Capitolo 20

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Harry's Pov.

Passai una mano sulla fronte imperlata di sudore, avevo il respiro affannato e il cuore che pompava velocemente. Sferrai un ultimo colpo al sacco prima di afferrare una bottiglietta d'acqua e portarla alle labbra. Gemetti quando tolsi le fasce arrotolate nelle mie mani, i tagli sembravano più profondi di quello che credevo e il sangue stava iniziando a colare. Avrei dovuto medicarle il prima possibile, ma non avevo tempo per questo.
Afferrai il borsone che giaceva a terra e lo misi sulla spalla, mi diressi verso i bagni e iniziai a sbarazzarmi di quei vestiti ripugnanti. Entrai nella piccola doccia frustrato, c'era troppo poco spazio lì dentro e ogni volta era una battaglia. Lasciai che il getto d'acqua calda eliminasse ogni traccia di sangue sulle nocche e strizzai gli occhi per il bruciore.

«Styles, hai finito lì dentro? Porta il tuo culo qui fuori, vorrei offrirti qualcosa da bere!» la sua voce mi fece irritare come sempre.

«Va via, Richard.» ringhiai a denti stretti.

Iniziai ad insaponarmi cercando di evitare il bruciore che mi provocava il sapone nelle ferite. Tirai un sospiro amaro quando non sentii la porta chiudersi, segno che quell'imbecille non se n'era ancora andato.

«Ti aspetto qui fuori.» annunciò schiarendosi di poco la voce.

Non risposi, aspettai soltanto che andasse via e nel momento in cui sentii la porta sbattere, alzai gli occhi al cielo accennando un sorriso. Mi temeva più di quanto si ostinasse ad ammettere, e mi andava bene così.

Uscii da quell'inferno, l'unica cosa bella del Nightclub era la palestra molto attrezzata e spaziosa, e gli alcolici, tutto il resto faceva davvero schifo. Tirai fuori dal borsone un paio di pantaloncini neri e una maglietta bianca, mi vestii velocemente e mi diressi verso l'angolo bar, trovando Richard seduto sui sgabelli con in mano un bicchiere di Whisky, stava chiacchierando animatamente con Charlie, il barman afro-americano che lavorava in quel postaccio.

«Oh, oh! Finalmente ti sei deciso ad uscire, temevo saresti morto lì dentro.» sghignazzò facendomi serrare la mascella, si divertiva parecchio ad istigarmi.

«Chiudi quella fogna e offrimi da bere.» dissi sedendomi in uno di quei sgabelli aspettando che il tipo dietro il bancone mi servisse da bere.

Chiusi gli occhi in due fessure quando notai Charlie di fronte a me con le braccia incrociate, quel gesto non passò inosservato da Richard che se la rideva quando il ragazzo si affrettò a chiedermi che tipo di alcolico volessi. Trattenni un sorriso, era davvero divertente quel tipo di attenzione che mi rivervava la gente.

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