23. Ho paura di perderti.

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*** Queste immagini mi hanno ricordato Jamie e Jillian. Litigano, ma sono sempre insieme😂****

Jamie:

Vedere Jillian dimenarsi sotto il mio corpo, urlare il mio nome con il viso tutto rosso e il respiro affannoso, è stato fantastico.
Sono stato io il primo a baciarla, a toccarla, a farle venire il primo orgasmo della sua vita e dopo aver provato questa esperienza, sono sicuro che non ci sia mai stata nessuna ragazza con cui mi sia comportato in modo così protettivo.

È stata lei a dirmi di toccarla, altrimenti non l'avrei fatto senza il suo consenso.
Con le altre ragazze non mi sono mai fatto problemi del genere. Sono sempre andato direttamente al sodo, senza neanche preliminari.
Sesso. Fine.

Ma con Jillian è diverso. Lei per me è diversa. Voglio farle conoscere il piacere in tutte le sue forme e voglio essere io a insegnarle che il sesso, è la cosa più bella che si possa fare nella vita, soprattutto se lo fai con la persona che ti piace.

Si, l'ho detto a voce alta: mi piaci da morire.
È la primissima volta in tutta la mia vita che dico una cosa del genere ad una ragazza, ma è la verità.
Ho sempre voglia di vederla, mi piace stare con lei, ridere, scherzare e parlare. La penso continuamente, ed è l'unica ragazza di cui mi importa veramente.
Tutte queste cose le provo da sempre per lei, ma oggi mi sono reso conto, che se prima mi piaceva solo come amica, ora mi piace come donna. La mia donna.

E infatti, adesso, sto guardando la mia donna, mentre fa i piatti e ascolta musica dal cellulare.
Sta muovendo i fianchi e ondeggiando il sedere al ritmo della canzone movimentata che sta ascoltando.
È dannatamente sexy.
Sono qui seduto sul divano, lei è convinta che mi stia guardando un film, invece la verità è che la sto fissando da un po' di tempo ormai.

Come faccio a non guardare?
Chi se ne frega del film, se davanti a me ho lei che balla così, come se niente fosse?

Siamo stati tutto il giorno insieme.
Abbiamo pranzato e cenato a casa mia e dopo stamattina, nonostante quello che è successo, mi sono comportato da vero gentiluomo e sono riuscito a non toccarla per tutto il giorno, a parte qualche bacio.
Ector non mi sta rendendo le cose facili, ma cerco di non dargli retta.
Se fosse per lui le sarei saltato addosso da parecchio.

«Finitooo», annuncia Jillian, asciugandosi le mani con uno strofinaccio da cucina.

«Peccato. Mi piaceva quel balletto sexy», le dico, facendo un sorriso malizioso.
Si gira di scatto e sorrido quando vedo le sue guance rosse.

«Mi stavi guardando mentre ballavo?» Chiede, scandalizzata.

«Eri molto più interessante tu, di qualsiasi film ci fosse in tv». Strizzo l'occhio e lei sorride, appoggiando lo strofinaccio sul ripiano in marmo scuro della cucina.

«Che ora è, Jamie?»

Prendo il mio cellulare da sopra il divano e controllo. «Le undici».

«Allora è meglio che vada. Domani ho promesso ai miei di andare a pranzo da loro. A proposito, vuoi venire anche tu?»

«Sì. Però passiamo anche dai miei. Mi chiedono sempre di te».
Prima che Jillian venisse a casa, ha telefonato mia madre per sapere come stavo e mi ha chiesto anche di lei, dicendomi che aveva voglia di vederla. In realtà lo dice ogni volta che mi chiama, quindi se non la porto da loro, inizieranno a tartassarmi di domande.

Lascio il telefono sul tavolino di fronte a me e appoggio la mano sul bracciolo del divano, allargando le gambe in una posizione più comoda.
Lascio cadere lo sguardo sulla maglietta bianca che indosso e sui miei pantaloni grigi di tuta che mettono in risalto Ector.
Ovviamente è sempre sveglio.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora