha qualche rotella fuori posto e non mi piace che Jillian lo frequenti. Probabilmente dovrei essere meno possessivo e anche meno geloso, anche se odio ammettere di esserlo, ma questo non accadrà mai.

«Jamie, parlami. Santo cielo. Quando non parli mi preoccupo».

Siamo andati via da casa dei miei genitori e adesso siamo in macchina da soli. Sto guidando e stringendo forte il volante. Sono nervoso per via della sua testardaggine, ma se è convinta di andare a quella festa da sola, si sbaglia di grosso. Ancora di più, dopo aver saputo il contenuto dell'ultimo messaggio che le ha inviato.

Mi giro verso di lei e la fulmino con lo sguardo. «Lasciando perdere che Liam è fuori di testa; ti rendi conto che ti ha detto che gli invitati sono tutti colleghi della madre? Questo vuol dire uomini assetati di sesso».

Jillian solleva gli occhi al cielo e si lascia sfuggire un sorriso.
«Non è detto che siano tutti uomini. Sicuramente ci sarà anche qualche donna. Ma comunque, è una festa di compleanno, Jamie. Non succederà niente di strano. Ti preoccupi troppo».

«Non è che mi preoccupo troppo, il fatto è che sono realista.
La madre è un'attrice porno. Sai quanti cazzi vede ogni giorno?
Parecchi!»

«Jamieeee!» Mi rimbecca scandalizzata, sgranando gli occhi. «Questo che c'entra con la festa?»

Io faccio un lungo respiro nel tentativo di calmarmi e rivolgo di nuovo lo sguardo verso la strada.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora