47. È cambiato tutto.

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*** Amatemiiii. Ho aggiornato subito🤩🥰 E quanto è bello, Jamie? So che siete tutte arrabbiate con lui, ma rimane comunque super, super, super sexy!🤤🤤🤤
Chi è d'accordo con me?***

Jamie:

Un mese dopo.
Agosto.

«In che guaio ti sei cacciato ora? Antonio non può venire a prenderti, quindi non rompere le palle, Lu. Stai a casa tua! Che cazzo, hai anche le stampelle!»

Cammino avanti e indietro per la camera con il cellulare all'orecchio e ovviamente, nervoso e infastidito come sempre.
Quando si tratta di Luca, il mio umore peggiora.

«Calmati, che cazzo. Fatti una camomilla. Non ho fatto nulla, ti stavo chiamando solo per chiederti come stai, non per dirti che avevo fatto qualcosa!
Comunque...» sospira. «Noto che non stai affatto bene. Presumo che le cose con Jillian non siano migliorate».

In effetti è vero. Mi ha solo detto: "Ciao, come va" e io sono partito in quarta pensando avesse combinato qualcosa.
Normalmente mi chiama solo per le emergenze e questa non lo è.
Respiro forte e mi siedo sopra il letto. «Non voglio parlarne».

Dopo la telefonata di quella sera, dove mi ha avvisato che Antonio era in prigione, ci siamo sentiti spesso per messaggio e così, in un momento di sconforto, gli ho detto che con Jillian ci siamo lasciati.
Non ho specificato il motivo, dato che è una cosa privata, ma mi ha sostenuto dicendo che se avessi avuto bisogno, ci sarebbe sempre stato.
Tuttavia, non mi aspettavo una chiamata da parte sua solo per sapere della mia vita. Non sono abituato a questo genere di cose, in genere solo Jillian si preoccupava per me. Prima, ora non più.

«A te come va il piede?» Cambio subito argomento prima che possa chiedermi qualcos'altro.

«Ho due stampelle. Direi, una merda», ride. «Ma ancora per poco. Piuttosto voglio sapere di te.
Perché vi siete lasciati? Mi hai detto che ci tenevi a lei».

Ed è così. Ci tengo, ma non sono innamorato e non ci riesco. Non riesco a innamorarmi di lei. Le differenze sono troppe e non parlo solo dal lato economico; parlo delle nostre vite. Abbiamo vissuto in un modo totalmente opposto.
Le voglio bene. La desidero, ma non la amo e questo non posso cambiarlo. È così e basta.
Doveva finire, insieme non abbiamo nessun futuro.

«Non voglio parlare di lei. Sto bene. Devo solo dimenticarla».

Ed è dannatamente difficile farlo, visto che lavoriamo ancora insieme sempre nello stesso ufficio. Ho provato a chiedere a Carly se era possibile cambiarlo e mi ha detto che era l'unico disponibile per gli stagisti.

Non ci parliamo più ed è come se fossimo due perfetti estranei.
L'unica cosa rimasta è solo il saluto e anche quello, in modo molto freddo.
A pranzo sono solo, lei invece è sempre con Liam e a casa, ci evitiamo del tutto. Usciamo e rientriamo da lavoro sempre in orari diversi, in modo da non doverci incontrare nelle scale.
Va avanti così da un mese, ormai.
Io la evito, lei mi evita. È cambiato tutto.

«Non dire cazzate, Jamie. Non stai bene. Lo so. Ma se sei preoccupato per Antonio, tranquillo.
Lo tireremo fuori da lì e Jillian non verrà mai a sapere ciò che abbiamo fatto. È il passato, e sai che ti dico? Ho deciso di lasciarmelo alle spalle anche io. Fanculo tutto. Voglio rifarmi una vita».

Mi sfugge un sorriso. Il primo della giornata, anzi, di un mese intero.
«Finalmente. Cosa ti ha fatto cambiare idea? Fino a poco tempo fa volevi andare fino in fondo».

Luca ridacchia. «Mi ha fatto cambiare idea il fatto che mi abbiano sparato due volte: una alla spalla e una al piede e la prossima? Potrebbe essere al cuore. Ho ventisei anni, non voglio morire così giovane».

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora