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Eri talmente confusa che non credevi per niente alle sue parole

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Eri talmente confusa che non credevi per niente alle sue parole. Era davvero il figlio di Kim Kyung-Joon? Quel Kim Kyung-Joon?

Sembrava come se il mondo ti riservasse diversi scherzi che cercassero di cambiare una svolta nella tua vita però tu non li trovavi per niente di tuo gradimento e di sicuro ti mandavano sempre più nel pallone.

Era da un mese che la tua vita era cambiata per colpa di lui,di Kim Taehyung, e proprio non riuscivi a capire il perché adesso questa si sia messa in azione. Dalla morte dei tuoi genitori a prima della sua conoscenza avevi una vita tranquilla,normale,per niente movimentata ed adrenalinica.

Eppure eccoti lì,accanto a quello che si presupponeva fosse il figlio dello stilista più famoso, ricco e bello di tutta Seoul. Non sapevi se credergli o meno,non fino a quando il "padre" di quest'ultimo non lo avesse ammesso. Non ti piaceva quando la gente ti prendeva per il culo, quando diceva cose e ne facevano altre e soprattutto quando ti mentivano. Non capivi il perché ti soffermavi sempre sulle azioni degli altri,non fregandotene subito.

Facesti un breve inchino,troppo eccitata al tuo primo incontro con lo stilista. Fanculo la scuola e le sue opportunità,grazie a Taehyung avevi avuto l'opportunità di guardare,anche se in piccola parte,l'azienda di moda Kim e gli eri grata per questo. «Tae e...» l'uomo ti spronò a presentarti. «Mi chiamo Choi (T/N),ho sedici anni e frequento la stessa scuola di suo...figlio» ti presentasti velocemente,sussurrando in fil di voce l'ultima parola. Temevi per la reazione del signor Kim e se il ragazzo ti avesse mentito,avresti fatto una figura a dir poco epocale.

«Ah...» ti squadrò da capo a piedi «mio figlio è davvero fortunato a conoscere ragazze belle come te,(T/N)». Rilasciasti un sospiro di sollievo.

Allora Taehyung aveva ragione! Era davvero il figlio del tuo stilista preferito! E solo adesso notavi le enormi somiglianze che vi erano fra padre e figlio. Il taglio dei loro occhi,i lineamenti non molto pronunciati,le labbra,il collo...erano praticamente identici e tu,come la cretina qual eri,eri troppo concentrata a non dare neanche un minimo di fiducia a Tae,per notarlo.

«Prego sedetevi». adesso lo stilista ti rivolgeva uno sguardo dolce e paterno. Sembrava come se ti avesse riconosciuta come una a cui fidarsi. «Vi faccio prendere qualcosa? (T/N),ti va qualche bevanda oppure vuoi uno snack-» «Papà» lo interruppe suo figlio. Suo padre lo guardò leggermente accigliato.

Ti stava solo chiedendo se volessi qualcosa,mica ti stavi chiedendo qual os'altro! L'uomo sospirò per poi rivolgere ,di nuovo,lo  sguardo sulla tua figura. «Vuoi niente,cara?»ti chiese ora più premuroso. Gli sorridesti cordialmente, scuotendo la testa.

Taehyung si sedette accanto a te,sulle due poltrone in pelle grigia scura situate davanti la scrivania, e iniziò a parlare con il padre di alcune cose. Sapevi che poi da quegli argomenti di cui a te non doveva importare niente,sarebbe uscito fuori quello di tua sorella,ma andava bene così. Nel frattempo,analizzasti l'ufficio di Kim Kyung-Joon constatando che esso fosse molto più grande di quanto pensavi. C'erano grandi vetrate che proiettavano sulla grande città di Seoul,una libreria contenenti alcuni libri, tantissimi premi posti:alcuni sulle mensole,altri sulla scrivanie e altrettanti attestati che si trovavano inchiodati sulla parete dietro la figura dell'uomo di mezza età. Alla tua sinistra, cioè dove c'era Taehyung che discuteva animatamente con suo padre,c'era una parete dedicata solamente a sketch di vestiti. Da quelli  delle vecchie stagioni,a quelli nuovi ,che ancora dovevano essere fatti. Inoltre,all'angolo alla tua sinistra,c'era un manichino che indossava un vestito stracolmo di diamanti. Era uno dei vestiti più celebri dello stilista: il Delicate Diamond. Alcuni critici lo definirono come troppo vistoso,altri troppo volgare mentre altri lo amarono per il suo essere eccentrico e tu eri ,sinceramente,una che amava quel vestito. Costava un accidente ed eri troppo povera per permetterti di comprarlo, soprattutto quando il tuo portafoglio era stracolmo di mosche anziché di soldi. Beh,non eri mai stata ricca sfondata,e vivi di giorno in giorno -tua sorella lavorava part-time in una bar e tua zia inviava ogni mese i soldi per il pagamento dell'affitto-.

Adesso non sapevi più dove andare.

Sicuramente non avresti parlato più con tua sorella ma non ti dispiaceva molto. Al solo pensarla ti sentisti pervadere dalla rabbia. Quanto avresti voluto sbatterla a terra e farle provare lo stesso dolore che hai provato tu quel giorno. Peccato però che tu avevi una corporatura minuta ed eri molto più bassa di lei. Andavi fiera dei tuoi 164 centimetri, conoscevi ragazze che erano 150 centimetri,quindi non ti lamentavi mai. Tua sorella invece era 175 centimetri e certamente non passava inosservata.

Sbuffasti,concentrandoti poi sul volto di Taehyung.

Eri e sei una cogliona. Perché non ti sei fidata di lui fin da subito? Ti sentivi un'idiota,un'emerita idiota.

«Tua sorella è Choi Sannie,giusto?» annuisti,alla domanda che ti pose il signor Kim. Tae ti prese per mano iniziando a parlare con il padre,al posto tuo. Il ragazzo spiegò tutto al padre,chiedendoti anche se avesse ragione. Tu annuivi. Era ovvio che non ti piacesse che gli altri parlassero per te, però in quel momento non facevi altro che ringraziarlo di tutto. E ti sentivi ancora più cogliona per non esserti fidata di lui.«Papà,devi annullare il contratto che hai fatto con Sannie»disse ad un tratto Taehyung, guardando negli occhi suo padre, convinto di quello che diceva. «Tae,io posso fare tutto. Ma tu devi darmi delle prove. Io non posso licenziarla se non ho delle prove concrete. So di certo che tu non stia mentendo,lo vedo dai lividi e dai cerotti che ha la tua amica,ma senza quelle,non so proprio come aiutarvi». Ti mordesti il labbro inferiore. «Ho...ho un piano»annunciasti guardando i due uomini alternatamente.

«Posso darle delle prove concrete se solo lei mi dà il permesso di utilizzare il vostro set fotografico». «Che cos'hai in mente?» ti chiese Taehyung.

«Vorrei che mia sorella venisse qua e facesse un photoshoot con Taehyung.»

Model || Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora