44. Fuoco puro.

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*** Occorrente per la lettura: Ghiaccio in abbondanza, eventuale bisogno di estintore ***🔥🔥🔥🔥🧯🧯🧯

Jillian:

Nel corso della mia intera esistenza, non ho mai avuto così tanta paura. Quando ho creduto che Jamie stesse rischiando la vita, mi è crollato il mondo addosso e il mio corpo non ha retto lo spavento.
Sono crollata al suolo finendo in un posto buio, senza luce. Mi sentivo terribilmente sola e la convinzione di aver perso la persona a cui tengo di più al mondo, mi faceva venire la voglia di non svegliarmi più.

Nella mia mente poi è apparso il suo viso, la sua voce e a quel punto, il desiderio di vederlo e stare con lui, mi ha fatto aprire finalmente gli occhi.
Mi sono trovata le infermiere che mi guardavano spaventate.
Hanno chiesto come stavo e se volevo fare una visita, ma non ne ho voluto sapere.
Il mio unico pensiero era lui.

Dopo qualche minuto, con la scusa di essere sua moglie, finalmente, mi hanno dato il permesso di entrare nella sua camera e neanche a farlo apposta, poco prima che accadesse sono inciampata su qualcuno, andando a finire direttamente sull'ultima persona che mai mi sarei aspettata.

Era lì: con il suo sorriso, il suo viso bellissimo, quella voce profonda e stupenda. In pochi secondi, ho realizzato che era stato tutto un malinteso. Ho sentito il cuore riprendere i battiti regolarmente e quell'ansia addosso, si è trasformata in una felicità così grande da far fatica a contenerla tutta.

L'ho abbracciato, baciato, ho pianto e infine sorriso, ma ho imparato che amare significa anche essere forti e non lasciarsi abbattere alla prima difficoltà.
Se non avessi aperto gli occhi ora non sarei qui con lui, a godermi tutte le sensazioni magiche che mi regala ogni volta che lo guardo.

Stiamo tornando dall'ospedale, in macchina, con Robert alla guida.
Jamie è accanto a me, sul sedile di dietro. È appoggiato con la schiena al sedile, gli occhi sono chiusi.
Mi fa tenerezza con quel cerotto sulla fronte e l'espressione rilassata sul viso. Sembra stanco. Credo abbia bisogno di dormire, ma non sono preoccupata.
Si tratterà solo di qualche giorno, prima che si riprenda completamente.

Sorrido, felice che stia bene e mi viene voglia di accarezzarlo, giusto per tornare con i piedi per terra e convincermi che sia davvero qui con me e che non stia sognando. Senza pensarci troppo, prendo la sua mano nella mia e la osservo attentamente, continuando a sorridere. Mi piace il fatto che le nostre mani siano completamente diverse a iniziare dalla pelle. La mia chiara, la sua molto più scura.

Le mie sono piccole e delicate con dita corte e sottili, accompagnate da unghie lunghe e ben curate. Le sue invece, sono forti, grandi, da vero uomo, mentre le sue dita sono il doppio delle mie con unghie corte e dritte.

Jamie le muove e le attorciglia alle mie, procurandomi un sussulto al cuore. Sollevo gli occhi verso i suoi e fisso le sue iridi verdi, il suo naso perfetto, la pelle abbronzata e le labbra più belle che io abbia mai visto. I suoi capelli biondi sono diventati più lunghi in questi mesi, ma gli stanno divinamente con un ciuffo che ricade sulla sua fronte che gli dona un aspetto particolarmente sexy.

È il ragazzo più bello del mondo ai miei occhi e sicuramente anche a quelli delle altre. Mi viene da pensare, con una piccola fitta di gelosia.

«Perché mi guardi così?» La sua voce è roca. Non so se ne rende conto, ma ha un effetto devastante su di me.

«Sei stanco?» Evito la sua domanda, porgendone un'altra. Dentro di me sento mille scosse elettriche, quando si solleva leggermente con la schiena e porta le mie mani sulle sue cosce, poco sotto Ector.

Mi ritrovo a guardare proprio in quella direzione e deglutisco nel notare che è abbastanza evidente da sopra i jeans.
Riesco a vedere perfettamente la sua forma lunga, grossa e proporzionata.
È una cosa terribilmente eccitante vedere che effetto gli faccio, ma allo stesso tempo, mi imbarazzano i pensieri che affollano la mia mente.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora