9. Sei arrabbiata con me?

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Jamie:

«Jamie, che hai?»
Mi giro verso il mio amico, Chris, e bevo un goccio di birra prima di rispondere.
Sospiro e mi appoggio allo schienale del divanetto dove sono seduto.
«Non ho nulla. Sono solo stanco».

Siamo in un locale pieno di gente, dove si balla e ci si dovrebbe divertire, invece è il contrario di ciò che sto facendo io.

«Rilassati. Fatti una scopata e passa tutto».
Louis sorride e strizza l'occhio, poi mi indica una ragazza al centro della pista che è sola e sta ballando.

«Quella, per esempio, è perfetta».

Chris ride e scuote la testa. «Louis, vuoi scommettere che non farà nulla?
Ha la sua amica», dice, mimando le virgolette in aria, «a cui pensare».

Lo guardo malissimo. «Non nominare Jillian. Fatti i cazzi tuoi». Ringhio, infastidito.

«Calmati. E poi chi l'ha mai nominata? Dico solo che ti servirebbe un'avventura stanotte, almeno non fai quel muso lungo e ti rilassi un po'».
Chris sospira e guarda Louis che sembra d'accordo con lui.
«Vai. Ti aspettiamo qui».

«Non mi serve il vostro permesso. Bevete quella birra, prima che vi rompa il bicchiere in testa».
Fulmino entrambi con lo sguardo e scoppiano a ridere.
«Stiamo scherzando. Ci stavamo solo chiedendo come mai tu sia così serio». Dice Louis, stringendosi nelle spalle.

Me lo chiedo anche io.
Il fatto è che hanno ragione. Non faccio altro che pensare a Jillian e a quello che è successo ieri.
Mi sono lasciato andare e non posso permettere che succeda di nuovo.

Non può stare con uno come me.
Non sa tutto quello che ho fatto durante quest'anno in Italia ed è meglio che certe cose rimangano dei segreti.
Forse, dovrei dare retta ai miei due amici.
Magari, andare con qualcuna mi aiuterà a non pensare a lei per un po'.

«Va tutto bene», mento.

Chris rotea gli occhi, poi recupera il portafoglio dalla tasca di dietro dei pantaloni e toglie fuori un preservativo.
«Prendi questo e usalo».

Lo mette sul tavolino di fronte a me e sorride. «Portala in bagno o dove cazzo vuoi. Ma ti sta fissando continuamente. Direi che è più che interessata».

Guardo la bustina di alluminio che mi ha dato e gliela restituisco facendo una smorfia.
«Piantala, coglione».
Chris ride e la rimette a posto. «Pensavo che non ce l'avessi».
«Ce l'ho», ribatto, secco.

Punto i miei occhi su quella ragazza di cui stava parlando e in effetti è girata verso di me.
Sta ballando da sola e muove il corpo a ritmo di musica, in modo decisamente provocante.
Ha un vestitino rosso fuoco, corto a maniche lunghe ed in questo momento, si sta girando di spalle per mostrare il suo sedere tondo che muove a destra e sinistra, con una mano sopra la testa e l'altra su un fianco.

Sicuramente si è accorta che la sto guardando, quindi lo sta facendo apposta per attirare la mia attenzione.
E ci è riuscita.
Dopo un po' che la osservo, decido di appoggiare la birra ed alzarmi.
I miei amici sorridono e io li lascio perdere.

La raggiungo da dietro e metto le mie mani sui suoi fianchi, spingendo il mio bacino contro il suo sedere.
Si gira verso di me e per niente sorpresa dal mio gesto, sorride in modo malizioso.

È molto bella, con i capelli neri, degli occhi castani grandi e con lunghe ciglia che presumo siano finte.
Anche il trucco vista da vicino, risulta quasi come una maschera.
Niente a che vedere con Jillian.

Non appena faccio questo pensiero, scuoto la testa e mi schiarisco la gola.
«Ti va di allontanarci un po'?» Sussurro al suo orecchio con voce roca.
Lei non perde tempo: si gira verso di me e afferra la mia mano.
«Con molto piacere», dice in tono sensuale.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora