32. Ora non parlare.

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Jillian:

Come posso essere stata così stupida?

Quando ho mandato via Jamie dalla festa, non mi è saltato in testa neanche per un secondo che quella stupida parola detta in un momento di rabbia, potesse far finire la nostra storia.

Non avevo nessuna intenzione di lasciarlo, eppure è successo esattamente così. Ancora mi sembra impossibile.
È finito tutto per uno stupido litigio e gran parte della colpa è mia.
Ho preferito stare con Liam, piuttosto che con lui.
L'ho ferito.

L'unico momento di relax è stato ieri in ascensore, quando abbiamo parlato di Ector, poi ognuno per la sua strada.
Per una cosa o per l'altra, è da domenica che le cose tra noi non vanno affatto bene, e ora ancora peggio di prima.
Mi sembra trascorsa un'eternità da quando eravamo in camera mia a...

Scuoto la testa cercando di non pensarci, ma non riesco comunque a evitare una lacrima che scende lentamente lungo la mia guancia.
Davanti a lui non piango, ma quando sono sola sì.
È il mio modo di sfogarmi, di mandare via la tristezza che provo.
Per un attimo mi fa sentire meglio, così decido di non trattenermi.

Mentre faccio la doccia, lascio che le lacrime scendano ininterrottamente, liberandomi da tutti i pensieri negativi.
Lavo i capelli con vigore, strofinando la cute con i polpastrelli; passo il bagnoschiuma dappertutto.
Ho voglia di gridare, ma non lo faccio.
Il pianto si trasforma in singhiozzi, che cessano solo quando poi chiudo l'acqua.

Faccio un enorme respiro, esco dalla doccia e avvolgo l'asciugamano intorno al corpo.
Raggiungo camera mia e vado nella cabina armadio per scegliere un vestito da indossare.
Ne vedo uno nero semplice e corto.
Sto per afferrarlo, ma mi fermo a metà strada.

Jamie mi ha detto di non mettere vestitini, ma fuori c'è caldo.
Siamo a inizio luglio e le giornate sono sempre più afose.
Non riesco neanche a immaginare di indossare un pantalone lungo.
Controllo ancora finché non vedo un vestito colorato, lungo fino alle caviglie.
È un po' scollato, ma almeno mi copre il resto del corpo.

Direi che è perfetto.

Lo estraggo dalla spallina, poi lo appoggio sulla sedia e tolgo l'asciugamano dal corpo.
Indosso l'intimo e subito dopo anche il vestito.
Mi osservo allo specchio e mi giro da tutte le parti.
È aderente, ma è davvero carino.

Ritorno in camera e mi trucco per nascondere gli occhi rossi, poi asciugo i capelli e infine passo la piastra per allisciarli.
Una spruzzata di profumo Chanel numero cinque e sono pronta per uscire.
Esattamente come Jamie, anche io metto lo stesso profumo da anni.
Lo adoro.
Subito dopo messo, come d'abitudine, annuso l'aria intorno a me e lo inspiro a fondo per sentirne la fragranza dolce che emana.

Prendo la borsetta, la metto in spalla ed esco di casa controllando l'ora sul cellulare.
Sono le otto meno un quarto. Oggi sarò puntuale.
Scendo le scale velocemente, ma quando arrivo all'ultima rampa, mi fermo di scatto quando sento la porta dell'appartamento di Jamie aprirsi.
Mi giro e lo vedo.
Sta uscendo proprio adesso.
Chiude la porta alle sue spalle, poi si gira nuovamente e mi nota.
Il mio cuore aumenta i battiti a dismisura quando il suo sguardo si sofferma su tutto il mio corpo, dall'alto verso il basso.
Non posso fare a meno di fare la stessa cosa.
Oggi indossa una maglietta bianca, dei jeans chiari e scarpe nere.
I suoi capelli biondi sono ordinati e la barba di qualche giorno gli sta a meraviglia. Rende il suo viso più virile, più bello, più sexy.

Le mie guance si infiammano quando anche i nostri occhi si incontrano tra loro. Siamo rimasti fermi a fissarci l'una con l'altro.
È come se tra noi ci fosse un'attrazione così forte da sembrare due calamite.
Non importa se litighiamo, se non ci parliamo, se tutto tra noi sta andando a rotoli.
Quando mi guarda così, mi fa sentire la ragazza più bella del mondo ed è una sensazione stupenda perché anche io guardo lui allo stesso modo.
Per me rimarrà sempre il ragazzo più bello che io conosca.
Gli voglio un bene infinito. È sempre stato il mio sostegno, la mia roccia.
Senza di lui mi sembra di crollare.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora