35. Ben ti sta!

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Jamie:

Una cosa che faccio quando cucino, è accendere la tv. Mi aiuta a non pensare troppo e rilassarmi quasi completamente.
O almeno, è quello che succede la maggior parte delle volte.
Oggi, però, no.

Fare sesso con Jillian è stato fantastico, ma adesso che sono più lucido mi sto rendendo conto che non ho la più pallida idea di cosa succederà tra noi d'ora in poi.
Tutte le volte che l'ho fatto con altre ragazze, per me non ha mai significato niente, quindi non mi sono mai fatto problemi sul dopo.

Ho passato tutti questi anni della mia vita senza avere una relazione fissa, il tutto perché mi volevo divertire senza l'impegno di avere una ragazza per davvero e cosa più importante, perché nessuna mi è mai piaciuta così tanto da desiderare che durasse.

Con Jillian però, è un discorso diverso.
Lei è sempre stata l'unica ragazza a cui io sia mai stato così legato e per la prima volta, voglio davvero che tra noi vada avanti, solo che non riesco a essere del tutto tranquillo.

Ciò che ho fatto in Italia mi ha reso una persona completamente diversa e se c'è una cosa che ho imparato meglio di qualsiasi altra, è: tenere il segreto.

Prima regola: non parlarne con nessuno.

Anche se so che non posso sgarrare, questo non vuol dire che sia facile. Quando ero lì mi sentivo in colpa di non poterle dire niente ed è capitato tantissime volte di non farmi sentire per intere settimane.
Preferivo non cercarla, piuttosto che mentirle continuamente.

So che sono stato uno stronzo, sicuramente avrà pensato che non volevo più avere a che fare con lei, ma la verità è che la pensavo spesso. Mi è mancata parecchio e quando sono tornato, temevo non volesse più parlarmi.

Quando invece, al contrario di ciò che mi aspettavo, mi ha abbracciato, ho capito di essere ancora importante per lei, così come lo è sempre stata per me.

L'unica cosa che spero è che non scopra nulla di ciò che facevo.
In teoria, è molto difficile, ma non posso dare niente per scontato, visto il casino in cui mi sono cacciato.
Le uniche persone che fanno parte del mio gruppo sono solo Luca e Antonio. Loro non parleranno, è sicuro. Quella che mi preoccupa di più, è la polizia.

Stanno indagando già da qualche mese. Non so come cazzo hanno fatto, ma hanno qualche sospetto su Antonio e quindi è continuamente sotto torchio.
Gli hanno già fatto un interrogatorio di due ore, dove non hanno ottenuto nulla.
I bastardi non si arrendono, quindi non si può muovere da casa sua senza essere pedinato da qualche agente in borghese.

Quando sento Luca per messaggio parliamo sempre di lui, ma oltre ad avermi detto che non parlerà, non so altro.
Di una cosa però sono sicuro: se prendono lui, automaticamente scoprono anche noi e a quel punto finiamo tutti nella merda o per meglio dire: dietro delle luride sbarre.

Se poi Luca non sta attento con i suoi piani del cazzo, allora è sicuro che tutto andrà a puttane.
È così testardo che non ascolta nessuno.
Ormai non lo sento già da un po' di tempo, quindi devo cercarlo per dargli il mio nuovo numero di telefono e sapere come se la sta cavando, visto che l'ultima volta che l'ho sentito era in ospedale con una pallottola conficcata nella spalla.

Sospiro rumorosamente e costringo me stesso a non pensare più a niente. Mi sta scoppiando la testa e per di più, ho fame!

Nonostante tutti i pensieri in testa, sono riuscito a fare la pasta con zucchine e pomodorini. Il piatto preferito di Jillian.
Ormai è tutto pronto, quindi forse è meglio che vada a controllare se si è svegliata.

Non mi era ancora mai capitato, ma si è addormentata immediatamente dopo aver fatto sesso. Era distrutta.

Sulle mie labbra non riesco ad evitare che si formi un sorrisetto malizioso.
Ector è soddisfatto.
Per una volta posso dire che si è persino calmato, anche se so che non durerà molto.

Io, tu e uno stage. (Primo libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora