40. Tu sei la più importante.

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Jillian:

Arrivati a casa, i pensieri, la gelosia e le parole spariscono completamente.
Jamie mi prende per mano e trascinandomi con lui, chiude dietro di sé la porta del bagno di casa sua.
Non mi lascia neanche il tempo di fare un respiro, ansiosa di ciò che sta per succedere; mi porta in mezzo alla stanza, abbassa le sue lunghe braccia fino alla mia maglietta e la toglie immediatamente, seguita poi dal reggiseno, i pantaloni e le mutande che lancia dentro la stanza, fregandosene di dove vanno a finire.

In men che non si dica, sono nuda davanti ai suoi occhi bramosi di desiderio e anche lui non perde neanche un secondo: si toglie tutto e, una volta che i vestiti sono spariti dal suo corpo, io inevitabilmente non posso fare a meno di arrossire davanti a tanta perfezione.

Per un secondo, provo a resistere alla tentazione di guardare più in basso, soffermandomi solo sulle sue spalle larghe e sul petto muscoloso, ma poi, il mio sguardo cade proprio lì e se fino a poco fa sentivo solo caldo, ora mi sembra di essere finita direttamente all'inferno, talmente mi sento accaldata.

Ector è dritto come una freccia e la preda, così come la prima volta, sono io. Fatico a respirare e giusto per peggiorare il tutto e farmi morire direttamente, Jamie afferra la mia mano e mi porta dentro la doccia chiudendo le porte di vetro dietro di noi.

Apre l'acqua che inizialmente arriva fredda, poi lentamente diventa sempre più calda. Sono così agitata che non riesco a guardarlo e così mi sto limitando a fissare quella benedetta manopola davanti a me, come se fosse la cosa più interessante che io abbia mai visto.
Eppure, potrei guardare tutt'altro, ma la mia stupida agitazione non me lo permette.

L'acqua ci bagna entrambi. È piacevole, bella e regala una sensazione di pura estasi. Chiudo gli occhi e respiro girando lievemente il viso, consapevole dei suoi occhi fissi su di me.
È dannatamente bello essere guardata da lui, ma anche tanto imbarazzante. Soprattutto perché sono senza niente addosso e questo mi rende un po' irrequieta.

Avvolgo le braccia intorno al mio seno e mi copro alla sua vista, apro piano i miei occhi e alzo lo sguardo verso i suoi. Come già sospettavo, mi sta fissando. Le sue labbra sono curvate in un ghigno malizioso e il suo sopracciglio destro è leggermente inarcato all'insù. Non capisco cosa stia pensando.

Lo osservo mentre prende il bagnoschiuma della Dove, ne mette una dose abbondante sulla sua mano destra e poi lo rimette al suo posto, sopra una piccola mensola dedicata ai prodotti, dopodiché, appoggia la sua mano sul sul petto e lo passa lungo i pettorali e gli addominali.
In tutto ciò, i miei occhi seguono ogni minimo movimento che compie. Sono ipnotizzata.

Ho come l'impressione che mi stia punendo per qualcosa e quando alzo il viso per guardarlo, ne ho la conferma.
Mi sta guardando in modo arrogante, riconoscerei quello sguardo tra mille.
Ogni volta che si vuole vendicare, sa benissimo come farlo e usa ogni arma a sua disposizione.

Abbasso il viso, continuo a seguire ciò che sta facendo e arrossisco violentemente quando con la mano piena di schiuma bianca scende sempre di più, fino ad afferrare anche Ector.

Lo riempie di sapone e lo muove avanti e indietro con una lentezza disarmante, che mi fa mancare totalmente il respiro.
Il fatto che si stia toccando da solo, in quel punto, e per di più, senza alcun tipo di imbarazzo, rende tutto molto erotico e stranamente eccitante. Il suo modo di vendicarsi, funziona. Sempre.

Il mio basso ventre inizia a pulsare così forte da far male, ancora di più quando si appoggia con la schiena contro le piastrelle bianche dietro di lui ed aumenta gradualmente la velocità.
Non riesco a guardare altrove, sono così rapita da questo gesto che mi sembra di andare a fuoco.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora