Jillian:
Incastro il mio labbro inferiore tra i denti, con un'espressione sul viso ancora confusa, meravigliata, felice, potrei dire una marea di aggettivi per descrivere come mi sento in questo momento, ma la verità è che non so spiegarlo nemmeno io.
Mi sembra ancora impossibile che sia successo, eppure è la realtà.
Sento ancora il suo sapore di menta dentro la mia bocca, la sua barba corta e ispida che si strofina sulla mia pelle, le sue labbra che si scontrano con le mie, la sua lingua che si intreccia alla mia, le sue mani che mi tengono stretta al suo corpo.
Sento ancora la terra tremare sotto i piedi, il suo profumo che avvolge le mie narici, le guance in fiamme, il cuore in tumulto.Quando mi ha baciata, mi sono sentita in un altro mondo. È stata la cosa più bella che io abbia mai provato in tutta la mia vita.
Non avevo mai baciato nessuno e non avrei mai pensato che sarebbe stato proprio Jamie a insegnarmelo.
È stato un maestro e non lo dico tanto per dire; è stato perfetto, bellissimo, da togliere il fiato.
In tutti i sensi.Prima di entrare nella macchina, mi concedo un lungo respiro e apro la portiera. Mi siedo sul sedile di dietro e poi la chiudo.
«Buonasera, signorina Smith. Tutto bene?»«Si, Robert. Tutto a posto, grazie», dico con un sorriso.
Il mio autista parte e io chiudo per un attimo gli occhi, inumidendo le mie labbra con la lingua.
Ci siamo baciati in tutto, tre volte.
Non che io le stia contando...Il fatto è che non ho idea se ce ne saranno altri, oppure no.
Quando siamo andati via dall'azienda, Jamie mi ha dato un bacio sulla guancia, poi è entrato in macchina ed è sparito subito dopo dalla mia vista, sicuramente per arrivare prima di me e Robert, come sempre.Quest'ultimo parcheggia la macchina davanti al mio palazzo e solo ora mi accorgo che siamo arrivati. Sono ancora così immersa nei miei pensieri, che scuoto la testa per riprendermi.
«Ciao, Robert. A domani», lo saluto e scendo dall'auto.Non faccio altro che pensare a Jamie e quindi mi sento parecchio distratta.
«Buona serata, signorina», mi saluta anche lui e io chiudo lo sportello.
Poi mi incammino verso il portone e controllo se c'è la macchina di Jamie, da qualche parte, ma non la vedo. Forse non è ancora arrivato.
Mi stringo nelle spalle e poi apro il portone.
Seduto sul terzo scalino con un sorriso, le gambe larghe, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e la mano sotto il mento, Jamie Brown sta aspettando proprio me.Schiudo le labbra diventando rossa in viso e chiudo il portone.
«Non ho visto la tua macchina», dico sorpresa di trovarlo qui.«Ho parcheggiato più in fondo», si alza in piedi e si stiracchia le gambe.
«Ti va di stare un po' insieme? Guardiamo un film, mangiamo qualcosa».Sorrido, felice. «Sì, volentieri. Facciamo a casa mia. Da quando sei arrivato, non sei ancora venuto».
Annuisce e poi si sposta di lato per farmi passare. Saliamo insieme e apro la porta del mio appartamento. Faccio entrare prima lui, poi la richiudo alle mie spalle.
Non siamo soli. C'è ancora Lidia. Infatti la prima cosa che sento è il rumore dell'aspirapolvere. Credo sia ossessionata dalla polvere. La passa almeno tre volte al giorno, ma considerando che io non ci sono per quasi tutto il tempo, non so chi potrebbe sporcare oltre lei. Quindi in sostanza, la casa splende, c'è sempre un buon profumo di pulito.
«È sempre tutto uguale. Esattamente come la ricordavo», commenta Jamie, facendo un giro per il soggiorno.
A un certo punto cambia direzione verso la mia camera e una volta davanti alla porta, si gira verso di me con un sorrisetto furbo.
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Io, tu e uno stage. (Primo libro)
RomansaCompleta - Primo Libro. Genere: erotico. *Tutti i diritti riservati.* Storia coperta da Copyright. *Certificazione Patamu.* ATTENZIONE: contenuto per adulti. Storia con scene di sesso e linguaggio esplicito. Jillian Smith ha 24 anni, è milionaria...